Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
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Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Nei links ne ho aggiuto uno ad una pagina che riporta gli undici princìpi di propaganda di Goebbels...una lettura che consiglio a TUTTI.
https://hifiaudio.altervista.org/links/
https://hifiaudio.altervista.org/links/
Massimo
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Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Premesso che quei punti illustrano in modo credibile delle regole propagandistiche che verosimilmente sono state in gran parte rispettate sia dalla Germania nazista, sia in tante altre occasioni:
posso sapere in base a quale fonte attribuisci la stesura di quegli 11 principi a Goebbels?
posso sapere in base a quale fonte attribuisci la stesura di quegli 11 principi a Goebbels?
Alessio
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Penso che ogni apporto debba essere costruttivo per cui non capisco il senso di una domanda posta in questo modo. Non sarebbe stato meglio postare direttamente i link alle discussioni inerenti? Che l'elenco sia apocrifo e non strettamente attribuibile a Goebbels (probabilmente ispirato ai princìpi propagandistici di Edward Bernays) a questo punto mi pare di secondaria importanza visto che gira da anni indicato in questo modo. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole ma non mi pare che una considerazione puntuale sulla corretta attribuzione possa inficiare il senso del contenuto. I link mettili tu se vuoi. Grazie.fantabaffo ha scritto: ↑sab 28 dic 2019, 9:36posso sapere in base a quale fonte attribuisci la stesura di quegli 11 principi a Goebbels?
Marco A.
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Non ho idea di come avrei potuto scrivere altrimenti questa domanda.
Inoltre, l'eventuale link sarebbe potuto solamente essere quello che rimandi al testo di Goebbels, che io non sono stato mai in grado di trovare: altrimenti, non avrei chiesto.
In merito alle tue altre considerazioni, ti rimando alla parte iniziale del mio intervento.
Provo comunque a riformulare la domanda, sperando di risultare meno sgradito:
Vi è una evidenza in base alla quale attribuisci a Goebbels la stesura di questi 11 principi?
Alessio
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Forse non hai notato che ha già risposto Marco alla tua domanda: "Che l'elenco sia apocrifo e non strettamente attribuibile a Goebbels (probabilmente ispirato ai princìpi propagandistici di Edward Bernays) a questo punto mi pare di secondaria importanza visto che gira da anni indicato in questo modo. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole ma non mi pare che una considerazione puntuale sulla corretta attribuzione possa inficiare il senso del contenuto"fantabaffo ha scritto: ↑sab 28 dic 2019, 12:01Non ho idea di come avrei potuto scrivere altrimenti questa domanda.
Inoltre, l'eventuale link sarebbe potuto solamente essere quello che rimandi al testo di Goebbels, che io non sono stato mai in grado di trovare: altrimenti, non avrei chiesto.
In merito alle tue altre considerazioni, ti rimando alla parte iniziale del mio intervento.
Provo comunque a riformulare la domanda, sperando di risultare meno sgradito:
Vi è una evidenza in base alla quale attribuisci a Goebbels la stesura di questi 11 principi?
Risposta che mi trova perfettamente concorde. Se poi ti interessa approfondire l'argomento "paternità" puoi cercare Goebbels’ Principles of Propaganda di Leonard W. Doob
Massimo
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Ok.M.Ambrosini ha scritto: ↑sab 28 dic 2019, 18:50Forse non hai notato che ha già risposto Marco alla tua domanda: "Che l'elenco sia apocrifo e non strettamente attribuibile a Goebbels (probabilmente ispirato ai princìpi propagandistici di Edward Bernays) a questo punto mi pare di secondaria importanza visto che gira da anni indicato in questo modo. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole ma non mi pare che una considerazione puntuale sulla corretta attribuzione possa inficiare il senso del contenuto"fantabaffo ha scritto: ↑sab 28 dic 2019, 12:01Non ho idea di come avrei potuto scrivere altrimenti questa domanda.
Inoltre, l'eventuale link sarebbe potuto solamente essere quello che rimandi al testo di Goebbels, che io non sono stato mai in grado di trovare: altrimenti, non avrei chiesto.
In merito alle tue altre considerazioni, ti rimando alla parte iniziale del mio intervento.
Provo comunque a riformulare la domanda, sperando di risultare meno sgradito:
Vi è una evidenza in base alla quale attribuisci a Goebbels la stesura di questi 11 principi?
Risposta che mi trova perfettamente concorde. Se poi ti interessa approfondire l'argomento "paternità" puoi cercare Goebbels’ Principles of Propaganda di Leonard W. Doob
Forse non hai notato che ho già risposto alla sua risposta.
Ultima modifica di fantabaffo il sab 28 dic 2019, 19:22, modificato 1 volta in totale.
Alessio
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Nemmeno troppo, visto che ho chiesto in merito ad una tematica citata in questo post.
L'unico modo per non essere almeno in parte OT sarebbe stato non rispondere affatto, visto che il post non fa altro che presentare alcuni articoli del sito.
Alessio
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Beh...ad onor del vero questo è uno di quei casi in cui può essere interessante anche fermarsi ad osservare il "pelo" anche se apparentemente porta lontano dal "palo"...perchè sembra che proprio questa attribuzione a Goebbels sia la perfetta sintesi di uno dei principi citati: "ripeti all'infinito una bugia e questa diventa verità" !
A tal proposito è interessante leggere questo articolo: http://www.robertosedda.it/?p=14713
Sembra che alcuni di questi principi fossero citati nel Mein kampf di Hitler ma essendo la forma che crea l’effetto comunicativo, se anche quel testo dicesse delle cose condivisibili, non lo sarebbe più dopo aver letto chi ne è l'autore.
Un pazzo come Hitler non si poteva citare...
Dalla lettura del testo dello storico Leonard W. Doob tali principi sono ben 19 (dedotti dallo stesso storico dalla lettura dei diari di Goebbels) e talvolta ben diversi dai suddetti 11.
E' interessante osservare in tale articolo che l'attribuzione a Goebbels (del testo degli 11 principi) è stata utilizzata anche in tesi universitarie ispaniche...
A ma la domanda che sorge spontanea è: quanto sappiamo effettivamente di VERO da ciò che ci giunge dal passato e quanto invece di opportunamente manipolato?...e quanto la rete risulta pesantemente influente nella divulgazione delle fake?
"Una bugia fa in tempo a compiere mezzo giro del mondo prima che la verità riesca a mettersi i pantaloni" diceva W.Churchill....forse ora con la rete e con la sua spiccata propensione a divulgare le notizie d'effetto anzichè le notizie vere, forse riesce a compiere anche il giro completo del globo...e talvolta se esce la verità (o quanto di più simile ad essa) è frutto (come in questo caso) di un illustre sconosciuto che si è rimboccato le maniche per fare ricerche in merito...
Quanto sopra va inteso sempre senza perdere di vista il "palo"...ovvero i principi di propaganda che vengono ad oggi sistematicamente utilizzati per determinare la "credibilità" di una persona, di un partito politico o di un prodotto in commercio. E' triste doverlo ammettere ma la validità effettiva di fatti e persone non vale NULLA...ciò che ha valenza è il come si riescano a presentare...
A tal proposito è interessante leggere questo articolo: http://www.robertosedda.it/?p=14713
Sembra che alcuni di questi principi fossero citati nel Mein kampf di Hitler ma essendo la forma che crea l’effetto comunicativo, se anche quel testo dicesse delle cose condivisibili, non lo sarebbe più dopo aver letto chi ne è l'autore.
Un pazzo come Hitler non si poteva citare...
Dalla lettura del testo dello storico Leonard W. Doob tali principi sono ben 19 (dedotti dallo stesso storico dalla lettura dei diari di Goebbels) e talvolta ben diversi dai suddetti 11.
E' interessante osservare in tale articolo che l'attribuzione a Goebbels (del testo degli 11 principi) è stata utilizzata anche in tesi universitarie ispaniche...
A ma la domanda che sorge spontanea è: quanto sappiamo effettivamente di VERO da ciò che ci giunge dal passato e quanto invece di opportunamente manipolato?...e quanto la rete risulta pesantemente influente nella divulgazione delle fake?
"Una bugia fa in tempo a compiere mezzo giro del mondo prima che la verità riesca a mettersi i pantaloni" diceva W.Churchill....forse ora con la rete e con la sua spiccata propensione a divulgare le notizie d'effetto anzichè le notizie vere, forse riesce a compiere anche il giro completo del globo...e talvolta se esce la verità (o quanto di più simile ad essa) è frutto (come in questo caso) di un illustre sconosciuto che si è rimboccato le maniche per fare ricerche in merito...
Quanto sopra va inteso sempre senza perdere di vista il "palo"...ovvero i principi di propaganda che vengono ad oggi sistematicamente utilizzati per determinare la "credibilità" di una persona, di un partito politico o di un prodotto in commercio. E' triste doverlo ammettere ma la validità effettiva di fatti e persone non vale NULLA...ciò che ha valenza è il come si riescano a presentare...
Massimo
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Parto dal fondo: è difficilmente contestabile che la natura di una cosa sia per noi ciò che noi percepiamo di essa (questione filosofica secolare). Ne deriva anche a livello logico il fatto che agire sulla percezione che abbiamo di una cosa equivale ad agire (per noi che la percepiamo) sulla natura stessa della cosa: essa è rimasta immutata, ma per chi la percepisce risulta modificata.M.Ambrosini ha scritto: ↑dom 29 dic 2019, 9:25Quanto sopra va inteso sempre senza perdere di vista il "palo"...ovvero i principi di propaganda che vengono ad oggi sistematicamente utilizzati per determinare la "credibilità" di una persona, di un partito politico o di un prodotto in commercio. E' triste doverlo ammettere ma la validità effettiva di fatti e persone non vale NULLA...ciò che ha valenza è il come si riescano a presentare...
Le considerazioni di carattere generale sono senz'altro molte e spesso molto dibattute; mi soffermerei però su una, che ritengo importantissima per cercare di essere per quanto possibile refrattari alla "propaganda" (in senso lato).
Cosa possiamo fare a tal fine? Ritengo, ad esempio, che la consapevolezza sia lo strumento da utilizzare, e che per acquisirla in modo corretto sia necessario del lavoro e del metodo: fortunatamente, il nostro mondo che da una parte ci condiziona con grande facilità, dall'altra ci offre tanti strumenti per poter costruirsi una propria consapevolezza: sicuramente non perfetta, ma certamente significativa. Tali strumenti iniziano con l'accesso allo studio ed alla preparazione e terminano con la grandissima disponibilità di informazioni (che la preparazione aiuta a selezionare e scremare).
Sto divagando, torniamo a noi. La domanda che mi viene automatico pormi per approfondire un po' questa tematica è la seguente: se Goebbels, Hitler, il Ministero della Propaganda nazista, nonostante la grande diffusione di notizie inerenti i sistemi di propaganda, non hanno ritenuto di stilare un elenco, e se quest'elenco è stato stilato ( o quantomeno rivisto ed attribuito) successivamente... la mia domanda è perché? A che fine? Ovviamente la domanda successiva è "quanto questo elenco ci riassume correttamente, quanto ci presenta con errori e quanto omette dei principi fondamentali usati dal Ministero della Propaganda nazista?"
Poi verrebbe la parte inerente il quanto siano ancora attuali e quanto (e dove) invece al giorno doggi quei principi sono stati rivisti nei programmi di chi fa uso di propaganda...
Sono un po'' OT, ma in tutta sincerità non mi sembrano argomentazioni così irrilevanti o faziose.
Ringrazio Massimo per averci dato questo spunto... e per aver capito che la mia non era una provocazione.
Alessio
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Perché l'elenco sia stato stilato dopo penso sia presto detto..... Meglio non far capire i principi della comunicazione durante la loro utilizzazione per la manipolazione delle masse. Sarebbe stato come dire loro "guardate che vi sto ingannando e facendo il lavaggio del cervello con questi stratagemmi".....
Penso di non dire nulla di particolare affermando che molti se non tutti quei principi siano ancora correntemente utilizzati..... Saranno intervenute anche delle novità, ma per entrare nel dettaglio ci vorrebbero esperti di comunicazione.
Penso di non dire nulla di particolare affermando che molti se non tutti quei principi siano ancora correntemente utilizzati..... Saranno intervenute anche delle novità, ma per entrare nel dettaglio ci vorrebbero esperti di comunicazione.
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Per punti:Filippo ha scritto: ↑dom 29 dic 2019, 14:39Perché l'elenco sia stato stilato dopo penso sia presto detto..... Meglio non far capire i principi della comunicazione durante la loro utilizzazione per la manipolazione delle masse. Sarebbe stato come dire loro "guardate che vi sto ingannando e facendo il lavaggio del cervello con questi stratagemmi".....
Penso di non dire nulla di particolare affermando che molti se non tutti quei principi siano ancora correntemente utilizzati..... Saranno intervenute anche delle novità, ma per entrare nel dettaglio ci vorrebbero esperti di comunicazione.
- - La domanda che ho posto non chiede il perché di una differenza temporale, ma il motivo per cui qualcuno si sia preso la briga di stendere questo elenco
- - Ad ogni modo, la tua considerazione non mi vede d'accordo, in quanto: 1- la propaganda nazista spesso rendeva pubblici i principi da usare per perseguire le finalità propagandistiche; 2- l'elenco, così com'è, non ha certo finalità di diffusione, quanto semmai operativa: Goebbels, qualora lo avesse stilato, non lo avrebbe probabilmente reso pubblico, bensì tenuto all'interno dei propri diari, o in qualche altro documento, per definire le modalità operative da assumere in merito alle varie questioni di cui si occupava.
- - Volendo comunque cercare un motivo per il quale l'elenco non sia stato redatto da qualche gerarca nazista, il più probabile sta nel fatto che... non ce n'era alcun bisogno: esisteva un apposito ministero, ed inoltre Goebbels era uno studioso che approfondiva ed integrava le proprie conoscenze quasi quotidianamente e padroneggiava la materia in modo esteso: non esisteva bisogno di elenchi operativi.
Alessio
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Quella della comunicazione, della propanda, della manipolazione delle menti è una vera è propria scienza, e come tale penso sia normale formalizzarla con un elenco di principi......fantabaffo ha scritto: ↑dom 29 dic 2019, 16:46
- - La domanda che ho posto non chiede il perché di una differenza temporale, ma il motivo per cui qualcuno si sia preso la briga di stendere questo elenco
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Mi si perdoni il pensierino di fine anno.
Sono dell'opinione che l'audiofilo medio sia AD OGGI profondamente condizionato nei confronti di ciò che ritiene oggetti "intoccabili" (sempre contrapposti ai "miti"...le due facce della medaglia del fideismo) NON MENO di quanto lo fu la Germania nazista nei confronti degli ebrei. Per fortuna in questo settore si tratta di un condizionamento che non fomenta odi razziali ma che si limita a stupidi snobismi con relativo innalzamento di muri...(spessi muri comunque).
E' assolutamente IMPENSABILE per l'audiofilo odierno, che un sintoamplificatore progettato quarant'anni fa e che si trova ad un tozzo di pane possa andar meglio di oggetti odierni da decine (e decine...) di migliaia di euro, per cui nessuno (ed eccezione di quattro gatti) neppure per sogno pensa di provarlo. Nessuno del resto ha interesse a far conoscere verità che farebbero perdere costose vendite.
L'esoterismo crea miti (e DEVE costruirli per vendere) collocandoli su altari che non sembrano neppure appartenere a questo pianeta. Saranno marziani? Non faranno pure loro parte del genere umano con errori, limiti, annessi e connessi?
Il fideismo trova sempre terreno fertile nell'ignoranza e spesso sfocia in episodi di violenza (verbale o fisica a seconda dei settori) e a giudicare dalla crescita esponenziale del primo anche in questo settore (non si contano le "certezze" di cui vive e si nutre l'appassionato "eso") non è difficile dedurre su quale sentiero si stia avanzando...
Al di la di questa parentesi, penso che in generale sia meglio non scordare che "chi non ricorda la storia è costretto a riviverla"...un aspetto (vedi gruppi neonazisti) che mi preoccupa non poco.
Sono dell'opinione che l'audiofilo medio sia AD OGGI profondamente condizionato nei confronti di ciò che ritiene oggetti "intoccabili" (sempre contrapposti ai "miti"...le due facce della medaglia del fideismo) NON MENO di quanto lo fu la Germania nazista nei confronti degli ebrei. Per fortuna in questo settore si tratta di un condizionamento che non fomenta odi razziali ma che si limita a stupidi snobismi con relativo innalzamento di muri...(spessi muri comunque).
E' assolutamente IMPENSABILE per l'audiofilo odierno, che un sintoamplificatore progettato quarant'anni fa e che si trova ad un tozzo di pane possa andar meglio di oggetti odierni da decine (e decine...) di migliaia di euro, per cui nessuno (ed eccezione di quattro gatti) neppure per sogno pensa di provarlo. Nessuno del resto ha interesse a far conoscere verità che farebbero perdere costose vendite.
L'esoterismo crea miti (e DEVE costruirli per vendere) collocandoli su altari che non sembrano neppure appartenere a questo pianeta. Saranno marziani? Non faranno pure loro parte del genere umano con errori, limiti, annessi e connessi?
Il fideismo trova sempre terreno fertile nell'ignoranza e spesso sfocia in episodi di violenza (verbale o fisica a seconda dei settori) e a giudicare dalla crescita esponenziale del primo anche in questo settore (non si contano le "certezze" di cui vive e si nutre l'appassionato "eso") non è difficile dedurre su quale sentiero si stia avanzando...
Al di la di questa parentesi, penso che in generale sia meglio non scordare che "chi non ricorda la storia è costretto a riviverla"...un aspetto (vedi gruppi neonazisti) che mi preoccupa non poco.
Massimo
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Le teorie naziste che predicavano lo spazio vitale, l'eugenetica e il genocidio non si basarono sull'ignoranza ma sull'applicazione radicale della scienza che fu propagandata a quei tempi: biologia razziale, antropologia razziale, medicina, psicologia, psichiatria. Ancor oggi la propaganda fa abbondante leva sull'argomento scientificità (ma sarebbe meglio dire "pseudoscientificità") per orientare le opinioni della gente su scelte che invece sono meramente politiche o di controllo sociale.M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 31 dic 2019, 19:11Il fideismo trova sempre terreno fertile nell'ignoranza
"Il Nazionalsocialismo non è altro che biologia applicata" (Rudolf Hess, 1934)
Marco A.
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
La "pseudoscientificità": quanta ne respirano gli eso-audiofili oggimyfisite ha scritto: ↑mer 1 gen 2020, 16:49Le teorie naziste che predicavano lo spazio vitale, l'eugenetica e il genocidio non si basarono sull'ignoranza ma sull'applicazione radicale della scienza che fu propagandata a quei tempi: biologia razziale, antropologia razziale, medicina, psicologia, psichiatria. Ancor oggi la propaganda fa abbondante leva sull'argomento scientificità (ma sarebbe meglio dire "pseudoscientificità") per orientare le opinioni della gente su scelte che invece sono meramente politiche o di controllo sociale.M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 31 dic 2019, 19:11Il fideismo trova sempre terreno fertile nell'ignoranza
"Il Nazionalsocialismo non è altro che biologia applicata" (Rudolf Hess, 1934)
Ovvero la concettualizzazione di vantaggi tecnici che sono tali solo sulla carta ma....che determinano le scelte di una buona parte di appassionati.
Massimo
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
è una forma di ignoranza più evoluta, ma sempre ignoranza è.......myfisite ha scritto: ↑mer 1 gen 2020, 16:49Le teorie naziste che predicavano lo spazio vitale, l'eugenetica e il genocidio non si basarono sull'ignoranza ma sull'applicazione radicale della scienza che fu propagandata a quei tempi: biologia razziale, antropologia razziale, medicina, psicologia, psichiatria. Ancor oggi la propaganda fa abbondante leva sull'argomento scientificità (ma sarebbe meglio dire "pseudoscientificità") per orientare le opinioni della gente su scelte che invece sono meramente politiche o di controllo sociale.M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 31 dic 2019, 19:11Il fideismo trova sempre terreno fertile nell'ignoranza
"Il Nazionalsocialismo non è altro che biologia applicata" (Rudolf Hess, 1934)
si cerca di accreditare l'ignoranza tramite l'applicazione strampalata di conoscenze scientifiche....
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Va sempre detto che le aziende presenti sul mercato, a quanto pare, non sono in grado di andare oltre a quel livello di qualità audio che offrono, e dunque cercano di dare tutto il valore aggiunto di cui sono in grado; poi, come sempre accade (e come devo aver già scritto, se non ricordo male, in altra discussione: continuo a ripetermi, sarà l'età ) è purtroppo naturale che tra chi lavora bene si inserisca anche chi ne approfitta. Tuttavia, nel nostro mondo dove l'informazione è A PORTATA DI MANO ed è sufficiente fare uno sforzo per accedervi nel modo corretto, l'acquirente se vuole ha gli strumenti (almeno in parte) per evitare le peggiori sole.M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 31 dic 2019, 19:11Mi si perdoni il pensierino di fine anno.
Sono dell'opinione che l'audiofilo medio sia AD OGGI profondamente condizionato nei confronti di ciò che ritiene oggetti "intoccabili" (sempre contrapposti ai "miti"...le due facce della medaglia del fideismo) NON MENO di quanto lo fu la Germania nazista nei confronti degli ebrei. Per fortuna in questo settore si tratta di un condizionamento che non fomenta odi razziali ma che si limita a stupidi snobismi con relativo innalzamento di muri...(spessi muri comunque).
E' assolutamente IMPENSABILE per l'audiofilo odierno, che un sintoamplificatore progettato quarant'anni fa e che si trova ad un tozzo di pane possa andar meglio di oggetti odierni da decine (e decine...) di migliaia di euro, per cui nessuno (ed eccezione di quattro gatti) neppure per sogno pensa di provarlo. Nessuno del resto ha interesse a far conoscere verità che farebbero perdere costose vendite.
L'esoterismo crea miti (e DEVE costruirli per vendere) collocandoli su altari che non sembrano neppure appartenere a questo pianeta. Saranno marziani? Non faranno pure loro parte del genere umano con errori, limiti, annessi e connessi?
Il fideismo trova sempre terreno fertile nell'ignoranza e spesso sfocia in episodi di violenza (verbale o fisica a seconda dei settori) e a giudicare dalla crescita esponenziale del primo anche in questo settore (non si contano le "certezze" di cui vive e si nutre l'appassionato "eso") non è difficile dedurre su quale sentiero si stia avanzando...
Al di la di questa parentesi, penso che in generale sia meglio non scordare che "chi non ricorda la storia è costretto a riviverla"...un aspetto (vedi gruppi neonazisti) che mi preoccupa non poco.
Parliamo di approccio e di condizionamenti, ma è evidente che il nostro sparuto ambito d'interesse è creato da una rosa (tutt'altro che esigua, oltretutto) di aziende sul mercato, e l'acquirente appassionato non può fare altro che scegliere tra i prodotti presenti.
In questa rosa di aziende, l'unica voce realmente fuori dal coro per ciò che riguarda la qualità di riproduzione DI FATTO NON ESISTE: l'approccio CCI non è offerto da nessuna azienda (e dunque non è proposto tramite alcun canale commerciale, non offre tutele normative) e non presenta al potenziale acquirente alcun approccio tecnico tangibile: certo, concordo sul fatto che il risultato c'è, ma se si vuole parlare di offerta sul mercato ci vuole qualcosa di più per crearsi la necessaria autorevolezza, e dunque una garanzia per l'acquirente.
In queste condizioni, sostenere che "l'esoterismo crea miti" è abbastanza difficile da condividere: semmai sono gli stessi acquirenti che creano i miti, scegliendoli tra ciò che il mercato offre loro.
Alessio
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Un altro spunto davvero interessante... Sicuramente è utile contestualizzare lo specifico approccio scientifico all'interno del periodo in cui è originato; non solo per il grado di evoluzione della ricerca scientifica, ma soprattutto per il fattore culturale di riferimento.myfisite ha scritto: ↑mer 1 gen 2020, 16:49Le teorie naziste che predicavano lo spazio vitale, l'eugenetica e il genocidio non si basarono sull'ignoranza ma sull'applicazione radicale della scienza che fu propagandata a quei tempi: biologia razziale, antropologia razziale, medicina, psicologia, psichiatria. Ancor oggi la propaganda fa abbondante leva sull'argomento scientificità (ma sarebbe meglio dire "pseudoscientificità") per orientare le opinioni della gente su scelte che invece sono meramente politiche o di controllo sociale.
"Il Nazionalsocialismo non è altro che biologia applicata" (Rudolf Hess, 1934)
Tuttavia è chiaro che anche la scienza si presta a manipolazioni e può finire suo malgrado a prestare il fianco a teorie terribili.
Alessio
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Come al solito abbiamo una visione che è quasi agli antipodi...
Non è un problema di informazioni a portata di mano ma della scelta che ne viene fatta in base alle proprie convinzioni...la gente non fa "sforzi"...nel 99% dei casi cerca la strada in discesa, quella che è generalmente più frequentata...poi magari ci spende dietro il denaro di uno o due anni di lavoro...Tuttavia, nel nostro mondo dove l'informazione è A PORTATA DI MANO ed è sufficiente fare uno sforzo per accedervi nel modo corretto, l'acquirente se vuole ha gli strumenti (almeno in parte) per evitare le peggiori sole.
Di nuovo non concordo: esiste il vintage e in questo ambito esistono anche prodotti CCI (Grundig) che, come scrivevo sopra, si trovano al prezzo di un tozzo di pane ma sembra abbiano la peste a giudicare dalla distanza a cui l'esoterico medio si tiene pur di non provarli...Parliamo di approccio e di condizionamenti, ma è evidente che il nostro sparuto ambito d'interesse è creato da una rosa (tutt'altro che esigua, oltretutto) di aziende sul mercato, e l'acquirente appassionato non può fare altro che scegliere tra i prodotti presenti.In questa rosa di aziende, l'unica voce realmente fuori dal coro per ciò che riguarda la qualità di riproduzione DI FATTO NON ESISTE: l'approccio CCI non è offerto da nessuna azienda (e dunque non è proposto tramite alcun canale commerciale, non offre tutele normative) e non presenta al potenziale acquirente alcun approccio tecnico tangibile
L'esoterismo è fatto di persone...è ovvio che le persone creino i miti ma lo fanno sempre in base a regole ampiamente prevedibili (ed infatti i miti crescono come i funghi nell'esoterico...), regole che sono state loro inculcate da anni e anni di adeguata "educazione" (che personalmente preferisco chiamare col suo nome, ovvero condizionamento).In queste condizioni, sostenere che "l'esoterismo crea miti" è abbastanza difficile da condividere: semmai sono gli stessi acquirenti che creano i miti, scegliendoli tra ciò che il mercato offre loro.
Massimo
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Beh su questo concordo: tante persone non fanno il minimo sforzo per approfondire, capire, conoscere; spesso però hanno molta energia per difendere le proprie convinzioni.M.Ambrosini ha scritto: ↑ven 3 gen 2020, 17:41Non è un problema di informazioni a portata di mano ma della scelta che ne viene fatta in base alle proprie convinzioni...la gente non fa "sforzi"...nel 99% dei casi cerca la strada in discesa, quella che è generalmente più frequentata...poi magari ci spende dietro il denaro di uno o due anni di lavoro...
Sul vintage... certo, ad alcuni può anche andare giù, ma non è il mercato: sarebbe come paragonare un'auto d'epoca ad un'automobile nuova.M.Ambrosini ha scritto: ↑ven 3 gen 2020, 17:41Di nuovo non concordo: esiste il vintage e in questo ambito esistono anche prodotti CCI (Grundig) che, come scrivevo sopra, si trovano al prezzo di un tozzo di pane ma sembra abbiano la peste a giudicare dalla distanza a cui l'esoterico medio si tiene pur di non provarli...
Ecco, su questo non siamo molto d'accordo: o meglio, sono perfettamente conscio della potenza dei condizionamenti (mi appassionano fin dal tempo del liceo, non ci crederai); tuttavia, torno a rigirarne la colpa su chi li subisce senza minimamente usare gli strumenti che oggi, vivaddìo, esistono e sono a disposizione di tutti, col fine di creardi un'idea indipendente, motivata e radicata nel profondo, anziché godere del sottile fascino dell'etereo.M.Ambrosini ha scritto: ↑ven 3 gen 2020, 17:41L'esoterismo è fatto di persone...è ovvio che le persone creino i miti ma lo fanno sempre in base a regole ampiamente prevedibili (ed infatti i miti crescono come i funghi nell'esoterico...), regole che sono state loro inculcate da anni e anni di adeguata "educazione" (che personalmente preferisco chiamare col suo nome: condizionamento).
Siamo volubili ma abbiamo il cervello e l'accesso alla conoscenza: dare la colpa a chi ci condiziona ci sgrava semplicemente da una fatica.
Secondo me, dopotutto, la pensi in modo abbastanza simile a me...
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Ecco...proprio questo è il paragone che normalmente l'appassionato fa per liquidare il passato...peccato che sia uno dei paragoni più errati che sia possibile porre in essere.fantabaffo ha scritto: ↑ven 3 gen 2020, 17:59
Sul vintage... certo, ad alcuni può anche andare giù, ma non è il mercato: sarebbe come paragonare un'auto d'epoca ad un'automobile nuova.
Se parliamo di prestazioni strumentali si (in parte) , oggi esistono amplificatori da 2000Watt dediti all'alta fedeltà che non esistevano negli anni 70, in tema di distorsioni misurabili non mi sembra ci siano stati miglioramenti significativi, sicuramente l'elettronica è ora maggiormente integrata permettendo in un singolo chip ciò che negli anni 70 si riusciva a fare con l'utilizzo di diversi circuiti integrati ma è un miglioramento in termini di compattamento e riduzione dei consumi di cui beneficiano principalmente telefonini e pc.
Tutto questo con la SONORITA' c'entra qualcosa??
La risposta la conosci benissimo anche tu.
E' lo stesso Goebbels che ti contraddice...se fosse come tu dici il condizionamento non esisterebbeSiamo volubili ma abbiamo il cervello e l'accesso alla conoscenza: dare la colpa a chi ci condiziona ci sgrava semplicemente da una fatica.
Massimo
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
STRA concordo!!!!!M.Ambrosini ha scritto: ↑ven 3 gen 2020, 19:04E' lo stesso Goebbels che ti contraddice...se fosse come tu dici il condizionamento non esisterebbe
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Ragazzi, dai, proviamo a ragionarci un attimo e ad andare un po' oltre.emulatore ha scritto: ↑lun 13 gen 2020, 10:09STRA concordo!!!!!M.Ambrosini ha scritto: ↑ven 3 gen 2020, 19:04E' lo stesso Goebbels che ti contraddice...se fosse come tu dici il condizionamento non esisterebbe
Questa considerazione non ha senso: quando mai ho negato l'esistenza del condizionamento? Chi la negherebbe? Stiamo parlando proprio di quello...
Il concetto cerca, naturalmente, di essere un po' più profondo (sebbene pur sempre superficiale, non sono un esperto in materia)
Cerco di rappresentare questa stessa idea da un altro punto di vista.
Da un punto di vista MACROSCOPICO, la parte dominante del gioco la fa chi può agire su grandi quantità di persone e mettere in atto accorgimenti propagandistici che producano condizionamenti finalizzati al più semplice raggiungimento dei propri obiettivi.
Tuttavia, chi usa la propaganda svolge una azione in larga scala, su masse di persone; ma il soggetto che la riceve è un sistema MICROSCOPICO composto da singoli individui, e noi siamo proprio questi singoli individui.
Letta dal nostro punto di vista, dunque, non possiamo esimerci dalla responsabilità di mettere in atto ciò che è in nostro potere per non farci condizionare da sistemi costruiti "ad hoc", ma bensì per ottenere una consapevolezza tale da svincolarci il più possibile da questi condizionamenti. Viviamo (vivaddìo) in uno stato di diritto, dunque l'accesso all'informazione ci è garantito, dove ancora abbiamo tutti gli strumenti per attingere alle fonti che dovrebbero costruire la nostra consapevolezza: se non lo facciamo, non possiamo dar la colpa "a loro".
Si potrebbe anche provare a proseguire con questo ragionamento, per arrivare (ad esempio) ad identificare la scolarizzazione e la cultura come una grande arma da contrapporre alle propagande: ecco che il MICRO ricomincia a trasformarsi in MACRO. In altre parole, quanto più saremo in grado di crescere individui con una buona conoscenza di base, capaci di attingere correttamente a delle fonti, di selezionare ed elaborare informazioni, di creare visioni articolate degli argomenti, tanto più avremo creato una società refrattaria ai tentativi di condizionamento.
Noi siamo individui, e la nostra arma è la CONSAPEVOLEZZA.
Alessio
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
La vedo proprio al contrario: mai come oggi la scolarizzazione è fortemente asservita alla propaganda e forma menti predisposte al condizionamento.fantabaffo ha scritto: ↑mar 14 gen 2020, 17:18
Si potrebbe anche provare a proseguire con questo ragionamento, per arrivare (ad esempio) ad identificare la scolarizzazione e la cultura come una grande arma da contrapporre alle propagande
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Rispondo con due punti.myfisite ha scritto: ↑mar 14 gen 2020, 22:03La vedo proprio al contrario: mai come oggi la scolarizzazione è fortemente asservita alla propaganda e forma menti predisposte al condizionamento.fantabaffo ha scritto: ↑mar 14 gen 2020, 17:18
Si potrebbe anche provare a proseguire con questo ragionamento, per arrivare (ad esempio) ad identificare la scolarizzazione e la cultura come una grande arma da contrapporre alle propagande
- Non concordo assolutamente con questa posizione. Potrei accettare considerazioni che riguardino l'investimento pubblico scarsamente sufficiente per quanto riguarda l'istruzione, oppure in merito ad una certa inerzia nell'aggiornamento dei programmi di studio per mantenersi al passo con i tempi; non vedo, però, dove l'istruzione sia sistematicamente asservita alla propaganda (a quale propaganda, poi?)
- Deduco che l'arma che abbiamo a disposizione per limitare l'influenza che i condizionamenti esercitano su di noi siano la scarsa preparazione e l'ignoranza.
Alessio
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Signori permettete una banalizzazione:
il condizionamento è sempre esistito, le persone consapevoli e in grado di subire meno i condizionamenti sono sempre state una minoranza....
é lapalissiano che l'istruzione e il conoscere in generale siano l'antidoto al condizionamento..... la famiglia e la scuola sono al riguardo fattori determinanti.
È chiaro che mai come oggi gli strumenti a portata di mano per essere più autonomi e indipendenti nelle scelte sono più facilmente raggiungibili (oggi nel bene e nel male su internet si trova tutto), ma è sempre una minoranza a servirsene.
La domanda da porsi, secondo me, è: al giorno d'oggi le persone consapevoli e "impermeabili" ai condizionamenti sono di più o di meno rispetto al passato ?
Gli strumenti formativi e di "crescita intellettuale" attuali hanno determinato o determinano un trend di crescita della popolazione "consapevole" e più matura?
Sono molto dubbioso al riguardo, per diversi motivi:
1) penso che la scuola del passato fosse molto più formativa, con insegnanti di livello mediamente più alto. Adesso l'insegnamento è per molti un ripiego e un ammortizzatore sociale. Inoltre tempo fa un insegnante aveva una preparazione, in senso lato, molto più vasta rispetto a quella attuale, che è indirizzata alla specializzazione. Inoltre per la piccola esperienza di insegnamento che ho avuto io, la scuola non è più vissuta dai giovani come un'istituzione "sacra", da rispettare, ma, nella maggioranza dei casi, come una perdita di tempo indispensabile a conseguire il pezzo di carta. Parliamoci chiaro, la scuola ha perso una buona parte della considerazione e dell'effetto educativo di un tempo....questo in generale, poi ci saranno le eccezioni....;
2) se poi aggiungiamo che viviamo nel mondo dei social e dell'apparenza.....
Il modello da seguire non è più fornito dalla scuola e dai suoi insegnanti, nè da qualsivoglia altro strumento o istituzione formativa, ma dai social....
E i social quali modelli offrono??
Secondo me ora più che mai siamo, nel senso di popolazione in generale, sottoposti ai condizionamenti....
il condizionamento è sempre esistito, le persone consapevoli e in grado di subire meno i condizionamenti sono sempre state una minoranza....
é lapalissiano che l'istruzione e il conoscere in generale siano l'antidoto al condizionamento..... la famiglia e la scuola sono al riguardo fattori determinanti.
È chiaro che mai come oggi gli strumenti a portata di mano per essere più autonomi e indipendenti nelle scelte sono più facilmente raggiungibili (oggi nel bene e nel male su internet si trova tutto), ma è sempre una minoranza a servirsene.
La domanda da porsi, secondo me, è: al giorno d'oggi le persone consapevoli e "impermeabili" ai condizionamenti sono di più o di meno rispetto al passato ?
Gli strumenti formativi e di "crescita intellettuale" attuali hanno determinato o determinano un trend di crescita della popolazione "consapevole" e più matura?
Sono molto dubbioso al riguardo, per diversi motivi:
1) penso che la scuola del passato fosse molto più formativa, con insegnanti di livello mediamente più alto. Adesso l'insegnamento è per molti un ripiego e un ammortizzatore sociale. Inoltre tempo fa un insegnante aveva una preparazione, in senso lato, molto più vasta rispetto a quella attuale, che è indirizzata alla specializzazione. Inoltre per la piccola esperienza di insegnamento che ho avuto io, la scuola non è più vissuta dai giovani come un'istituzione "sacra", da rispettare, ma, nella maggioranza dei casi, come una perdita di tempo indispensabile a conseguire il pezzo di carta. Parliamoci chiaro, la scuola ha perso una buona parte della considerazione e dell'effetto educativo di un tempo....questo in generale, poi ci saranno le eccezioni....;
2) se poi aggiungiamo che viviamo nel mondo dei social e dell'apparenza.....
Il modello da seguire non è più fornito dalla scuola e dai suoi insegnanti, nè da qualsivoglia altro strumento o istituzione formativa, ma dai social....
E i social quali modelli offrono??
Secondo me ora più che mai siamo, nel senso di popolazione in generale, sottoposti ai condizionamenti....
Ultima modifica di Filippo il ven 17 gen 2020, 11:29, modificato 1 volta in totale.
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Mi basta leggere i testi scolastici delle mie figlie (scuole primarie).
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Se lo metti sul piano "esperienza diretta" (che ovviamente vale quel che vale) lo trovo davvero curioso.
La mia esperienza diretta mi porta ad avere rapporti con la scuola primaria del mio paese, ed inoltre frequento da tre anni una università pubblica, e non ho mai visto nulla che possa che sia mirato a rendere condizionabili gli studenti. Non escludo a priori che talvolta possa accadere, ma comunque trovo molto più preoccupanti cartoni animati, giochi e proposte media in genere.
La mia esperienza diretta mi porta ad avere rapporti con la scuola primaria del mio paese, ed inoltre frequento da tre anni una università pubblica, e non ho mai visto nulla che possa che sia mirato a rendere condizionabili gli studenti. Non escludo a priori che talvolta possa accadere, ma comunque trovo molto più preoccupanti cartoni animati, giochi e proposte media in genere.
Alessio
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Altrochè.......pienamente d'accordo.myfisite ha scritto: ↑mar 14 gen 2020, 22:03La vedo proprio al contrario: mai come oggi la scolarizzazione è fortemente asservita alla propaganda e forma menti predisposte al condizionamento.fantabaffo ha scritto: ↑mar 14 gen 2020, 17:18
Si potrebbe anche provare a proseguire con questo ragionamento, per arrivare (ad esempio) ad identificare la scolarizzazione e la cultura come una grande arma da contrapporre alle propagande
Ma non dirlo agli insegnanti che rischi il linciaggio.
Emmanuele
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
E da dove verrebbe questa grande verità?emulatore ha scritto: ↑gio 16 gen 2020, 13:28Altrochè.......pienamente d'accordo.myfisite ha scritto: ↑mar 14 gen 2020, 22:03La vedo proprio al contrario: mai come oggi la scolarizzazione è fortemente asservita alla propaganda e forma menti predisposte al condizionamento.fantabaffo ha scritto: ↑mar 14 gen 2020, 17:18
Si potrebbe anche provare a proseguire con questo ragionamento, per arrivare (ad esempio) ad identificare la scolarizzazione e la cultura come una grande arma da contrapporre alle propagande
Ma non dirlo agli insegnanti che rischi il linciaggio.
PS alla stregua dei fatti, sono gli insegnanti ad essere sempre più linciati dai genitori, al pari di quanto i medici lo sono dai pazienti: non il contrario.
Alessio
Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
La grande verità arriva proprio da chi lavora a scuola.......fantabaffo ha scritto: ↑gio 16 gen 2020, 13:51E da dove verrebbe questa grande verità?
PS alla stregua dei fatti, sono gli insegnanti ad essere sempre più linciati dai genitori, al pari di quanto i medici lo sono dai pazienti: non il contrario.
Gli insegnanti (la maggior parte, ma non tutti grazie a Dio) sono succubi dei genitori, non c'è dubbio, ma i programmi didattici non li scelgono genitori manco per sbaglio....
Marco infatti parlava di scolarizzazione e di testi scolastici e non posso che concordare con lui.
Il fatto che alcuni insegnanti siano linciati dai genitori non c'entra nulla con la scolarizzazione e/o i testi scolastici.
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Re: Gli undici princìpi di propaganda di Goebbels
Sono ben cosciente del fatto che siano formalizzati, tuttavia ciò non ne decreta di per sé stesso la veridicità.
Naturalmente, la veridicità è invece assolutamente certa, e (come ho già detto) non sono certo a negarla. Però, non hai risposto alla mia questione. Preciso meglio.
Se è comprovato ed accertato (oltreché formalizzato) che ci sono sistemi sempre più perfezionati per influenzare e condizionare le scelte di grandi quantità di persone, e che questo condizionamento può passare efficacemente anche tramite la scolarizzazione, non è ancora però chiaro:
- - dove sia la prova che questo condizionamento è messo in atto presso il nostro sistema scolastico
- dove di preciso, nel nostro sistema scolastico, esso intervenga
- chi lo metta in atto e con quali finalità
A parte che il discorso sulla scolarizzazione l'ho iniziato ioemulatore ha scritto: ↑ven 17 gen 2020, 11:42La grande verità arriva proprio da chi lavora a scuola.......
Gli insegnanti (la maggior parte, ma non tutti grazie a Dio) sono succubi dei genitori, non c'è dubbio, ma i programmi didattici non li scelgono genitori manco per sbaglio....
Marco infatti parlava di scolarizzazione e di testi scolastici e non posso che concordare con lui.
Ripeto la mia domanda: dove, ad opera di chi, con quale fine?
Sei tu che hai parlato di linciaggio per primo, io ho solo risposto a quella tua affermazione.
Alessio