Gigantismi e megalomanie

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M.Ambrosini
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Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 180Messaggio M.Ambrosini
dom 25 feb 2018, 11:19

Negli ultimi decenni e soprattutto negli ultimi anni, stiamo assistendo alla commercializzazione di oggetti sempre più giganteschi che cercano di incutere timore e riverenza già dal loro aspetto. E si sa che chi parte giocando la carta giusta già è a metà dell'opera nel convincimento di persone che hanno idee piuttosto confuse su cosa scegliere. Certo è anche che a fronte di un oggetto costruito con abbondanza può essere richiesto un corrispettivo pure molto abbondante...ma è solo questo il motivo che si nasconde dietro a questo ostentato gigantismo o c'è dell'altro? Che ne pensate?
Massimo A.

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 186Messaggio myfisite
dom 25 feb 2018, 18:51

Il motivo di alcuni temi è ricorrente in ogni comunicazione odierna dove i media hanno un controllo pervasivo e lavorano a modellare il pensiero e l'opinione pubblica. Una tecnica comune è considerarci (e trattarci) come bambini e quindi fornire informazioni semplici che paiono avere un senso logico. Il ragionamento che mettono in testa è questo: un oggetto più grande e pesante sarà pure più stabile, vibrerà meno (!!!) e perciò suonerà meglio (!!!). Ora questa logica è fallace ad una analisi seria eppure viene creduta plausibile dalla maggioranza di persone che si interessano di hifi. È una vera e propria "credenza" (del resto i media ne sono pieni di "credenze" costruite ad arte a partire da politica ed economia). La mia impressione è che non si viva solo un periodo di decadenza ma di vero e proprio rifiuto della realtà.
Marco A.

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 192Messaggio M.Ambrosini
dom 25 feb 2018, 21:49

myfisite ha scritto:
dom 25 feb 2018, 18:51
La mia impressione è che non si viva solo un periodo di decadenza ma di vero e proprio rifiuto della realtà.
La prima generalmente è il preludio della seconda.
Forse che la realtà sta diventando troppo brutta da vedere e quindi qualunque bella anestesia viene ben accettata pur di evitarla? Non so...mi pare solo che l'apparenza abbia oggi ben più "appeal" che in passato...
Massimo A.

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 210Messaggio emulatore
mar 27 feb 2018, 8:33

Certo è che l'hifi non vive un momento molto felice.

Non mi sento di dire che sia morta, ma se non lo è allora di sicuro è quanto meno in rianimazione attaccata ad un respiratore.

Basti osservare le scelte commerciali di alcune grandi catene tipo Mediaworld: dapprima avevano salette dedicate con molti apparecchi anche di un certo rilievo (ampli cd e diffusori) da poter provare e combinare tra loro.
Da qualche anno invece di tali salette non c'è più nemmeno l'ombra, sostituite con immensi corridoi strapieni di TV dai 40" ai 60" (a proposito di megalomanie).

L'hifi in questo periodo non attira più nessuno (o quasi) eccezion fatta per quegli apparecchi di cui si parla in questa discussione, con frontali in alluminio spessi 3cm e da 80/90 kg di peso.....nella migliore delle ipotesi.
Oggetti che sono una sorta di "fenomeno da baraccone", bellissimi da guardare e da fotografare, ma un pò meno da ascoltare.

Per carità, non è un peccato avere un oggetto bello oltre che ben suonante, anzi, credo che ognuno a casa propria abbia il diritto di considerare anche questo aspetto.
Emmanuele

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 214Messaggio iopoipoi
mar 27 feb 2018, 11:51

io non so bene voi che dati abbiate in mano, ma da come vedo io il tutto è davvero differente il mondo attuale da come lo descrivete.

per analizzarlo dobbiamo mettere tra parentesi il CCI ovviamente, nel senso che quello lo conosciamo noi e non il mondo, su questo credo dobbiamo essere d'accordo tutti.

cerco di farmi capire:

l'audio, in generale, è in un momento incredibile. A conferma di ciò prendete qualsiasi analisi ma soprattutto basta vedere il CES 2018, qual era il tema principale? qual è il prodotto Apple più atteso e in arrivo come per tutti i big?

e l' hi fi invece? o l'hi end?

qui è più articolato il discorso, ma se uno guarda i prodotti che ci sono in giro, le cinesate, e tutto il resto, considerando anche il fenomeno di costume del vinile, ce n'è abbastanza per dire che il mondo chiede HI FI a gran voce.
sicuramente più che da 20 anni a questa parte.

e non parlo di nicchie, anzi.

e l'hi end? qui non ho molti dati, dovremmo analizzare bilanci o similari, però se uno guarda a cosa ha fatto Samsung con HK ha dei segnali, anche se lì la parte automotive/AI la giocava da padrone.


poi invece se vogliamo star qui a lagnarci di quanto era bello un tempo etc. etc. avanti tutta, è così dagli albori dell'umanità e lo sarà per sempre, ma a parte che è un atteggiamento che non mi convince, trovo che sia anche un pò fuorviante per l'attualità.
Marco

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M.Ambrosini
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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 219Messaggio M.Ambrosini
mar 27 feb 2018, 17:48

iopoipoi ha scritto:
mar 27 feb 2018, 11:51

qui è più articolato il discorso, ma se uno guarda i prodotti che ci sono in giro, le cinesate, e tutto il resto, considerando anche il fenomeno di costume del vinile, ce n'è abbastanza per dire che il mondo chiede HI FI a gran voce.
sicuramente più che da 20 anni a questa parte.

e non parlo di nicchie, anzi.
Concordo su questo, direi che la rinascita del vinile ha accompagnato più in generale una certa ripresa di interesse verso l'audio ma siamo ben distanti dal fenomeno di massa che caratterizzò gli anni 70-80 del secolo scorso e soprattutto tra i giovani siamo quasi fermi agli mp3 sui telefonini nella maggior parte dei casi.

La costatazione della megalomania che trova grande espressività odierna non è da confondere a mio avviso con un "lagnarci di quanto era bello un tempo"...le esagerazioni c'erano 30-40 anni fa come ci sono ora...solo che ora (favorite anche dalla tecnologia maggiormente prestante) sono ancor più "esagerate" ed è mi sembra la constatazione di un dato di fatto sia nell'hi-end che in altri settori. D'altra parte i costruttori non possono che adeguarsi alla sempre maggiore ricchezza dei ricchi (così come ignorare la sempre maggior povertà dei poveri) producendo quindi affascinanti oggetti fatti ad hoc per svuotare portafogli. Del suono non frega più nulla a nessuno...è solo la motivazione di facciata che permette all'appassionato di rendere lecita una scelta fatta in base a motivazioni relative a fascino estetico/costruttivo. Quando si arriva a far credere che "fastidioso" è bello come talvolta avviene in forum nazional-popolari direi che parlare di suono diventa superfluo o addirittura anacronistico. E' sufficiente citare qualche mirabolante prestazione o stupire l'occhio con qualche caratteristica estetica di rilievo e l'appassionato medio attuale se ne cade come una pera cotta...ed in questo non è cambiato molto rispetto agli anni 70-80 . La differenza tra allora ed oggi (che personalmente ho potuto vivere e quindi posso riportare come esperienza diretta) è che a quei tempi la classe ritenuta top tra gli apparecchi era ancora tutto sommato abbordabile, pur con qualche sacrificio, dalla maggior parte degli appassionati...oggi invece è vero il contrario: l'impennata dei prezzi in questo settore è degna della famosa storica bolla speculativa borsistica dei "tulipani". Pur con tali presupposti, moltissimi sono i marchi eso (vi sono ormai più marchi che appassionati...) che sono alla fame non incontrando il favore estetico/fascinoso-costruttivo richiesto dal pubblico...mentre ve ne sono alcuni che hanno azzeccato un loro caratteristico ed apprezzato percorso estetico, ed invece fanno fortuna (McIntosh, Sonus faber, etc). E' il tempo dei politici che fanno a gara a chi la spara più grossa in barba a fatti che non hanno saputo mettere in atto...ma incredibilmente hanno un loro credito al pari di amplificazioni da più di 100000euro che presentano una risposta in frequenza su carico reale da montagne russe, l'importante è la bella giacca, cravatta, ed il fare determinato e risolutivo. Personalmente apprezzo l'1/x di questo approccio.
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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 222Messaggio myfisite
mer 28 feb 2018, 9:18

Ora non saprei dire se quello che farò è un esempio paradigmatico ma a mio parere è sintomatico. Un conoscente quasi quarantenne, responsabile delle vendite (futuro direttore generale), amante della musica e in particolare del rock. Possiede un migliaio di dischi in vinile e ascolta con questo:

Immagine

Recentemente ha cambiato casa, arredamento nuovo, TV nuova (da 1600 euro) e gli si è guastato il giradischi. Gli ho suggerito che per poche centinaia di euro può mettersi in casa un impiantino Grundig. Si è interessato, gli è piaciuto e alla fine... ha di nuovo comperato lo stesso giradischi che si era guastato (a 80 euro).

Morale: l'hifi di qualità da molti non viene più percepita come valore aggiuntivo all'ascolto della musica, anche se gliela fai provare sulla pelle.
Marco A.

Alfredo
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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 223Messaggio Alfredo
mer 28 feb 2018, 10:10

Penso che questa, Marco, sia solo una parte della verità. Spesso , per chi non ha voglia di perderci tempo, un sistema meno complicato perdona di più e risulta più godibile. Anche in casa Grundig funziona un pò così, quando non puoi sistemare le cose meglio un sistema meno rivelatore. Sarà un pò il caso del tizio con la fonovaligia? :roll:

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 226Messaggio myfisite
mer 28 feb 2018, 12:02

Sì, hai ragione. Ci sono persone, e ne conosco parecchie, che non vogliono avere in casa un impianto composto da pezzi separati anche perché non saprebbero come collegare "tutti quei fili". Leggere il manuale di istruzioni non se ne parla neanche. Fino a qualche anno fa era normale che almeno i ragazzi fossero un po' interessati all'elettronica. Oggi, da questo punto di vista, credo ci sia un imbarbarimento tecnologico: sanno chattare con lo smartphone ma magari non sanno neppure cambiare le lampadine (conosco qualcuno che chiama l'elettricista ogni volta che si fulmina una lampadina in casa, non sto scherzando).
Marco A.

nerone
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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 228Messaggio nerone
mer 28 feb 2018, 13:22

myfisite ha scritto:
mer 28 feb 2018, 12:02
Sì, hai ragione. Ci sono persone, e ne conosco parecchie, che non vogliono avere in casa un impianto composto da pezzi separati anche perché non saprebbero come collegare "tutti quei fili". Leggere il manuale di istruzioni non se ne parla neanche. Fino a qualche anno fa era normale che almeno i ragazzi fossero un po' interessati all'elettronica. Oggi, da questo punto di vista, credo ci sia un imbarbarimento tecnologico: sanno chattare con lo smartphone ma magari non sanno neppure cambiare le lampadine (conosco qualcuno che chiama l'elettricista ogni volta che si fulmina una lampadina in casa, non sto scherzando).
ho 2 figlie, ascoltano musica da youtube con le cuffiette, alla più piccola di 13 anni ogni tanto gli faccio ascoltare il mio impianto a condizioni che ascolto la sua musica :D , cmq non mi dispiace anche perché ascolto un po' di tutto e per me è un ottimo compromesso.

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 474Messaggio Roby1973
dom 11 mar 2018, 19:14

myfisite ha scritto:
mer 28 feb 2018, 12:02
Sì, hai ragione. Ci sono persone, e ne conosco parecchie, che non vogliono avere in casa un impianto composto da pezzi separati anche perché non saprebbero come collegare "tutti quei fili". Leggere il manuale di istruzioni non se ne parla neanche. Fino a qualche anno fa era normale che almeno i ragazzi fossero un po' interessati all'elettronica. Oggi, da questo punto di vista, credo ci sia un imbarbarimento tecnologico: sanno chattare con lo smartphone ma magari non sanno neppure cambiare le lampadine (conosco qualcuno che chiama l'elettricista ogni volta che si fulmina una lampadina in casa, non sto scherzando).
che dire quoto in pieno sia te che Alfredo e lo faccio per esperienza diretta e concreta non solo per collegare un cavetto rca fra ampli e cd ma come hai scritto conosco persone che quando gli si fulmina una lampadina chiamano l'elettricista :shock:
tra l'altro sono gli stessi che non avvertono alcuna differenza all'ascolto fra un cd e un mp3 per non dire con il vinile ma se hanno un " prodotto " moderno e con le tante lucine tipo albero di natale dicono a prescindere che sia più bello e di conseguenza meglio suonante per non dire quando mi dicono che hanno un ampli da 500 watt come c'è scritto sul libretto tecnico confondendo forse fra quelli reali e quelli dichiarati sulla carta mi basterebbe fargli collegare dei diffusori da 87db per vedere se ce la fanno o boccheggiano.

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 483Messaggio myfisite
lun 12 mar 2018, 9:39

Roby1973 ha scritto:
dom 11 mar 2018, 19:14
mi dicono che hanno un ampli da 500 watt come c'è scritto sul libretto tecnico confondendo forse fra quelli reali e quelli dichiarati sulla carta
I famosi 500 watt PMPO. :D :D :D
Marco A.

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 491Messaggio iopoipoi
lun 12 mar 2018, 13:22

ora vi faccio una domanda che non è puramente provocatoria:

ma secondo voi, chi oggi si mette in casa un Sonos, è davvero così diverso da chi 30 e passa anni fa si comprava un Nad 3020?

poi, secondo me, inquadriamo il discorso sotto punti di vista un pò diversi dalla realtà.

Noi consideriamo "interesse per l'audio" con già una sfumatura di hi end più che di HIFI implicita, mentre invece quello che dicevo prima, e quello che credo anch'io intimamente, è che il mondo chieda più HIFI in modo mainstream, hi end non credo e non saprei che è una nicchia della nicchia della nicchia della nicchia.

MA questo non perchè le persone non siano interessate, ma perchè con l'evoluzione tecnica e tecnologica e dei modi di consumo, ciò per cui 30 o 40 anni fa era appanaggio di specialisti e di un settore specifico oggi è alla portata di cineserie o prodotti da mediaworld, non è cambiata la necessità ma il modo di ascolto e gli strumenti per soddisfare quest'esigenza. Un tempo dovevi andare in negozi specializzati, oggi di fianca a phon e lavatrici, già solo questo penalizza il modus, ma a che fare con l'ascolto vero e proprio? no. Grundig tra l'altro era esattamente in questa fascia, mainstream, se neghiamo questo approccio facciamo anche un torto al brand che ci ha permesso di "costituirci" da un certo punto di vista.

Mi scuso se non riesco a spiegarmi bene ma sono un pò ingolfato stamane
Marco

iopoipoi
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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 492Messaggio iopoipoi
lun 12 mar 2018, 13:29

myfisite ha scritto:
mer 28 feb 2018, 9:18

Morale: l'hifi di qualità da molti non viene più percepita come valore aggiuntivo all'ascolto della musica, anche se gliela fai provare sulla pelle.
ora, non è che uno deve essere appassionato dell'audio per forza, non esageriamo dai, al mondo ci son tante di quelle cose per cui appassionarsi..

secondo me il fatto che noi siamo appassionati ci fa perdere di vista l'oggettività delle cose. Voi mi direte che 30 o 40 anni fa non era così, ma tutti indistintamente erano stra appassionati audio a prescindere. Ora, anche qui, non ho statistiche in mano ma solo ricordi.

Io e un mio compagno in una classe di 25 eravamo forse gli unici che avevamo un impianto che poteva regalare qualcosa in più rispetto alla "radiolina", lo stesso nella mia famiglia, lo dico solo come campione.

non è che il fatto di essere appassionati vi faceva percepire come tutto il mondo più appassionato?

ok, storicamente è stata l'epoca d'oro dell'hi fi, ma nel senso che era di moda, non che poi è calato il sipario, ripeto, se voi guardate cosa stanno progettando e presentando sul mercato tutti i più grandi gruppi dell'elettronica e non si fa molta fatica a dire che l'audio non è al centro dei pensieri del mondo in questo momento storico.

poi possiamo parlare della qualità, ma è un altro discorso secondo me.
Marco

iopoipoi
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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 493Messaggio iopoipoi
lun 12 mar 2018, 13:41

M.Ambrosini ha scritto:
mar 27 feb 2018, 17:48
Pur con tali presupposti, moltissimi sono i marchi eso (vi sono ormai più marchi che appassionati...) che sono alla fame non incontrando il favore estetico/fascinoso-costruttivo richiesto dal pubblico...mentre ve ne sono alcuni che hanno azzeccato un loro caratteristico ed apprezzato percorso estetico, ed invece fanno fortuna (McIntosh, Sonus faber, etc). E' il tempo dei politici che fanno a gara a chi la spara più grossa in barba a fatti che non hanno saputo mettere in atto...ma incredibilmente hanno un loro credito al pari di amplificazioni da più di 100000euro che presentano una risposta in frequenza su carico reale da montagne russe, l'importante è la bella giacca, cravatta, ed il fare determinato e risolutivo. Personalmente apprezzo l'1/x di questo approccio.
capisco cosa dici Massimo e c'è molta verità, però anche qualche controsenso secondo me.
Da una parte sembri quasi suggerire che solo i marchi eso siano i depositari del massimo dell'ascolto, e "storicamente" hai ragione, nel senso che un tempo solo brand specialistici potevano regalare certe prestazioni, e quindi denunci il fatto che oggi il mondo hi end si concentri solo in una nicchia costosissima e per ricchi. Come dicevo non è più così secondo me oggi e noi che ci basiamo su Grundig dovremmo essere i primi a saperlo.

però essendo il mondo cambiato, la proposta cambiata, etc, etc,oggi l'ascolto si può avere in moltissime modalità e sistemi, quindi l'ascolto "di qualità" non è più solo appannaggio dei marchi specialistici, è questo che è cambiato e Grundig in questo secondo me è un esempio lampante, soprattutto per noi.

Perchè pensare sempre a quei marchi e non andare invece ad ascoltare impianti da mediaworld? siamo sempre nello stesso loop, riflettiamo il pensiero hi end di cui diciamo di discostarci criticamente basandoci solo sulle prestazioni.

perchè pensiamo a quei marchi e non iniziamo a fare confronti con le cinesate da 50, 100 o 200 euro? oppure con i prodotti Samsung, LG..un pò come la storia del T Amp anche da un certo punto di vista.

è un approccio che capisco ma secondo me fuorviante rispetto all'attualità.

ok, un tempo c'era più hi end in giro, questo lo capisco e condivido con voi, ma questo con l'ascolto di qualità centra qualcosa?
Ripeto quanto chiedevo prima, siamo sicuri che chi oggi in casa ha una soundbar con subwoofer Bose o LG o Samsung sia diverso da chi si comprava un nad 3020?
Marco

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 502Messaggio Roby1973
lun 12 mar 2018, 20:47

"ma secondo voi, chi oggi si mette in casa un Sonos, è davvero così diverso da chi 30 e passa anni fa si comprava un Nad 3020?"
No Marco l'esempio , secondo me, non ci sta...
30 anni fa , forse più, c'era la cultura e la ricerca del buon suono e ascolto ( Hi Fi) purtroppo e mi ci metto io per primo "traviato" da indirizzi che fornivano riviste del settore o passaparola, tra l'altro il nad 3020 è stato l'ampli più " pompato" del periodo di massima diffusione dell' " impianto stereo per tutti"....ci sono caduto anche io che me lo comprai a 30 anni e finalmente ascoltandolo pensai : " tutto qui?"
A me sembra che gli Irriducibili della nicchia della nicchia della nicchia siamo rimasti solo noi !

" perchè pensiamo a quei marchi e non iniziamo a fare confronti con le cinesate da 50, 100 o 200 euro? "
Perchè scusa Tu un confronto diretto non lo hai mai fatto?

"ok, un tempo c'era più hi end in giro, questo lo capisco e condivido con voi, ma questo con l'ascolto di qualità centra qualcosa? "

L'hi end dei primi Mc intosh; Mark Levinson; Leak; Marantz , Spectral ecc... forse aveva un senso ( prezzi a parte) ma L' hi end di oggi per me No...E' solo per " sboroni" che dicono costa tot k e pesa tot Kg " ce l'ho più lungo io".
Io sono sempre pronto a mettermi nello zainetto un V20 e delle minibox 50 e dimostrare che il nero di Whatsapp esiste è a volte ha la carnagione bianca :P

Mi scuso in anticipo se non sono ( come spesso mi capita) riuscito ad esprimere meglio quello che penso e volevo dire.

Comunque un ciao a Tutti Voi ed è un piacere che con il nuovo Forum si stia " rianimando" un po la discussione e qualche nuovo argomento stia uscendo fuori ;)

Roby

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 507Messaggio Filippo
lun 12 mar 2018, 21:34

Marketing, e il marketing sta diventando sempre più una scienza, più sofisticato e convincente, da lavaggio del cervello.....e in conseguenza di ciò le "guerre di religione" sull'HiFi, per chi vorrà cimentarsi, saranno sempre più aspre....
Per chi è fuori dal coro futuro sempre più difficile....

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 522Messaggio myfisite
mar 13 mar 2018, 15:43

Vorrei fare anche io una piccola provocazione: uno di questi aggeggi poggiati a fianco del PC suona poi così tanto peggio di un costoso impianto hifi mal posizionato? Quale dei due è più fruibile in un ascolto "casual" e con musica da sorgenti sempre più compresse e malamente equalizzate?

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 558Messaggio iopoipoi
mer 14 mar 2018, 12:26

myfisite ha scritto:
mar 13 mar 2018, 15:43
Vorrei fare anche io una piccola provocazione: uno di questi aggeggi poggiati a fianco del PC suona poi così tanto peggio di un costoso impianto hifi mal posizionato? Quale dei due è più fruibile in un ascolto "casual" e con musica da sorgenti sempre più compresse e malamente equalizzate?
no aspè, io qui ti seguo in pieno anche se forse non era proprio ciò che intendevi dire: secondo me stì arnesi, uno lo anche testato qualche anno fa per la cifra di 12 euro, sono l'equivalente delle radioline che c'erano un tempo.

da qui si sale verso i vari active speaker che oggi vanno, in un range fino ai 100/150 euro, cinesi e non, ci sono anche di brand, che equivalgono a qualche compattone da grande distribuzione.

poi si sale e siamo a Sonos, che era l'esempio che facevo prima, e ripeto che secondo me, chi oggi si compra e si mette in casa un sistema Sonos o affine non è così diverso da chi si portava a casa il Nad 3020

però noi qui invece di parlare di Sonos, siamo rimasti fermi ai marchi storici e blasonati che nel frattempo sono diventati altro per enne ragioni, ma non è che l'ascolto sia passato o non tiri più o che solo con quei marchi ci sia il "salto" nell'ascolto. Questo approccio fa un torto anche a Grundig, che infatti non essendo elitaria ma mainstream non è mai . stata annoverata tra i marchi valevoli di attenzione audio; noi ci stiamo comportando allo stesso modo dei denigratori di Grundig, questo in sintesi
Marco

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 561Messaggio iopoipoi
mer 14 mar 2018, 13:18

Roby1973 ha scritto:
lun 12 mar 2018, 20:47

30 anni fa , forse più, c'era la cultura e la ricerca del buon suono e ascolto ( Hi Fi)

secondo me, questo è vero solo in parte, cerco di spiegarmi. C'era la moda dell'impianto stereo, che è una cosa un pò diversa, nel senso che così come son stati inventati a cavallo dei 60/70 i "giovani" con tutto ciò che è connesso, così mercati di nicchia sono diventati mainstream: ovviamente tutto ciò che è di moda porta con sè più interesse, è come dire che oggi c'è la cultura dell'ergonomia e dei materiali e degli schermi perchè tutti in mano abbiamo uno smarphone, allora siam lì a confrontarci tra monoblocchi, ips, oled, etc etc. e tra 30 anni si dirà che c'era più cultura perchè ci saranno solo visori AR..nmnmnmn

non confondiamo noi e la nostra cerchia di amici, ripeto, io ho ricordi precisi ed eravamo in pochi ad avere qualcosa in più della media (hi end non ne ricordo uno), invece tutti indistintamente avevamo genitori e zii strapresi con le auto, altra passione che sta passando.
Roby1973 ha scritto:
lun 12 mar 2018, 20:47
" perchè pensiamo a quei marchi e non iniziamo a fare confronti con le cinesate da 50, 100 o 200 euro? "
Perchè scusa Tu un confronto diretto non lo hai mai fatto?
in effetti no, cioè, io ho e ho ascoltato un pò di schedine cinesi ma mai in modo serio e non ho mai comprato qualche ampli cinese un pò più evoluto, sarei curioso

Roby1973 ha scritto:
lun 12 mar 2018, 20:47
L'hi end dei primi Mc intosh; Mark Levinson; Leak; Marantz , Spectral ecc... forse aveva un senso ( prezzi a parte) ma L' hi end di oggi per me No...E' solo per " sboroni" che dicono costa tot k e pesa tot Kg " ce l'ho più lungo io".
onestamente non ho molti elementi per giudicare questo, uno dei miei dubbi è che certi prodotti e certi marchi fossero molto costosi ed elitari anche 30, 40 o 50 anni fa, però anche qui non ho elementi certi, credo che ci fosse meno scelta, questo sì, e così come oggi ci son prodotti che vanno da (sparo a caso) 3000 a 300000, un tempo essendo di meno erano più livellati, per ovvie ragioni, cioè si va in crescendo e non il contrario.

Roby1973 ha scritto:
lun 12 mar 2018, 20:47
Mi scuso in anticipo se non sono ( come spesso mi capita) riuscito ad esprimere meglio quello che penso e volevo dire.

Comunque un ciao a Tutti Voi ed è un piacere che con il nuovo Forum si stia " rianimando" un po la discussione e qualche nuovo argomento stia uscendo fuori ;)

Roby
questo dibbrutto, diciamo che già il fatto che funzioni è una gran cosa
Marco

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 567Messaggio myfisite
mer 14 mar 2018, 15:13

Un altro aspetto da considerare è che anni fa era del tutto normale che i dischi più venduti avessero anche una qualità sonora "hifi" (diciamo così per intenderci). Senza scomodare i Pink Floyd, quasi tutta la musica commerciale che passava nelle classifiche (per fare qualche nome: Queen, Rolling Stones, Dire Straits, Toto ma anche i primi LP di Dalla e Vasco) era quasi sempre ben registrata e andava perfettamente "a braccetto" con l'ascolto hifi facendo da incentivo alla vendita degli impianti. In quel periodo tutti ma proprio tutti fra amici, parenti, amici di scuola avevano almeno un piccolo impianto e, visto che erano pochi quelli in grado di permettersi AR e Marantz, giravano tanti compattoni con giradischi integrato che, seppure non di marca, suonavano in modo coinvolgente. Col passare degli anni la qualità delle registrazioni cominciò a calare drasticamente (sto parlando dei pezzi hit, quelli che fanno classifica, non delle incisioni di nicchia di classica, jazz, ecc.). Di conseguenza, la musica commerciale rimase un fenomeno di massa ma l'impianto hifi cessò la sua funzione di interprete privilegiato del brano musicale.
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andreamilano
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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 575Messaggio andreamilano
mer 14 mar 2018, 19:01

myfisite ha scritto:
mer 14 mar 2018, 15:13
Un altro aspetto da considerare è che anni fa era del tutto normale che i dischi più venduti avessero anche una qualità sonora "hifi" (diciamo così per intenderci). Senza scomodare i Pink Floyd, quasi tutta la musica commerciale che passava nelle classifiche (per fare qualche nome: Queen, Rolling Stones, Dire Straits, Toto ma anche i primi LP di Dalla e Vasco) era quasi sempre ben registrata e andava perfettamente "a braccetto" con l'ascolto hifi facendo da incentivo alla vendita degli impianti. In quel periodo tutti ma proprio tutti fra amici, parenti, amici di scuola avevano almeno un piccolo impianto e, visto che erano pochi quelli in grado di permettersi AR e Marantz, giravano tanti compattoni con giradischi integrato che, seppure non di marca, suonavano in modo coinvolgente. Col passare degli anni la qualità delle registrazioni cominciò a calare drasticamente (sto parlando dei pezzi hit, quelli che fanno classifica, non delle incisioni di nicchia di classica, jazz, ecc.). Di conseguenza, la musica commerciale rimase un fenomeno di massa ma l'impianto hifi cessò la sua funzione di interprete privilegiato del brano musicale.
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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 598Messaggio iopoipoi
gio 15 mar 2018, 10:10

mah, io anche qui sarei cauto, mi sembra un pò generalizzare, anche perchè gli esempi sopracitati sono di gruppi Rock, genere che andava nel periodo ma che ha alcune caratteristiche soniche e di registrazione che nei generi più in voga attualmente non ci sono, anche la voce è sempre trattata diciamo attualmente,anche se non significa che sia una pessima registrazione.

Ma sulla qualità delle registrazioni, se escludiamo quei fenomeni legati alla loudness war, non saprei. Però a livello logico ci sta come nesso, non sono convinto sia così nella realtà.

Se mi prendo un disco dei Ricchi e Poveri d'annata o uno di Jovanotti di adesso credo che quello di Jovanotti sia registrato meglio, però non avendo ascoltato tutti i dischi dei Ricchi e Poveri non potrei dirlo con certezza, credo sia una suggestione interessante ma non so quanto vera.
Restando i Italia, i dischi di Zucchero son registrati male? Ligabue? cerco nomi mainstream giusto per seguirvi nel vostro ragionamento commerciale/da classifica.

I dischi dei duran duran erano registrati bene?
i primi Queen son registrati bene? Anche sugli stones io qualche dubbio lo avrei, però non li conosco tutti davvero, quindi mi sembra un pò di sparare nel mucchio, lo stesso Springsteen di inizio 80 è registrato bene? non so eh, sto sparando nomi a caso, tranne i queen dei 70 che davvero non mi sembrano stò portento di produzione
Marco

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 624Messaggio fantabaffo
gio 15 mar 2018, 12:46

myfisite ha scritto:
mer 28 feb 2018, 9:18
Morale: l'hifi di qualità da molti non viene più percepita come valore aggiuntivo all'ascolto della musica, anche se gliela fai provare sulla pelle.
Parto con piacere da questa frase di Marco, che reputo corretta, nonché specchio dell'attuale situazione.

Io eviterei di partire sempre, come moltissimi tendono a fare in ogni discussione che analizza le ultime evoluzioni storiche, dai "soliti" concetti di impoverimento di valori, di attitudini, o comunque da un'idea di generale scadimento della società.

L'EVOLUZIONE MUSICALE: Non è certo facile negare un generale appiattimento qualitativo della produzione musicale negli ultimi 30 anni: è un naturale specchio della massificazione, ovvero della maggiore possibilità delle masse di attingere al mercato musicale, determinandone quindi (in base ai grandi numeri da esse prodotti) una modifica nell'offerta. Parafrasando, 50 anni fa esisteva una selezione su base economica di chi si approcciava alla musica: chi alimentava il mercato musicale erano gli abbienti, ma soprattutto gli appassionati, che sceglievano la musica tra le poche attività alla quale attribuire una parte del loro reddito. Per farla ancora più spiccia, ora la musica costa poco, e dunque, l'utente medio non è più l'appassionato, bensì la persona comune di scarse competenze musicali; questa è l'utenza che muove le grosse somme di denaro, dunque questa è l'utenza che determina (con la bassa competenza che la caratterizza) le nuove produzioni musicali.

Vivaddio, questa contrazione dei costi del "prodotto musica" ha comunque consentito di far nascere e mantener vivo un folto sostrato di musica di qualità di svariati generi, quasi sempre non fruita dalla massa ma dagli utenti più appassionati; da ciò consegue che quello che faceva numero negli anni '70, che dunque veniva programmato in radio, pubblicizzato sui quotidiani e recensito sulle riviste, era ciò che faceva massa allora: "scelto" da utenti più competenti e consapevoli, e (se ne aveva le caratteristiche) diffuso anche a chi aveva meno passione; tuttora, naturalmente, la grande diffusione è tutta orientata a ciò che l'utente "numeroso" attuale sceglie. Capiterà dunque di rado di avere grandi capolavori senza tempo nella proposta musicale di massa, tuttavia potremo trovare capolavori nelle produzioni più specialistiche.

L'EVOLUZIONE AUDIO: Naturalmente, i meccanismi seguiti sono simili a quelli esposti sopra; io aggiungerei due precisazioni.
1 - l'aumento di produzioni musicali elettroniche (che non hanno raffronto con strumenti musicali reali), e i forti trattamenti delle attuali incisioni (usati per incontrare le esigenze di semplicità di ascolto dell'utente di massa odierno) fanno sì che non ci sia una reale necessità per l'utente medio di una riproduzione realmente fedele della musica
2- se 30 anni fa l'alternativa era tra radiolina ed impianto hifi (il cui costo era sempre e comunque importante: ricordo da bambino quando questa o quella famiglia di amici aveva, in un determinato periodo, "acquistato LO STEREO", si trattava di un evento quasi prestigioso), attualmente apparecchi da poche decine di euro consentono comunque ascolti "soddisfacenti" , ovvero privi di evidenti limitazioni in gamma bassa, gamma alta ed in termini di volume prodotto (al contrario delle radioline, appunto), e dunque l'impianto hifi di qualità, che negli anni '70 era diventato, seppur costoso, un bene "di massa" (la massa, più ridotta, degli appassionati e competenti di cui sopra, che acquistavano "lo stereo") ora vede ristretta la propria diffusione all'utente competente attuale, lo stesso (come paragone) che in ambito musicale acquista musica di qualità di produzioni specialistiche.

Per concludere, si tratta di una evoluzione che non piace a me e non piace a nessuno, ma è del tutto fisiologica, e (per fortuna) non ha ucciso la musica di qualità e l'audio di qualità, ma ne ha spostato il peso e le modalità di proposta e fruizione, determinandone (come nel caso dell'hifi eso) delle deviazioni a volte antipatiche, che comunque esistono in ogni settore di mercato "di nicchia".
Alessio

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 653Messaggio iopoipoi
ven 16 mar 2018, 12:13

che dire Alessio, ovviamente non solo è condivisibile, non si tratta nemmeno di un'opinione, è un dato di fatto quanto enuclei in modo molto chiaro e ancora una volta mi trovi concorde ovviamente come si sarà capito.

Però stavolta non su tutto, cioè, io non credo che questo fenomeno abbia tolto qualcosa, ha solo aggiunto.
Non è che non esistono più gli impianti che ti fanno ascoltare bene (mettiamo tra parentesi il CCI in stì discorsi), non è che non esistono più le buone registrazioni etc.etc., ha solo ampliato la platea e ampliato le possibilità, io di questo non posso che esserne felice sotto enne punti di vista, ovviamente.

e questo è un altro aspetto del controsenso in cui si incappa, quando nell'altro post Marco diceva che pensava al bene comune io credo che sia meglio di milioni di persone ascoltino meglio piuttosto che le radioline no? Qualcuno di questi poi potrà crescere anche nella passione e negli ascolti, come avviene con tutte le passioni, uno parte dalla compatta e finisce con la reflex pro, esempio a caso.

infatti non capisco quando dici che è un'evoluzione che non ti piace, perchè? che ti ha tolto? che in classifica c'è latino americana e r&b piuttosto che rock n roll?
sì ok, anche a me son generi che non piacciono ma amen, la stessa evoluzione mi ha dato la possibilità di ascoltare tutto quello che voglio ovunque, siamo oramai slegati dalle classifiche o da ciò che passa la radio o il negozietto sotto casa.

che mio figlio invece che abbracciare la chitarra tra qualche anno si prende un piatto da dj o smanetterà su qualche computer? e questo è un elemento serio o solo nostalgia e anche il segno che sto invecchiando o il fatto che uno giudica sempre dal soggettivo senza provare a distinguere tra propri gusti e fatti/realtà altrui?

che la gibson fallisce? ok amen, sia quanti produttori artigianali esistono di chitarre che grazie al web da uno scantinato di tel aviv possono farci arrivare prodotti meravigliosi?

qual è il nostro danno in tutto questo? io non solo non lo capisco, ma credo che sia legato a elementi personali soggettivi e generazionali

tornando all'inizio del discorso, che il brand xyz venda un prodotto a milioni di miliardi di talleri, a me che mi cambia? è quello l'unico modo oggi per ascoltare bene? e proprio noi che siam partiti da Grundig abbiamo questa posizione?
Marco

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 656Messaggio fantabaffo
ven 16 mar 2018, 13:14

Marco, non posso dire se non : "hai ragione."
Preso dalla foga, ho fatto una veloce quanto grossolana correlazione, dunque ti spiego cosa non mi piace, fermo restando che nella fattispecie hai pienamente ragione.
Hai ragione nel dire che a differenza di 30 anni fa, oggi anche un non appassionato può godersi della musica con soddisfacente qualità senza compromettere le proprie finanze, e questo vale in molti altri ambiti. (restringiamo il campo al mondo civilizzato per evitare divagazioni ancor più ampie).
Sai cosa non mi piace?
Mercato = meritocrazia (in un macrosistema). E ciò è vero finché l'acquirente ha un minimo di competenza in merito all'oggetto delle proprie attenzioni.
Purtroppo, il sistema mercato ha dimostrato di non essere un sistema perfetto ed autoequilibrante (e qui do ragione a Marco Amboldi), e la grande massificazione di uno specifico mercato va a creare un processo di "legittimazione dell'incompetenza", in quanto il grosso numero viene garantito da chi competenza non ne ha, e questa determinazione di mercato, seppur legittima, porta anche una serie di conseguenze poco edificanti. Tra tutte, il sopravvenire della forza del marketing sulla qualità effettiva. Dirai tu: mica c'è nulla di male nemmeno qui. Opinione personalissima è che questo tipo di processo vada verso mercificazione molto spinta, che porta (ad esempio) alla perdita del know-how di molte aziende leader (know-how che non serve più) a scapito di tutto il mercato; alla conseguente riduzione media (in capo ad una generazione) della coscienza e dunque della competenza in quel determinato ambito (la competenza della "massa" è bassa, ma non certo nulla), eccetera; una sorta di effetto valanga. A tal proposito mi fa sorridere il problema della contraffazione: laddove il PRODOTTO offerto ha un valore molto più basso rispetto alla cifra richiesta (il "valore del marchio"), non ci si può stupire più di tanto che si sviluppi la contraffazione.

Questa "legittimazione dell'incompetenza" si può vedere anche in ambiti di politica e di attualità.
Permettetemi un esempio tanto sentito in questi periodi: mi fa sorridere che molti antivaccinisti si appellino addirittura alla costituzione per avvallare le proprie tesi, ignorando che è proprio la costituzione che (per fortuna) difende tutti noi, in quanto in uno stato di diritto la libertà personale è sempre intoccabile, con l'unica eccezione della situazione in cui essa vada a ledere il bene comune: nel qual caso cede il passo, e proprio in quel caso sono stati previsti i TSO di cui fa parte da decenni l'obbligo vaccinale.
Se vogliamo, oltreché essere uno dei limiti del libero mercato, esso è anche uno dei limiti della democrazia: ormai da questo punto di vista ho maturato la personale idea che il voto dovrebbe essere subordinato ad un test di "conoscenza base" e ad eventuali brevi "corsi di recupero", naturalmente a carico della collettività: sarebbe a mio avviso un grande apporto al bene comune il poter innalzare il livello medio di competenza degli elettori (mi ci metto anche io, sia chiaro) in merito alla materia politica, cosicché il diritto di voto venga espresso con maggiore consapevolezza.

Mi rendo conto di avere divagato e me ne scuso, e mi rendo anche conto di non essere poi stato molto chiaro...
Intendevo solo chiarire che questo processo, che io trovo migliorativo quanto te Marco da moltissimi punti di vista, va però (a mio avviso) a portare anche delle conseguenze negative, laddove si scontra con dei limiti del "sistema" (nel nostro caso, il sistema mercato)
Alessio

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 658Messaggio iopoipoi
ven 16 mar 2018, 13:32

beh Alessio, anche in questo caso la tua non è un'opinione, ma un dato di fatto, impossibile non condividere quanto dici.
L'unico elemento dove ci differenziamo è che può piacerci o meno, però io sono convinto che sia meglio così. Sai è un discorso molto ampio come dici tu, e l'esempio dei vaccini è lampante, ma è avvenuto proprio perchè persone con scarse conoscenze hanno ampliato le proprie: in modo errato, è vero, però le hanno ampliate.

è uno dei grandi paradossi dello sviluppo e della democrazia, della libertà anche. La libertà che tutti possano esprimere opinioni anche chi non ha tutti gli strumenti per supportarle a pieno.
ma questo sappiamo tutti che è un bene, perchè ci sono gli strumenti per far capire che errano.

diverso è il discorso se questa "legittimazione dell'incompetenza", come la chiami in modo esemplare possa non solo essere sinonimo di libertà e democrazia ma possa anche produrre danni: in questo caso allora tutti i miei discorsi si scontrano con la realtà, ma anche i discorsi di chi ha supportato questa "legittimazione dell'incompetenza", come dico sempre il temo restituisce verità.
Marco

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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 679Messaggio fantabaffo
sab 17 mar 2018, 16:28

iopoipoi ha scritto:
ven 16 mar 2018, 13:32
beh Alessio, anche in questo caso la tua non è un'opinione, ma un dato di fatto, impossibile non condividere quanto dici.
L'unico elemento dove ci differenziamo è che può piacerci o meno, però io sono convinto che sia meglio così. Sai è un discorso molto ampio come dici tu, e l'esempio dei vaccini è lampante, ma è avvenuto proprio perchè persone con scarse conoscenze hanno ampliato le proprie: in modo errato, è vero, però le hanno ampliate.

è uno dei grandi paradossi dello sviluppo e della democrazia, della libertà anche. La libertà che tutti possano esprimere opinioni anche chi non ha tutti gli strumenti per supportarle a pieno.
ma questo sappiamo tutti che è un bene, perchè ci sono gli strumenti per far capire che errano.

diverso è il discorso se questa "legittimazione dell'incompetenza", come la chiami in modo esemplare possa non solo essere sinonimo di libertà e democrazia ma possa anche produrre danni: in questo caso allora tutti i miei discorsi si scontrano con la realtà, ma anche i discorsi di chi ha supportato questa "legittimazione dell'incompetenza", come dico sempre il temo restituisce verità.
Correttissimo questo punto di vista: la storia sicuramente darà risposte in merito, e concettualmente non abbiamo ragione per parlare di una situazione maggiormente negativa rispetto al passato. Unico appunto: ciò che la storia insegna, (e che tendiamo a prendere come esempio per interpretare la realtà attuale) è che l'evoluzione delle epoche può essere grossolanamente paragonata al corso di una parabola con convessità verso l'alto, e delle situazioni critiche quando il "livello" scende sotto una certa soglia: tuttavia, non è assolutamente certo né che ci troviamo nella fase discendente di questa parabola, né che siamo comunque sufficientemente avanti da essere prossimi ad alcuna fase "critica".

Siamo andati probabilmente molto "oltre" l'argomento proposto... mi scuso con tutti voi. :)
Alessio

iopoipoi
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Re: Gigantismi e megalomanie

Messaggio: # 750Messaggio iopoipoi
mar 20 mar 2018, 13:44

d'accordo come sempre..

ho io un link interessante per tornare in tema:

https://it.businessinsider.com/apple-ha ... scia-alta/

chiaro, sono rumors, vedremo, ma è un segnale molto interessante secondo me sulla situazione audio attuale
Marco

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