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M.Ambrosini
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Messaggio: # 135Messaggio M.Ambrosini
mar 20 feb 2018, 22:13

In più di un’occasione vi ho accennato di quando da giovane (praticamente neopatentato o poco più) mi facevo andata e ritorno (80+80Km) ogni una o due settimane da un famoso punto vendita di Budrio di Bologna. Quando si andava da Grassi non si nominava neppure il nome del negozio tanto era il luogo di frequentazione audio per antonomasia, spesso si accennava solamente: “ facciamo un salto a Budrio”? Il titolare di quel punto vendita (in cui lavoravano diverse persone) era sempre di corsa (il negozio, della dimensione di un magazzino, era sempre pieno) ma pur nell’affanno non mancava mai di esprimere il proprio stato d’animo amichevole con un sorriso di cui ho un indelebile ricordo. Era un punto di riferimento per molte persone residenti in Emilia-Romagna, non solo per disponibilità di prodotti (molti marchi conosciuti ma talvolta anche alcuni marchi inglesi o americani sconosciuti in Italia) ma anche e soprattutto per la disponibilità che il titolare aveva (a fronte di una passione che egli stesso nutriva) di far provare gli oggetti in vendita consapevole che la scelta giusta la si poteva fare con soddisfazione solo ascoltando con le proprie orecchie. Non era però una disponibilità riservata proprio a tutti. Era il tipo di persona che riusciva ad inquadrare in poco tempo chi aveva di fronte. Probabilmente, al suo posto, non mi sarei fidato di un ragazzotto ventenne (il sottoscritto) che se ne partiva dal negozio con fior di ampli e testine da provare. Eppure non mi ha mai fatto problemi. Per fortuna era il periodo in cui come diffusori ero “stabile” sui B&W DM6 (e a seguito sui QUAD ESL63 che acquistai da lui) ma quel famoso finalino da 10W autocostruito senza alcuna pretesa mi ricordava tutte le volte che lo ascoltavo (purtroppo quasi perennemente in clipping!), che mi serviva qualcosa di più potente…ma riuscire a trovarlo con quella grazia…na’ parola!
Decina e decina di ampli ho potuto provare grazie alla comprensione (o forse sarebbe meglio chiamarla “sopportazione”) che il titolare Carlo Grassi aveva verso di me. Se non avessi potuto farmi quell’esperienza su molteplici apparecchi molto probabilmente sarei rimasto della convinzione che bastava spendere molto per avere molto (convinzione del resto molto comune) e quindi probabilmente non avrei mai intrapreso (o avrei di certo molto posticipato) quella “ricerca sui perché” di cui parlo nel verità scomode.
Vederlo ora iscritto a questo forum beh...mi fa veramente molto piacere, come reincontrare un amico dopo trent'anni.
Conoscendolo come persona discreta e di poche parole non mi stupirei se si limitasse a leggere...comunque sia un sincero benvenuto da parte mia Carlo! :)
Massimo A.

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