Come già vi dissi a proposito della sorpresa che ho avuto in tempi recenti da un modello Kudos, erano almeno due decenni che non mi capitava di ascoltare qualcosa di apprezzabile tra gli oggetti in produzione.
Ultimamente tale interesse mi si è risvegliato a fronte di un modello Kef...
Contrariamente a Kudos il marchio Kef non è certo una sorpresa ma anzi è uno dei marchi (se non IL marchio...) con la miglior tradizione al mondo in tema di ricerca e sviluppo sui diffusori acustici...Thiele & Small vi dicono nulla?? Beh...lavoravano in Kef. Gli altoparlanti per il diffusore che penso sia in assoluto il più amato sul pianeta, ovvero la LS3/5a, erano prodotti da Kef.
Storica rivale di B&W fin dalla sua nascita (celebre fu la concorrenza tra il B&W DM6 e il KEF 105...con indubbi vantaggi da parte di quest’ultimo) ha prodotto molti diffusori validi nella sua lunga storia. Ritirai in passato delle 107 Kube che qualitativamente non scherzavano anche se personalmente continuavo a preferire la 105 prima serie.
Fare però qualcosa che rasenti l’eccellenza non è mai facile...non lo è mai per nessuno.
Kef (a differenza di B&W) da anni ha mostrato di essere sensibile alle problematiche che occorre affrontare per ottenere un diffusore a sorgente puntiforme e come ben sapete la ricerca di soluzioni elettroacustiche che non comportino distorsione di immagine nella riproduzione è un aspetto che mi sta personalmente molto a cuore.
Già all’età di 18 anni acquistai (appena uscite) le Quad ESL63, un diffusore che fece scalpore all’epoca e che per anni non cambiai, innamorato proprio della loro emissione puntiforme...molto dopo iniziai i primi prototipi di DSL “old type”...più tardi ancora incontrai le SL1000 sul mio cammino ed ancora successivamente arrivarono le DSL Ext e le DSL attuali...tutti diffusori con una costante imprescindibile: la simulazione della sorgente puntiforme.
La Kef fece un primo tentativo di approccio a questa filosofia mtm (un approccio che non fu tra i più felici per le mie orecchie) con le 104/2 e dopo altre sperimentazioni approdò al driver due vie in “doppio concentrico” con un altoparlante particolare che (al contrario di quello Tannoy) non presentava errori di fase e di cui la prima versione (se la memoria non mi inganna) fu montata sulle 105/3.
Non era però affatto facile sviluppare un tale driver ed infatti ad oggi è alla sua dodicesima versione!
Avevo ascoltato qualche tempo fa le piccole LS50 con questo particolare driver e pur sentendo i difetti tipici del reflex in termini di timbrica in gamma media e leggerezza sullo spessore strumentale (che in un due vie sono sempre di maggior rilievo) ne avevo comunque compreso lo spirito innovativo e per certi versi rivoluzionario.
La Blade II (insieme alla più grossa Blade) nella loro ultima versione "Meta" (una sorta di labirinto acustico in “metamateriale” situato posteriormente al tweeter per abbattere l’emissione posteriore) sono il sunto della ricerca Kef finalizzata all’ottenimento della sorgente puntiforme per quanto ciò sia possibile.
Non ci sono quindi compromessi in questo progetto?
Dipende da come lo si osserva.
Se lo si osserva dal punto di vista squisitamente concettuale dobbiamo rilevare che la presenza anche qui dell’emissione dai tubi posteriori dovuta al sistema reflex (per quanto in questo caso presente solo sulla gamma bassa di un sistema a tre vie tagliato sui 400Hz) comporta spurie che vanno a sporcare sia la gamma media e sia l’emissione puntiforme non essendo simmetrici rispetto alla sorgente principale (volendo essere pignoli).
Se invece lo si osserva dal punto di vista dell’inserimento in un ambiente di ascolto, finalizzando il progetto all’ottimizzazione in saloni di grandi dimensioni (un “caso D” del metodo) allora certe scelte diventano assolutamente congrue con quanto sia il miglior compromesso attuabile per ottenere un diffusore a gamma intera in tali ambienti.
Con un solo rinforzo ambientale (pavimento) la presenza di una gamma bassa funzionante in bass-reflex al fine di ottenere la massima estensione in frequenza possibile diventa quasi d’obbligo anche considerando che tale sistema permette di ridurre il wall-dip a fronte di diffusori che siano (come in questo caso) installati ben distanti dalla parete di fondo.
Finora non ho mai trovato un diffusore che simulasse una sorgente puntiforme adatto all’impiego in un “caso D”....ne le DSL (ne men che meno le SL1000) si adattano ad ambienti in cui sia presente un singolo rinforzo ambientale in gamma bassa per cui è nata la mia curiosità di ascoltare questo progetto.
Mi sono recato quindi, previo accordi, nel punto vendita più vicino a me in cui disponevano di tale diffusore (a San Marino).
Portandomi alcuni dischi da casa ho subito riscontrato un totale disappunto da parte di mia moglie che (come tutte le donne di mia conoscenza) non ha mezze misure per esprimere ciò che non gli piace. Il sistema esprimeva un suono piuttosto piatto ed armonicamente senza libertà ed apertura che mia moglie dopo poche note aveva inquadrato e gli destava sul viso un’espressione inequivocabile....per fortuna il gentilissimo rivenditore era intento a parlare con altre persone e non si è accorto di tale espressione...
Dal momento che non sarebbe stato possibile trarre alcuna indicazione a fronte di un numero eccessivo di variabili in gioco (sistema di elettroniche di cui non si conosce il suono, stanza e diffusori di cui non si conosce il suono) ho chiesto ed ottenuto (il rivenditore si è mostrato molto gentile e disponibile) di poter ascoltare le Blade II meta con cd e ampli integrato LT che mi ero portato appresso. L’espressione di mia moglie è decisamente cambiata, le Blade non erano più “ingessate” ma esprimevano una spigliatezza e vivacità sconosciuta al precedente sistema. Bene, con un sospiro di sollievo (non era dipeso dalla cassa ciò che avevamo precedentemente ascoltato) iniziamo l’ascolto.
Rimaneva pur se attenuata una certa leggerezza in gamma mediobassa che si è decisamente ridotta avvicinando tra loro i diffusori ed evitandone l’inclinazione ma che non è scomparsa totalmente.
Il risultato però (dopo lo spostamento) è iniziato ad essere di rilevo permettendo di alzare con soddisfazione il volume di ascolto senza alcun impuntamento pur a fronte di un locale in cui era presente sulla sinistra l’ampia vetrata del negozio e sul pavimento dinanzi ai diffusori solo un paio di scatoloni di dischi in luogo di un (auspicabile ma non presente) tappeto.
A fronte di questo ascolto, durato per più di un’ora (e già questo vi da la misura del mio gradimento...) ho potuto riscontrare che questo diffusore nell’ambiente in cui eravamo (un caso C ) era piuttosto abbondante in gamma bassa (per cui l’impiego in un caso D è sicuramente più idoneo), ma ho anche riscontrato una gamma medioalta molto simile a quella a cui sono abituato, definita, ariosa, fluida e tridimensionale ma anche con un pizzico di umanità e calore in meno dovuto probabilmente alla piccola leggerezza presente nella zona del corpo. Difficile dire se ciò fosse (come è probabile) dovuto alla stanza senza neppure un tappeto o al posizionamento (sicuramente ulteriormente perfettibile) o dovuto al reflex o al driver doppio concentrico Kef.
Ciò che posso dirvi con certezza è che ho ascoltato un eccellente diffusore...uno di quei rarissimi diffusori di cui mi resta il tarlo del volerne approfondire la conoscenza per vedere quale sia l’effettivo limite dovuto allo stesso se ascoltato a fronte di una collocazione opportunamente curata e in un ambiente ad esso idoneo.
Chi ha un ambiente "caso D" ed un portafoglio decisamente ben fornito potrebbe trovare il suo diffusore con queste Blade
Sul fatto che il prezzo sia sproporzionato come per molti prodotti appartenenti all'hi-end lo vedete da soli...va però distinto a mio avviso un prodotto meritevole e caro (come questo) da un prodotto solo caro.
)