Audio Research SP3A
Inviato: lun 20 feb 2023, 14:42
Mi è arrivato ieri, consegnatomi da un amico, il preamplificatore di cui vi parlavo e del quale mi aveva messo la pulce nell’orecchio il buon grunf nel topic “se il CCI non esistesse”.
Va premesso che già da tempo cercavo un preamplificatore di un marchio “eso” che fosse una sorta di equivalente del finale Classè DR3 tra i preamplificatori ovvero fosse un oggetto ricercato per le sue qualità sonore e per tali ragioni mantenesse quindi una sua quotazione di mercato. In passato ebbi modo di ritirare (o provare) a casa mia diversi costosi preamplificatori (li trovate negli apparecchi provati del mio sito) gli unici che si distaccarono dalla media furono un pre DNM a transistor, il Radford ZD22 (entrambi con un primordiale intervento CCI) e un SP10mkII che però ascoltai all’epoca solo col giradischi e sarei curioso di riprovare oggi. Di tutti gli altri (e se guardate la lista ne trovate anche di molto costosi) non mi rimase nulla.
Non conoscevo questo preamplificatore, all’epoca della sua presentazione (1972) avevo otto anni...la mia conoscenza dei pre Audio Research iniziò dall’SP6a (che ascoltai però molto tempo dopo la sua uscita di produzione) per poi proseguire con l’SP8, SP10mkII e SP11 fino all’ultimo modello che ho avuto occasione di ascoltare, un Reference 3, ma nessuno di questi modelli mi ha fatto scattare la molla all'acquisto. Dopo aver visto l’SP3 nella foto postata da grunf ed aver notato come era costruito ho valutato come potesse avere qualcosa in più all’ascolto rispetto alla povertà sonora che normalmente si ascolta da molti pre a valvole o a stato solido.
Questa curiosità si è acuita dopo avere visto nella pagina descrittiva della storia dell’Audio Research (sul loro sito) che l'SP3 è l’unico apparecchio del passato ad essere citato (riportando fior di pareri autorevoli) ed è pure quello che ha portato alla ribalta mondiale questo marchio: https://audioresearch.com/our-story/
Aggiungiamoci anche che risulta nella lista “The 12 Most Significant Preamps of all Time” di Absolute Sound e aggiungiamoci pure che le quotazioni di mercato sono in crescita....segno che diverse persone lo cercano...risultato: ho comprato l’unico in vendita nel Bel Paese (con alimentazione a 220V e totalmente originale) solo per togliermi la curiosità di ascoltarlo. Si lo so....sono matto. Me lo ha detto anche chi me lo ha consegnato (appassionato CCI) immaginando il risultato rispetto ad un pre Grundig che costa circa 1/5...
Sapevo bene quale poteva essere il risultato con coperchio normalmente installato ma ero curioso di ascoltare quale fosse ancora l’entità della differenza rispetto ad un pre CCI a fronte di tanta “trasparenza” sventolata nelle recensioni dell’epoca...
A fronte di ciò che ho ascoltato e a fronte di ciò che ricordavo degli Audio Research ascoltati in passato non mi stupirebbe se un confronto con il loro attuale “riferimento” avesse un esito ben diverso dal previsto...
Simile quindi ad un pre full CCI ? No...di spazio ne perde e non poco per strada ma mantiene comunque una caratteristica di musicalità che se appunto “il CCI non esistesse” sarebbe piuttosto apprezzabile.
Devo ancora decidere se lo terrò in collezione ma sicuramente (insieme al Classè DR3) sarà disponibile per ascolti a confronto al prossimo meeting.
Va premesso che già da tempo cercavo un preamplificatore di un marchio “eso” che fosse una sorta di equivalente del finale Classè DR3 tra i preamplificatori ovvero fosse un oggetto ricercato per le sue qualità sonore e per tali ragioni mantenesse quindi una sua quotazione di mercato. In passato ebbi modo di ritirare (o provare) a casa mia diversi costosi preamplificatori (li trovate negli apparecchi provati del mio sito) gli unici che si distaccarono dalla media furono un pre DNM a transistor, il Radford ZD22 (entrambi con un primordiale intervento CCI) e un SP10mkII che però ascoltai all’epoca solo col giradischi e sarei curioso di riprovare oggi. Di tutti gli altri (e se guardate la lista ne trovate anche di molto costosi) non mi rimase nulla.
Non conoscevo questo preamplificatore, all’epoca della sua presentazione (1972) avevo otto anni...la mia conoscenza dei pre Audio Research iniziò dall’SP6a (che ascoltai però molto tempo dopo la sua uscita di produzione) per poi proseguire con l’SP8, SP10mkII e SP11 fino all’ultimo modello che ho avuto occasione di ascoltare, un Reference 3, ma nessuno di questi modelli mi ha fatto scattare la molla all'acquisto. Dopo aver visto l’SP3 nella foto postata da grunf ed aver notato come era costruito ho valutato come potesse avere qualcosa in più all’ascolto rispetto alla povertà sonora che normalmente si ascolta da molti pre a valvole o a stato solido.
Questa curiosità si è acuita dopo avere visto nella pagina descrittiva della storia dell’Audio Research (sul loro sito) che l'SP3 è l’unico apparecchio del passato ad essere citato (riportando fior di pareri autorevoli) ed è pure quello che ha portato alla ribalta mondiale questo marchio: https://audioresearch.com/our-story/
Aggiungiamoci anche che risulta nella lista “The 12 Most Significant Preamps of all Time” di Absolute Sound e aggiungiamoci pure che le quotazioni di mercato sono in crescita....segno che diverse persone lo cercano...risultato: ho comprato l’unico in vendita nel Bel Paese (con alimentazione a 220V e totalmente originale) solo per togliermi la curiosità di ascoltarlo. Si lo so....sono matto. Me lo ha detto anche chi me lo ha consegnato (appassionato CCI) immaginando il risultato rispetto ad un pre Grundig che costa circa 1/5...
Sapevo bene quale poteva essere il risultato con coperchio normalmente installato ma ero curioso di ascoltare quale fosse ancora l’entità della differenza rispetto ad un pre CCI a fronte di tanta “trasparenza” sventolata nelle recensioni dell’epoca...
A fronte di ciò che ho ascoltato e a fronte di ciò che ricordavo degli Audio Research ascoltati in passato non mi stupirebbe se un confronto con il loro attuale “riferimento” avesse un esito ben diverso dal previsto...
Simile quindi ad un pre full CCI ? No...di spazio ne perde e non poco per strada ma mantiene comunque una caratteristica di musicalità che se appunto “il CCI non esistesse” sarebbe piuttosto apprezzabile.
Devo ancora decidere se lo terrò in collezione ma sicuramente (insieme al Classè DR3) sarà disponibile per ascolti a confronto al prossimo meeting.