Ho abbandonato il CCI...

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M.Ambrosini
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Ho abbandonato il CCI...

Messaggio: # 14456Messaggio M.Ambrosini
mar 27 apr 2021, 18:17

...tranquilli...non mi è caduta una tegola in testa... :twisted:
Solamente che a fronte della dipartita dell’ampli Onkyo M510 (che mi ha fatto compagnia in sala per qualche anno), era mia intenzione sostituirlo con un giradischi BELLO!
Intanto la domanda che sorge spontanea è: come si può riuscire a sostituire un finale di potenza con un giradischi ?? Ovviamente mi riferisco solo agli spazi disponibili per l’ingombro, per quanto riguarda l’amplificazione ho già provveduto a piazzare un bel sintoampli Grundig SR1000 brown (...lo confesso: sono affetto da “brownite” acuta :D ) che oltre a fare la funzione del precedente ampli (e con maggiore sonorità) ha anche la radio, sta in uno spazio ristretto in altezza (in cui non entra purtroppo un integrato LT la cui telecomandabilità mi avrebbe fatto molto comodo) e pilota due box 1000 grigie come nuove installate a scaffale.
Ma torniamo al giradischi...si diceva...un giradischi bello....pensavo inizialmente al Delphi, al Transcriptor anche se il massimo del fascino per chi ha qualche pelo bianco come me sarebbe stato un vecchio e introvabile (oltre che costosissimo) Gale GT2101...ma poi ho pensato che per mia moglie e i miei figli sarebbe stato off-limits essendo totalmente a controllo manuale. Mi serviva quindi un giradischi bello ma anche funzionale che potesse essere utilizzato senza paturnie da chiunque in famiglia avesse voglia di ascoltare un disco in sala come musica di sottofondo mentre magari si legge un libro o fa altro. Sono ben consapevole che, qualunque scelta avessi fatto, sarei stato distante dalla sonorità di un ps1020...ma vi immaginate togliere un Onkyo M510 dalla sala e sostituirlo con un PS1020 dal punto di vista estetico? Beh...neppure con un litro di digerselz...oltre al fatto che occorre un minimo di manualità con l’alza braccio che non è proprio alla portata di tutti....facilissimo fare danni se utilizzato da persone inesperte.
Aprendo i cassetti della memoria un giradischi ha spiccato il volo su tutti in termini non di suono (comunque apprezzabile con qualche semplice accorgimento) ma per come risolva in modo ideale tutti gli altri aspetti che non riguardano il suono ma che ti mettono di buon umore e che ogni buon giradischi dovrebbe avere a parere dello scrivente.
1) E’ bello, non una bellezza ostentata ma discreta, ha fascino ed è ottimamente costruito, un “classico” per eccellenza.
2) E’ particolarmente insensibile all’acoustic feedback avendo bassa risonanza del sistema flottante...potete picchiare sulla base senza che la riproduzione del disco ne risenta
3) Ha un comando elettronico (da tasto) per abbassare o alzare il braccio e avviare il motore
4) Ha stop automatico (elettronico, senza meccanismi) a fine disco con sollevamento del braccio e spegnimento del motore (potete anche addormentarvi che, state certi, lui si ferma)
5) Ha anche la velocità 78 giri...un altro “cassetto” che prima o poi vorrei aprire...
6) Ha notevole affidabilità nel tempo (al contrario di certi giradischi eso-belli che presentano frequenti problemi di rottura motore...)
7) Ha cerniere sul coperchio che ne permettono l’apertura in tutte le possibili inclinazioni

Era il giradischi ritenuto top a fine anni 70, osannato in coro dalle riviste (prima dell’avvento di Ivor Tiefenbrun). La maggioranza degli appassionati che mirava ad un sistema dalle massime prestazioni lo aveva in casa, poi iniziò la “moda Linn”...e fu la corsa alla svendita di questo giradischi...ricordo che in un negozio di Budrio di Bologna (spero che Carlo ci legga) ne vidi ben quattro contemporaneamente in vendita usati. Questo per dirvi una volta di più quanto l’essere umano sia enormemente condizionabile da eventi esterni.
C’è poi un aspetto sentimentale che mi lega a questo giradischi: fu il mio primo giradischi “serio”, avevo 16 anni, la versione MKIII che acquistai all’epoca costava poco più di 400.000 lire (e nel 1980...erano soldini) e per come era costruito in modo qualitativamente eccellente ma senza fronzoli (l’esoterismo doveva ancora piantare radici) e al contempo saggiamente “user friendly”, ne ho mantenuto un piacevole ricordo...contrariamente a svariati altri giradischi che mi sono passati per le mani da allora.
Fortuna ha voluto che ne ho trovato uno in vendita in un negozio vicino a dove abito...il pensiero di vendere l’Onkyo per fare spazio a questo giradischi in sala è stato un tutt’uno...sembrava mi dicesse “portami a casa...” :-)
E così è stato.
Lo riconoscete dalla foto?
sala.jpg
Massimo

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Gianfranco
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Re: Ho abbandonato il CCI...

Messaggio: # 14458Messaggio Gianfranco
mar 27 apr 2021, 18:41

Questa è facile, è il Thorens TD 126 MKIII. :D
Gianfranco

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fantabaffo
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Re: Ho abbandonato il CCI...

Messaggio: # 14459Messaggio fantabaffo
mar 27 apr 2021, 18:41

Bellissimo, il TD126MkIII se ben vedo. L'ho avuto col suo braccio originale (TP16?), rimesso a nuovo con la certosina pazienza che non possiedo più, e rivenduto con dispiacere...ma giuro che è stato il giradischi peggio suonante che io abbia avuto.

Il "non CCI" che prima o poi acquisterò per il piacere dell'occhio, da collocare nel mio salotto, è l'Ariston Audio RD40 :D
Alessio

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M.Ambrosini
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Re: Ho abbandonato il CCI...

Messaggio: # 14460Messaggio M.Ambrosini
mar 27 apr 2021, 21:14

Gianfranco ha scritto:
mar 27 apr 2021, 18:41
Questa è facile, è il Thorens TD 126 MKIII. :D
No...quello che ho trovato è la prima serie...cambia solo la canna del braccio e lo shell comunque
Massimo

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M.Ambrosini
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Re: Ho abbandonato il CCI...

Messaggio: # 14461Messaggio M.Ambrosini
mar 27 apr 2021, 21:17

fantabaffo ha scritto:
mar 27 apr 2021, 18:41
è l'Ariston Audio RD40 :D
il Delphi all'inglese...o meglio alla scozzese :D
Massimo

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Gianfranco
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Re: Ho abbandonato il CCI...

Messaggio: # 14462Messaggio Gianfranco
mar 27 apr 2021, 21:55

Ho avuto solo un Thorens, il TD 226, quello con il doppio braccio (rivenduto senza patemi) ma... questo è sempre stato il mio sogno fetish:

Immagine

Magari suona una merda ma io lo trovo davvero un bell'oggetto.
Gianfranco

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