Che ne pensate di questo 3d?
https://www.audiosciencereview.com/foru ... sts.21115/
Jitter
- Gianfranco
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- Iscritto il: ven 16 feb 2018, 15:10
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Re: Jitter
Ne avevamo già parlato tempo fa; sono ben altri i fattori più udibili del jitter e che addirittura influiscono su di esso (e qui si parla di coperchi):
viewtopic.php?f=16&t=721
viewtopic.php?f=16&t=721
Marco A.
Re: Jitter
Mah, so che sono bravi a rendere pubbliche le misurazioni hifi, prima bisognava affidarsi solo a quelle del produttore.
Di Jitter non ci capisco nulla però non sembra un sito che pubblicizza materiale costoso per far sprecare soldi, anzi...
Di Jitter non ci capisco nulla però non sembra un sito che pubblicizza materiale costoso per far sprecare soldi, anzi...
- Gianfranco
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Re: Jitter
Mah... molti hanno additato il Jitter come responsabile del cattivo suono dei lettori digitali.
Poi hanno scoperto che molti lettori bensuonanti avevano tassi di Jitter peggiore rispetto ai lettori considerati campioni in quel parametro...
Non conosco il valore che hanno i CD Player Grundig/LT ma, anche fosse pessimo, non cambierebbe di una virgola il suono che riescono ad esprimere. Quindi...
Poi hanno scoperto che molti lettori bensuonanti avevano tassi di Jitter peggiore rispetto ai lettori considerati campioni in quel parametro...
Non conosco il valore che hanno i CD Player Grundig/LT ma, anche fosse pessimo, non cambierebbe di una virgola il suono che riescono ad esprimere. Quindi...
Gianfranco
Re: Jitter
Dico la mia (chi vuole può chiedermi i relativi passaggi matematici che non posto per non rendervi pesante la lettura )
In buona sostanza il jitter è dovuto a due fenomeni:
1) Leggo i campioni del segnale digitale a una frequenza f diversa da quella di campionamento ideale f0 (ad esempio f0 = 44.100,2 Hz pe i CD audio invece che 44.100 Hz)
2) Questa frequenza di lettura dei campioni, oltre che diversa da quella che dovrebbe essere, non è costante nel tempo
Trascurando per ora il secondo fenomeno, l'effetto è che il ritardo di lettura (se la frequenza di lettura è minore di quella che dovrebbe essere) o l'anticipo di lettura (se è maggiore) si accumulano per cui ogni campione viene letto con un ritardo o anticipo maggiore di quello con cui è stato letto il campione precedente. Insomma il ritardo o l'anticipo aumentano al passare del tempo come la sabbia sul fondo di una clessidra.
Senza annoiarvi con i passaggi matematici corrispondenti (ripeto chi è interessato può chiedermeli), l'effetto è un errore di jitter che, per ogni armonica (ossia per ogni sinusoide che costituisce il segnale audio) è un segnale con LA STESSA FREQUENZA dell'armonica soggetta a errore ED AMPIEZZA CRESCENTE e DESCRESCENTE (ossia ascillante) nel tempo, perchè al passare del tempo gli sfasamenti temporali si accumulano come spiegato sopra.
La crescita e decrescita nel tempo dell'errore di jitter è come un battimento o una modulazione del segnale di errore di jitter ed è tanto più rapido quanto più è alta la frequenza dell'armonica esaminata soggetta a errore di jitter (e viceversa). Questo è naturale in quanto se i campioni scorrono più veloci (armonica a frequenza maggiore) l'errore di posizionamento della sua lettura è più marcato.
Quindi l'errore di jitter non fa altro che modificare in modo crescente e decrescente nel tempo ossia modulare (in genere di molto poco, vedi seguito) l'intensità di ogni armonica ma non introduce armoniche spurie.
Rimuovendo la non costanza della frequenza di lettura errata, il fenomeno è lo stesso ma la ampiezza dell'armonica di errore dovuta al jitter non cresce e decresce più in modo perfettamente proporzionale al passaggio del tempo bensì in modo meno uniforme.
In soldoni però l'errore di jitter rimane una sinusoide di identica frequenza alla armonica disturbata e di ampiezza crescente e decrescente (in modo ossia con modulazione non uniforme) al passare del tempo.
Passando ad alcuni esempi concreti:
Sinusoide di 1KHz di durata 0,4 secondi campionata a 44100,2 Hz invece che a 44100 Hz e con oscillazione casuale (non costanza della frequenza di campionamento) di una parte su 10.000:
errore medio di jitter pari circa allo 0,7%
Sinusoide di 1KHz di durata 0,4 secondi campionata a 44100,2 Hz invece che a 44100 Hz e con oscillazione casuale (non costanza) di una parte su 1.000 (quindi pessima): errore medio di jitter pari circa allo 1,6%
Sinusoide di 8KHz di durata 0,4 secondi campionata a 44100,2 Hz invece che a 44100 Hz e con oscillazione casuale (non costanza) di una parte su 10.000 : errore medio di jitter pari circa allo 4%
Sintesi: il jitter modifica semplicemente la intensità delle armoniche riprodotte di una percentuale intorno all'1% con HW di scarsa qualità, 10 volte meno con HW un minimo degno di questo nome.
Tenuto conto che il punto di lavoro dei transistor finali (e non solo) di qualunque amplificatore oscilla un minimo per deriva termica o lievissima instabilità dei componenti, con l'effetto di cambiare di percentuali confrontabili il volume di riproduzione nel tempo (anche di questo ho datie misure per chi è interessato) e di ciò non si è mai ne' reso conto ne' tanto meno lamentato nessuno, sfido chiunque a sentire l'effetto peggiorativo del jitter!!
Dimenticavo: i dati riportati sono ricavati da script Matlab/Octave scritti appositamente per studiare gli effetti di jitter nall'ambito delle mie misure. A chi vuole posso condividerli per verifica
In buona sostanza il jitter è dovuto a due fenomeni:
1) Leggo i campioni del segnale digitale a una frequenza f diversa da quella di campionamento ideale f0 (ad esempio f0 = 44.100,2 Hz pe i CD audio invece che 44.100 Hz)
2) Questa frequenza di lettura dei campioni, oltre che diversa da quella che dovrebbe essere, non è costante nel tempo
Trascurando per ora il secondo fenomeno, l'effetto è che il ritardo di lettura (se la frequenza di lettura è minore di quella che dovrebbe essere) o l'anticipo di lettura (se è maggiore) si accumulano per cui ogni campione viene letto con un ritardo o anticipo maggiore di quello con cui è stato letto il campione precedente. Insomma il ritardo o l'anticipo aumentano al passare del tempo come la sabbia sul fondo di una clessidra.
Senza annoiarvi con i passaggi matematici corrispondenti (ripeto chi è interessato può chiedermeli), l'effetto è un errore di jitter che, per ogni armonica (ossia per ogni sinusoide che costituisce il segnale audio) è un segnale con LA STESSA FREQUENZA dell'armonica soggetta a errore ED AMPIEZZA CRESCENTE e DESCRESCENTE (ossia ascillante) nel tempo, perchè al passare del tempo gli sfasamenti temporali si accumulano come spiegato sopra.
La crescita e decrescita nel tempo dell'errore di jitter è come un battimento o una modulazione del segnale di errore di jitter ed è tanto più rapido quanto più è alta la frequenza dell'armonica esaminata soggetta a errore di jitter (e viceversa). Questo è naturale in quanto se i campioni scorrono più veloci (armonica a frequenza maggiore) l'errore di posizionamento della sua lettura è più marcato.
Quindi l'errore di jitter non fa altro che modificare in modo crescente e decrescente nel tempo ossia modulare (in genere di molto poco, vedi seguito) l'intensità di ogni armonica ma non introduce armoniche spurie.
Rimuovendo la non costanza della frequenza di lettura errata, il fenomeno è lo stesso ma la ampiezza dell'armonica di errore dovuta al jitter non cresce e decresce più in modo perfettamente proporzionale al passaggio del tempo bensì in modo meno uniforme.
In soldoni però l'errore di jitter rimane una sinusoide di identica frequenza alla armonica disturbata e di ampiezza crescente e decrescente (in modo ossia con modulazione non uniforme) al passare del tempo.
Passando ad alcuni esempi concreti:
Sinusoide di 1KHz di durata 0,4 secondi campionata a 44100,2 Hz invece che a 44100 Hz e con oscillazione casuale (non costanza della frequenza di campionamento) di una parte su 10.000:
errore medio di jitter pari circa allo 0,7%
Sinusoide di 1KHz di durata 0,4 secondi campionata a 44100,2 Hz invece che a 44100 Hz e con oscillazione casuale (non costanza) di una parte su 1.000 (quindi pessima): errore medio di jitter pari circa allo 1,6%
Sinusoide di 8KHz di durata 0,4 secondi campionata a 44100,2 Hz invece che a 44100 Hz e con oscillazione casuale (non costanza) di una parte su 10.000 : errore medio di jitter pari circa allo 4%
Sintesi: il jitter modifica semplicemente la intensità delle armoniche riprodotte di una percentuale intorno all'1% con HW di scarsa qualità, 10 volte meno con HW un minimo degno di questo nome.
Tenuto conto che il punto di lavoro dei transistor finali (e non solo) di qualunque amplificatore oscilla un minimo per deriva termica o lievissima instabilità dei componenti, con l'effetto di cambiare di percentuali confrontabili il volume di riproduzione nel tempo (anche di questo ho datie misure per chi è interessato) e di ciò non si è mai ne' reso conto ne' tanto meno lamentato nessuno, sfido chiunque a sentire l'effetto peggiorativo del jitter!!
Dimenticavo: i dati riportati sono ricavati da script Matlab/Octave scritti appositamente per studiare gli effetti di jitter nall'ambito delle mie misure. A chi vuole posso condividerli per verifica