La quadratura del cerchio, ossia come rendere possibile...

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gere
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La quadratura del cerchio, ossia come rendere possibile...

Messaggio: # 11853Messaggio gere
mar 5 mag 2020, 0:47

...ricreare nella riproduzione sonora digitale, un suono analogico, ma privo dei difetti di quest'ultimo.
Notoriamente quando si cerca di tentare l’impossibile, poiché il problema da risolvere è troppo difficile e la ricerca di una soluzione soltanto mera illusione, si parla di "quadratura del cerchio".
Confidando nella pazienza dei forumer, tale premessa non è ultronea al seguito del tread.
Nella pausa lavorativa dovuta al Covid - 19, stanco di ascoltare l'impianto con il cd 7550, inferocito dal diniego oppostomi dallo stato, che mi impedisce di far riparare i miei due 960 LT, per il contrasto alla pandemia, nonché avido di conoscere quali risultati sono stati raggiunti a far data dall'ultima modifica di questi, ho provveduto a sottoporre uno dei due esemplari ad una "terapia d'urto", finalizzata all'ascolto ed allo stato attuale, riuscita.
Il solito set ha trovato testimonianza nel chiarire un ulteriore salto di qualità che, come dal titolo, ha raggiunto risultati che, stavolta, sfiorano la perfezione. Competitor, come detto, è stato rappresentato dal cd 7550 che si è battuto con onore, ma fin dalle primissime battute ha mostrato di cedere, e senza alcuna esitazione, il passo al 960 LT con induttore.
Inizialmente ho errato nella scelta della polarità di alimentazione, ma da ciò mi sono subito ripreso grazie alla disarmante trasparenza raggiunta. I miglioramenti hanno caratterizzato, senza meno, tutti i parametri sonori, ma andiamo con ordine.
Anzitutto la scena è ulteriormente aumentata nel senso della profondità, senza trascurare un evidente miglioramento per quanto concerne la scansione dei piani sonori, decisamente migliorata rispetto alla precedente modifica ed al 7550, che già sono assolutamente imparagonabili alla gran parte della produzione mondiale.
Devo confessare che all'inizio ho provato la fastidiosa sensazione di suono monitor, con la voce di cantautori e degli strumenti solisti sparata in primo piano, salvo poi ricredermi. L'effetto è stato che si, cantautori e solisti siano giunti a pochi passi da me, ma la compagine strumentale o gli effetti sonori contenuti nei cd (p. tutti: cd "Il canto delle sirene" F. De Gregori, brano "Pilota di guerra"), si siano ulteriormente collocati sullo sfondo, perfettamente integrati con le "voci" in primo piano. Devo aggiungere che, assai spesso, all'ascolto di brani sinfonici composti per solista ed orchestra, nella precedente configurazione faticavo a volte ad individuare il solista, se non negli assolo (Vivaldi, concerti per due mandolini, Oyseau Lyre); mentre ora i solisti spiccano incontrovertibilmente anche nei pieno orchestrali.
Assolutamente degno di menzione inoltre, l'ulteriore nettissimo aumento "dell'aria" intorno ad ogni strumento, che rende ancor più intelleggibile ogni lieve nuances del programma sonoro riprodotto. L'ipercaratterizzazione, per nulla ricercabile data la conseguente fatica di ascolto, appare ora assolutamente scevra da ogni fastidio o artefazione innaturale; sembra di osservare la scena riprodotta su una tela con una lente di ingrandimento, ma senza i difetti tipici della stessa, vedi i colpi di pennello che rendono sgradita l'osservazione da una distanza ravvicinata.
Ho notato un'altro spettacolare aspetto, che nella precedente versione era ben dissimulato: la naturale variazione circa i tempi di attacco e rilascio di strumenti e voce umana; la sensazione che se ne ritrae è che i tempi di attacco si siano velocizzati, mentre i tempi di rilascio si siano rallentati, con conseguente e notevole aumento delle armoniche strumentali e della ricostruzione della stanza ove è avvenuta la registrazione.
Ulteriore miglioramento si evidenzia dalla timbrica offerta, che ha assunto una sonorità interamente analogica, ma anche in questo frangente il suono emesso, ben lungi dall'apparire eufonico e men che "ruffiano", concede la possibilità di aumentare l'intellegibilità di ogni frase sonora.
Un unico neo, almeno per ciò che concerne il Philips 960 LT: le dannatissime cinghie, che troppo spesso impedisono di godere del patrimonio musicale offerto dalla macchina, peccato!
Mi auguro, inoltre che la problematica costituente "il verso dei fusibili", sia stata affrontata in questo ulteriore step, sgombrando il campo da ogni temporaneo equivoco circa la possibilità di fornire un ulteriore aspetto migliorativo.
Che dire? L'ennesima e forse definitiva (mah...?) evoluzione che segue quella iniziata negli anni '80, quando ebbi la fortuna di conoscere un "personaggio" della provincia di Ravenna; già all'epoca mi colpì particolarmente un plasticoso cd player elaborato in casa, che "suonava" come un giradischi analogico, come scrissi mesi or sono sul sito. Ora siamo pervenuti ad un cd player che non solo si sovrappone, ma sovente supera le performance sonore elargite dai giradischi analogici (Grundig) che ordianriamente utilizziamo e quindi siamo giunti alla quadratura del cerchio, come premesso nel mio contributo.
Da tutto ciò ne traggo l'intima presunzione di considerare quanto come il più bel complimento che si possa fare a chi ha dedicato la propria esistenza al miglioramento dell'ascolto sonoro.
Ancora una volta chapeau, diavoletto!
Gere
Ultima modifica di gere il dom 10 mag 2020, 23:02, modificato 2 volte in totale.

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M.Ambrosini
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Re: La quadratura del cerchio, ossia come rendere possibile...

Messaggio: # 11855Messaggio M.Ambrosini
mar 5 mag 2020, 7:29

gere ha scritto:
mar 5 mag 2020, 0:47
...ricreare nella riproduzione sonora digitale, un suono analogico, ma privo dei difetti di quest'ultimo.
Notoriamente quando si cerca di tentare l’impossibile, poiché il problema da risolvere è troppo difficile e la ricerca di una soluzione soltanto mera illusione, si parla di "quadratura del cerchio".
Confidando nella pazienza dei forumer, tale premessa non è ultronea al seguito del tread.
Nella pausa lavorativa dovuta al Covid - 19, stanco di ascoltare l'impianto con il cd 7550, inferocito dal diniego oppostomi dallo stato, che mi impedisce di far riparare i miei due 960 LT, per il contrasto alla pandemia, nonché avido di conoscere quali risultati sono stati raggiunti a far data dall'ultima modifica di questi, ho provveduto a sottoporre uno dei due esemplari ad una "terapia d'urto", finalizzata all'ascolto ed allo stato attuale, riuscita.
Il solito set ha trovato testimonianza nel chiarire un ulteriore salto di qualità che, come dal titolo, ha raggiunto risultati che, stavolta, sfiorano la perfezione. Competitor, come detto, è stato rappresentato dal cd 7550 che si è battuto con onore, ma fin dalle primissime battute ha mostrato di cedere, e senza alcuna esitazione, il passo al 960 LT con induttore.
Inizialmente ho errato nella scelta della polarità di alimentazione, ma da ciò mi sono subito ripreso grazie alla disarmante trasparenza raggiunta. I miglioramenti hanno caratterizzato, senza meno, tutti i parametri sonori, ma andiamo con ordine.
Anzitutto la scena è ulteriormente aumentata nel senso della profondità, senza trascurare un evidente miglioramento per quanto concerne la scansione dei piani sonori, decisamente migliorata rispetto alla precedente modifica ed al 7550, che già sono assolutamente imparagonabili alla gran parte della produzione mondiale.
Devo confessare che all'inizio ho provato la fastidiosa sensazione di suono monitor, con la voce di cantautori e degli strumenti solisti sparata in primo piano, salvo poi ricredermi. L'effetto è stato che si, cantautori e solisti siano giunti a pochi passi da me, ma la compagine strumentale o gli effetti sonori contenuti nei cd (per tutti vedi: "Il canto delle sirene" F. De Gregori), si siano ancor più decisamente collocati sullo sfondo, perfettamente integrati con le "voci" poste in primo piano. Devo aggiungere che, assai spesso, all'ascolto di brani sinfonici composti per solista ed orchestra, nella precedente configurazione faticavo a volte ad individuare il solista, se non negli assolo (il solito Oyseau Lyre, concerti per due mandolini); mentre ora i solisti spiccano inconvertibilmente anche nei pieno orchestrali.
Assolutamente degno di menzione inoltre, l'ulteriore nettissimo aumento "dell'aria" intorno ad ogni strumento, che rende assolutamente intelleggibile ogni più lieve nuances del programma sonoro riprodotto. L'ipercaratterizzazione, per nulla ricercabile data la conseguente fatica di ascolto, appare ora assolutamente scevra da ogni fastidio o artefazione innaturale; sembra di osservare la scena con una lente di ingrandimento, ma senza i difetti tipici della stessa, vedi i colpi di pennello che rendono sgradito osservare una tela da una distanza ravvicinata.
Ho notato un'altro spettacolare aspetto, la naturale variazione circa i tempi di attacco e rilascio di strumenti e voce umana: la sensazione che si ritrae è che i tempi di attacco si siano velocizzati, mentre i tempi di rilascio sono aumentati, con conseguente e notevole aumento delle armoniche strumentali e della ricostruzione della stanza ove è avvenuta la registrazione.
Ulteriore miglioramento si evidenzia dalla timbrica offerta, che ha assunto una sonorità interamente analogica, ma anche in questo frangente il suono emesso, ben lungi dall'apparire eufonico e men che "ruffiano", concede la possibilità di aumentare l'intellegibilità di ogni frase sonora.
Un unico neo, almeno per ciò che concerne il Philips 960: le dannatissime cinghie che troppo spesso impedisono di godere del patrimonio musicale offerto dalla macchina, peccato! Mi auguro, inoltre che la problematica costituente "il verso dei fusibili", sia stata affrontata in questao ulteriore step, sgombrando il campo da ogni temporaneo equivoco circa la possibilità di fornire un ulteriore aspetto migliorativo.
Che dire? L'ennesima e forse definitiva (?) evoluzione che segue quella iniziata negli anni '80, quando ebbi la fortuna di conoscere un "personaggio" della provincia di Ravenna; già all'epoca mi colpì particolarmente un cd che "suonava" come un giradischi analogico, come scrissi mesi or sono; ora siamo giunti ad un cd player che non solo si sovrappone, ma sovente supera il giradischi analogico e quindi siamo pervenuti alla quadratura del cerchio, come premesso nel mio contributo.
Da tutto ciò ne ritraggo l'intima presunzione di considerare quanto, il miglior complimento che si possa fare a chi ha dedicato la propria vita al miglioramento dell'ascolto sonoro.
Ancora una volta chapeau, diavoletto!
Gere
Grazie Giacomo...spero di poterti cambiare presto le cinghie sui 960...covid permettendo.
Massimo

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