Linguaggio e libertà

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myfisite
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Linguaggio e libertà

Messaggio: # 17743Messaggio myfisite
mar 14 giu 2022, 18:11

Mi ritrovo talvolta a sfogliare vecchie riviste del settore e a confrontarle con le pubblicazioni odierne cartacee (le poche rimaste) oppure virtuali (la maggioranza ormai) e mi prende un certo sconforto. Mi chiedo talvolta se, passato ormai il "mezzo del cammin di nostra vita", sono preso da inconscia nostalgia degli anni passati o se sia colpa di una certa mia disillusione verso "il nuovo che avanza". Sono rimasto colpito, una decina di giorni fa, ascoltando un giovane sui trent'anni affermare con la massima naturalezza, come fosse un'idea ormai condivisa da molti: "pensavamo che il progresso ci avrebbe fatto vivere meglio ma in realtà ci ha fatto diventare più tristi". Diverse riflessioni sarebbero da fare su questo tema ma non vorrei divagare.

Per tornare in argomento, il contenuto giornalistico delle nuove riviste si differenzia da quelle di molti anni fa non tanto e non solo per il contenuto tecnico ma soprattutto per un notevole impoverimento del linguaggio. Questo non vale solo per le pubblicazioni del nostro settore ma si estende anche a tutti i media in generale: diversi studi dimostrano, dati alla mano, una generale diminuzione di conoscenza lessicale e impoverimento della lingua negli ultimi decenni. Ma non si tratta solo della riduzione del vocabolario utilizzato, ma anche di quelle sottigliezze linguistiche che permettono di elaborare e formulare un pensiero complesso. Senza parole per costruire un ragionamento, il pensiero complesso è reso impossibile. Più povero è il linguaggio, più il pensiero scompare. La storia mostra come tutti i regimi totalitari abbiano sempre ostacolato il pensiero, attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole: se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici.

Perciò il mio invito per le prossime vacanze è quello di dedicarsi alla lettura di quei libri che avete sempre considerato un po' difficili o al di sopra delle vostre possibilità, perché in questo sforzo c'è la libertà. Lasciate sulle bancarelle i tutorial, i romanzi facili dal lessico banale, spegnete la radio e la tv, i veri artefici dell'impoverimento della mente umana e osate di più. Buone letture.

Immagine
Marco A.

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