Tutto cominciò con un suono

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myfisite
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Tutto cominciò con un suono

Messaggio: # 14951Messaggio myfisite
ven 2 lug 2021, 21:32

Sono tempi in cui occorre fermarsi a guardare indietro alle nostre radici per capire da dove veniamo e dove andiamo. Se tutto cominciò con una parola su un mare di nulla, con un "fiat" il cui eco risuona ancora nei radiotelescopi dal big bang alle profondità dell'universo, allora forse dobbiamo cercare di guardare in profondità all'origine delle cose. Origine che è sempre una separazione ovvero una creazione, come per il suono che emerge dallo strumento che lo emette e si distacca da esso. La parola "suono" nasce nei tempi più antichi e la sua etimologia rimanda al sanscrito "svana", dalla radice "svan-", "suan-", "son-", che significa appunto suonare, rumoreggiare. In principio fu usata probabilmente per indicare i rumori primordiali come il soffiare del vento, il rombo del tuono, lo scrosciare dell'acqua di un torrente.

Il termine passò poi ad indicare altri fenomeni armonici come il canto degli uccelli, della voce umana o il suono di uno strumento musicale ma ancora senza un confine netto tra cosmo e persona: l'uomo e la sua vita facevano ancora parte di un tutt'uno naturalmente integrato come in un meraviglioso giardino. Non è un caso che la parola "paradiso" indichi proprio uno splendido giardino, dal greco παράδεισος (parádeisos) che traduce il termine ebraico che si riferisce al "giardino [dell'Eden]". Questa parola di origine iranica, partendo dal significato di "recinto", "luogo recintato", indicava quei curatissimi giardini, o meglio parchi cintati, che furono riserve di caccia dei re Assiri.

Fu nella Grecia antica che la parola "suono" divenne φωνή (phōné) e avvenne il distacco tra uomo e cosmo (anche qui si parla di separazione perciò, in qualche modo, di creazione: ogni separazione è una creazione): nacque la musica, da μουσική (musikè) cui è sottinteso il termine τέχνη (tèchné), 'arte delle Muse'. Originariamente non indicava una particolare arte ma comprendeva tutto ciò che riferivasi alle muse, ossia ogni scienza ed arte atta a svegliare l'idea di cosa gradevole e bene ordinata, capace di incantare. Per tutto il medioevo e anche oltre, l'ispirazione venne intuita come qualcosa di misterioso, di semidivino, come rievocano le parole del Sommo Poeta: «O muse, o alto ingegno, or m'aiutate; o mente che scrivesti ciò ch'io vidi, qui si parrà la tua nobilitate.» (Inferno, canto II)


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Marco A.

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