Bordi, trombette e altre storie...(i)

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M.Ambrosini
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Bordi, trombette e altre storie...(i)

Messaggio: # 341Messaggio M.Ambrosini
mer 7 mar 2018, 14:37

Inviato: 09 Apr 2015 07:54 pm

Perché la serie professional è stata la migliore serie multivia Grundig mentre altrettanto non si può dire per le due vie?
Vediamo di comprendere le differenze.
Come abbiamo già visto le “trombette” sono la caratteristica dominante delle flangie di mid e tw nella serie professional e creano una riflessione (oltre ad una propria diffrazione...) che devia parzialmente l’onda a filo flangia altoparlante evitando quindi in parte la diffrazione a bordo cassa, ciò comporta una maggior definizione ma al contempo un minore sfruttamento della riflessione che si avrebbe appunto sul bordo cassa sporgente. Il dimensionamento del baffle fa grandemente comodo quando si deve equilibrare la risposta in frequenza di un diffusore...in qualunque diffusore si ha infatti un effetto dovuto al cambiamento di impedenza di radiazione del passaggio da un emissione su angolo solido sferico, per frequenze in cui la lunghezza d’onda sia superiore al doppio della larghezza del pannello, ad una emissione più efficiente di 3dB per angolo solido semisferico a frequenze superiori della suddetta, oltre a ciò però sui diffusori Grundig (così come in molti altri diffusori dell’epoca...ben pochi degli attuali) si ha la presenza caratteristica di un bordo cassa sporgente rispetto al pannello frontale che determina sia un fenomeno di riflessione che uno di diffrazione. Un onda è in grado di "aggirare" un ostacolo se le dimensioni dell'ostacolo sono minori della lunghezza dell'onda incidente...ora la frequenza più alta udibile (20KHz) ha lunghezza d’onda di 1,7cm e il bordo sporgente di una box550 prof (ad esempio) è di 15mm per cui comprendete che il bordo siffatto viene in gran parte agevolmente aggirato almeno per gran parte della gamma audio ma funge da perfetto diffrattore per le frequenze più alte in cui la lunghezza d'onda è paragonabile...un effetto che sarebbe decisamente negativo se non vi fosse la griglia anteriore a fungere da “elemento sommatoria” delle emissioni, infatti nel caso in cui le fessure della griglia siano strette (di dimensioni molto minori della lunghezza d'onda) il fronte dell'onda incidente si deforma e diventa pressoché sferico. L’unico caso in cui la griglia è peggiorativa è quello in cui la disposizione degli altoparlanti simula una sorgente puntiforme (SL1000, DSL, etc.) è anche l’unico caso di un diffusore Grundig (degli “anni d’oro”) non dotato di bordi sporgenti che vengono anzi arrotondati per limitare al massimo fenomeni di diffrazione...
Il bordo sporgente va sempre a braccetto con la griglia metallica se volete ottenere prestazioni di rilievo...(tranne che in diffusori dall’emissione puntiforme...)
Abbiamo lasciato in sospeso la parte relativa invece alla riflessione del bordo sporgente. Supponendo il suddetto bordo di 15mm (come da esempio) e trovando in quale punto cambia l’impedenza di radiazione ci accorgiamo che per tale distanza (supponendo una sorgente virtuale sita in luogo del pannello frontale in prossimità del bordo) avremo ¼ d’onda uguale a 15mm per la frequenza di 5733Hz. Fino a questa frequenza quindi il bordo suddetto si comporta solo come diffrattore mentre da tale frequenza in su il bordo inizia ad avere un comportamento anche di riflessione andando gradualmente ad incrementare (a fronte della somma effettuata dalla griglia anteriore) l’emissione principale la cui efficienza aumenterà compensando il naturale maggior assorbimento in ambiente della gamma alta (non a caso tutti i diffusori con bordi sporgenti + griglie risultano più precisi e “freschi”...e tutti i Grundig hanno bordi sporgenti).
E per la SL1000 (la curiosità è legittima Smile ) come funziona in gamma alta dal momento che non ha bordi? Beh...c’è una rete di esaltazione di tale zona dello spettro a livello di crossover (e così pure sulle DSL) che effettua il medesimo effetto del bordo cassa.

Ma tornando alla domanda iniziale: perché certe “trombette” funzionano al meglio soprattutto sui multivie? Semplicemente perché per esasperare la definizione hanno maggiormente messo in luce la "coperta corta" che nei due vie si ha nel non avere un midrange dedicato alla parte dello spettro in cui l’orecchio è più sensibile. La capacità di messa a fuoco di un mid a cupola con “trombetta” è infatti assolutamente irrealizzabile in altro modo. Per contro nei due vie (non professional ovvero box300/400/500) si assiste ad un comportamento da primato con collocazioni a scaffale pur non avendo il fuoco in gamma media dei multivie prof.

Ciascuno di questi diffusori presenta punti critici e punti di eccellenza...occorre sempre ricordare a noi stessi che qualunque diffusore acustico è sempre una coperta corta...occorre solo cercare quella che per ciascuno di noi lo è meno.
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Massimo


Sei stato chiarissimo Massimo. Peccato che queste nozioni basilari di acustica oggi vengano sacrificate in virtù di compromessi estetici ed esigenze di marketing.
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Gianfranco


Centrato il punto!
Porto più avanti il ragionamento circa le forme (trombette, flange, bordi smussati e via dicendo) che aiutano o peggiorano il suono:
Che ne pensi della sagoma di un diffusore? Quanto e perché la forma incide sulla performance, a parità di componentistica?
Grazie delle tue osservazioni

Enrico T.


La forma del diffusore è un ulteriore “componente” di cui tenere conto in fase di progetto.
Ovvero il cambio di impedenza di radiazione per passaggio da emissione su 2pi greco steradianti a 4 pigreco steradianti (con perdita di 3dB) va considerato sia a livello crossover sia per quanto riguarda il più opportuno posizionamento dell’altoparlante sul pannello. Questo se si vuole progettare un sistema coerente ovvero il più lineare possibile. Vi sono poi costruttori (B&W ad esempio) che riducono il più possibile il “baffle” vicino alle sorgenti di emissione cercando per ciascun componente l’emissione su 4 pigreco (e rimettendoci in tal modo 3 db di efficienza). Tale scelta però non è mai accompagnata dalla presenza di una griglia anteriore comune che effettui la “sommatoria” delle emissioni (riducendo drasticamente quella fortemente fuori asse al fine di simulare un’unica sorgente) per cui il risultato finale percepito dall’orecchio è quello di sentir suonare le singole sorgenti di suono in modo sgradevolmente indipendente (ovvero non coese). Chi ha sentito le Dahlquist DQ10 suonare con griglie originali e poi ha provato a sentirle senza griglie sa cosa intendo.
Il problema “baffle” ha sempre avuto molteplici scuole di pensiero, personalmente appartengo a quella che ne prevede lo sfruttamento anziché tentarne la minimizzazione, di certo non è possibile fare un prodotto di rilievo ignorando l’esistenza di tale problema (ne ignorando l’esistenza di altri problemi...).
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Massimo


Quindi la dimensione del pannello di contenimento degli altoparlanti e' importante.
Alla luce della tendenza a rendere minimi le dimensioni del pannello anteriore e prendendo spunto dalla tua affermazione circa il corretto uso dello stesso, mi salta all'occhio il modello Grundig FL 10, quello piatto largo. Di fatto monta gli altoparlanti della 650b ma in linea affogati in un pannello enorme.
Come funziona invece questo sistema?
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Mario Asciuti


Grazie Massimo. Questo tema mi è caro. Per una comprensione "profana" dell'argomento, ho trovato illuminante la grafica che presenta http://resource.isvr.soton.ac.uk/spcg/t ... piston.htm
Specialmente il lavoro del Professor Rozzi http://fisicaondemusica.unimore.it/ può diventare un buon viatico per iniziare il design di un nuovo diffusore (Grundig a parte).

Enrico T.


La soluzione adottata sulle FL10 ovvero un baffle frontale largo ben 41 cm con altoparlanti in asse (quindi equidistanti dai bordi laterali) è a mio avviso la più corretta adottabile quando si sceglie di avere altoparlanti in asse. Altro diffusore che effettua una scelta simile con un baffle ancora più largo e con un risultato di tutto rilievo (che ho potuto riascoltare ultimamente) sono le Boston A200, in quest'ultimo caso oltre allo sfruttare l'emissione del mid (e a maggior ragione del tw) su 2 pigreco steradianti, si applicano le ricerche di Allison (per quanto riguarda la maggior regolarità di emissione in gamma bassa fino ai 400Hz quando il wf è a ridosso del pavimento)...trascurando un poco il fatto che in tal modo il suo centro di emissione si viene a trovare a distanza ben maggiore di 1/4 della lunghezza d'onda alla frequenza di incrocio col mid generando qualche irregolarità.
Errore non commesso sulle FL10...

Gran bel sito Enrico, non lo conoscevo...appena mi ritrovo il tempo lo leggerò volentieri
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Massimo

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