Tre scuole a confronto (i)

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M.Ambrosini
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Tre scuole a confronto (i)

Messaggio: # 248Messaggio M.Ambrosini
ven 2 mar 2018, 7:40

Qualche decennio fa (anni 70-80) era possibile individuare tre ben distinte timbriche sui diffusori progettati in quelle che sono state le culle storiche dell'hifi : UK, USA e Germania.
La costante inglese era un suono compassato (definito "serio" all'epoca) mai abbondante di alti con un medio generalmente non colorito ed una certa abbondanza sul basso/mediobasso che rispecchiava (quando non superava in abbondanza sul basso...) l'andamento della curva di Moller; per contro la scuola americana era tendenzialmente propensa ad un suono abbondante e colorito in gamma media con un alto anche qui leggermente in secondo piano ma con un'immagine generalmente più appiattita anche se su certi dischi affascinante (proprio a causa della colorazione in gamma media) rispetto al suono inglese ed un basso in generale piuttosto esteso (più della media inglese) ma non altrettanto corposo. I tedeschi (anche in questo caso mi riferisco alla media dei diffusori più caratterizzati) erano invece spiccatamente propensi ad un suono più "chiaro", con abbondanza all'estremo alto, gamma media generalmente trasparente e ben poco colorita e basso non molto esteso rispetto alle altre due scuole ma progettato in genere per ottenere rinforzo da un'adeguata collocazione in ambiente.
Perchè vi dico tutto questo che può sembrare anacronistico in quest'epoca di globalizzazione e omogeneizzazione di idee e cervelli?
Semplicemente perchè i progetti migliori, quelli che passano alla storia come validi in modo inossidabile, sono invece estremamente simili tra queste tre scuole!
Ultimamente sto selezionando la versione migliore di quello che è a mio avviso di gran lunga il diffusore inglese con il rispetto timbrico migliore, la LS3/5a 15ohm ( rendendomi conto di enormi differenze proprio tra versioni diverse di 15ohm...), quello che è il made in USA meglio riuscito, la DQ10 seconda serie non speculare, e quello che può senz'altro essere la punta di diamante tedesca, la box850a prof.
Bene....se installati nella loro rispettiva migliore collocazione questi tre diffusori sono timbricamente estremamente simili tra loro!
Ne sono esistite 3 serie di Rogers LS3/5a 15ohm...la migliore è di gran lunga la prima (che al pari della Chartwell ha ormai quotazioni pazzesche sui 2800/3000euro!) e rispetto alle successive perde quel certo effetto di nasalità e...una volta "calda" (è un diffusore che subisce un notevole cambiamento nei primi 5 minuti di ascolto...) ha una correttezza ed una spontaneità molto simili alle 850a prof...stesso discorso si può fare con le DQ10 : timbrica molto simile che poi si traduce in una emozione all'ascolto convincente per tutti e tre questi diffusori.
Dove voglio arrivare quindi?
Che la "mosca bianca" di ciascuna scuola (va beh...nel caso tedesco non c'è certo solo la 850a ma ci sono anche svariati altri diffusori Grundig ad un livello molto simile...) è molto diversa dalla media ottenuta dalla specifica scuola stessa mentre è molto molto simile alla "mosca bianca" delle altre due scuole.

Cioè se si punta all'eccellenza pur partendo da strade diverse alla fine ci si ritrova sulla stessa mattonella...


Al prossimo meeting ravennate potremo ascoltarlo insieme.

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Massimo

Non è tua consuetudine autorecensirti però vorrei che tu mi togliessi un dubbio.
Ho ascoltasto da te le Rogers confronto le SL1 e devo dire che anche se pur belle le LS3/5a 15ohm perdevano il confronto in gamma alta, ricordo bene o è solo stata mia impressione?
Forse non è la prima serie o è un aspetto congenito per addolcirle?

Ciao
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Andrea Loberto


Provo ad entrare nell'argomento con la benevolenza di Massimo Laughing
Ho il convincimento che Massimo abbia riconsiderato le Rogers o per un nuovo posizionamento o perchè ha avuto la possibilità di un'altra coppia in condizioni diversamente migliori delle sue.
Perchè se debbo dirti la mia...ho ricordo di un confronto con le minibox 50 in cui le rogerine le hanno prese di brutto Laughing
Alfredo


e vabbè hai detto nulla!! ahahahhahahahha
Le minibox 50 suonano....e LE suonano!! Laughing
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Alessio


ti sei dimenticato delle Telefunken !

Eh, la memoria...!
gere


Semplicemente perchè le 3/5a seconda serie che avevo sono finite vendute su e-bay e sono riuscito a metter mano su una prima serie (le "gold label") che sono decisamente meglio. Mi rimane da fare il confronto con le Chartwell dopodichè credo di avere una sufficiente panoramica.
Rispetto alle Grundig perdonano di più all'amplificazione offrendo un risultato che a caldo ha quasi la spontaneità delle tedesche (restano un filo meno trasparenti e libere ma poca cosa)con un equilibrio che dal punto di vista timbrico è in gamma alta molto simile alle aktiv modificate (senza raggiungerne la trasparenza ma...siamo sempre a livelli di eccellenza) e cioè un attimino più "misurato" rispetto alle tedesche passive. Un alto più simile alle sl1000 che alle 850prof per intenderci.

Ciao
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Massimo


E' curioso che negli anni addietro, prima di conoscere Grundig, avevo provato molti diffusori nel mio ambiente. Ebbene, quelli che a mio parere avevano fornito i risultati migliori furono proprio le DQ10 e le LS3/5a.
Ricordo di aver letto da qualche parte che un giornalista audio (americano?) non aveva mai smesso di usare le DQ10 come diffusore di riferimento fino ai nostri giorni. E nei forum molti lo prendevano per i fondelli...

Smile
Marco


Se si ascolta senza pregiudizi (e cioè senza snob...) e si ha orecchio, alla fine si arriva alla medesime conclusioni con minime varianti...

Citazione:
E nei forum molti lo prendevano per i fondelli...

Beh...capita lo stesso a noi no?
Comunque per chi è curioso di capire le differenze tra il modello che ho in casa ora e quello che avevo prima (che circuitalmente hanno il medesimo crossover ma assemblato con altro tipo di componentistica) potete notarlo qui:
http://www.g4dcv.co.uk/ls35a/pics/three ... index.html

Quelle che ho ora sono in centro, a dx erano le mie precedenti.
Ah...come quotazioni internazionali (è sempre e-bay a fare testo...) tra la prima e la seconda serie ci passano un migliaio di euro di differenza Confused

Per rispondere ad Andrea a proposito delle differenze rispetto alle mie SL1 posso dire che preferisco le 3/5a prima serie mentre rispetto alla seconda serie preferisco le SL1.
Discorso diverso per le SL1000 e le DSL che rimangono (insieme alle aktiv) in cima alle mie preferenze (ma almeno in un caso potrei essere di parte... Smile ).
A proposito delle SL1 vedrò appena ho un attimo di fare un post dedicato.

Non sono comunque diffusori (i miei ) in commercio quindi non fanno testo.
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Massimo


Mi permetto di aggiungere che però ho sentito le tue SL1, e conosco bene la tenuta in potenza delle rogerine: ogni volta che ascoltavo un contrabbasso o un pezzo molto esteso verso la gamma bassa dovevo tenere volumi molto bassi per non mandare a fondo corsa le bobine dei woofers; la tua SL1, invece, ha una tenuta in potenza quasi imbarazzante... (così come la hanno le SL1000 che però devono stare attaccate ai muri).

Non amo i volumi da discoteca ma le pur meravigliose LS3/5a sono davvero limitanti...
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Alessio

Si Ale, concordo su questo ma, più in generale, meglio avere qualche limitazione in tenuta in potenza che ascoltare certi suoni sgraziati provenienti da diffusori che possono arrivare a costare 10-20 volte il costo di una LS3/5a senza valere 1/10 di questa.
E oggi di suoni sgraziati c'è l'imbarazzo della scelta...
Poi per carità...io per primo non mi metterei ad ascoltare SOLO le Rogers se non per piccoli periodi e solo con certi dischi...(se non avessi le DSL ascolterei probabilmente solo le SL1000 e le aktiv...) ma tra i diffusori inglesi è quanto di meglio ho trovato e credo (dato il divario con gli altri...) non sia affatto un diffusore da sottovalutare.
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Massimo


Assolutamente d'accordo, ma il mio appunto era mirato SOLO alle tue SL1, che per come suonano non possono essere sicuramente molto peggiori delle Rogers se non in sfumature: in questa situazione di differenze irrisorie, dunque, sceglierei senz'altro le SL1, che ti permettono di sentire un contrabbasso o un tamburo ad un volume più coinvolgente
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Alessio

io una quindicina di anni fa ho avuto le dalquist dq 12 himo erano degli ottimi diffusori poi essendomi trasferito in un altro appartamento ho preso le spendor ls35a , ma non sono mai riuscite ad entusiasmarmi
luca


Le Spendor le ho avute per circa un mese ma mi sono sembrate palesemente inferiori alle Rogers. I modelli 'superiori' poi... decisamente inascoltabili.
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Gianfranco


Ci siamo dimenticati della scuola italiana? Dopotutto ci sono stati parecchi costruttori italiani di diffusori, Chario, ESB, RCF, Sonus Faber, Indiana Line... non si può ignorare il fatto che esista un 'sound' italiano. In genere, secondo me, piuttosto 'melmoso', ma ad alcuni piace. Unica eccezione la Chario, alcuni suoi modelli esibivano un suono molto duro e tagliente.

Secondo voi esiste un diffusore italiano che può meritarsi di entrare nella lista dei preferiti di Massimo?
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Gianfranco


Direi che ci sono stati diversi modelli buoni (e tra questi salverei proprio alcune Chario dell'epoca passata...tieni presente che anche le Grundig diventano taglienti e spigolose se le elettroniche che gli colleghi suonano così...) ma sinceramente non riuscirei a cogliere nessuna "mosca bianca" tra quelle che ho ascoltato. La scuola italiana l'ho sempre vista in modo molto scolastico: siamo bravi ad applicare le conoscenze comuni (ma solo quelle comuni...quando si è cercato l'originalità non se ne sono mai notati con senso critico i limiti...) e un po' meno nell'essere critici sul nostro lavoro (che poi è la base per creare le "mosche bianche"...) ne sono derivati in passato oggetti buoni, talvolta anche molto buoni ma mai eccellenti. Ecco...forse va sottolineato che in tempi più recenti abbiamo prodotto una media di diffusori buoni addirittura superiore a quella di altri paesi ma ad oggi non ha più molto senso parlare di "scuole" in quanto anche queste sono andate via via uniformandosi nell'epoca della globalizzazione...
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Massimo

Comunque per chi è curioso di capire le differenze tra il modello che ho in casa ora e quello che avevo prima (che circuitalmente hanno il medesimo crossover ma assemblato con altro tipo di componentistica) potete notarlo qui:
http://www.g4dcv.co.uk/ls35a/pics/three ... index.html

Quelle che ho ora sono in centro, a dx erano le mie precedenti.
Ah...come quotazioni internazionali (è sempre e-bay a fare testo...) tra la prima e la seconda serie ci passano un migliaio di euro di differenza
Massimo


Azz... io ho il terzo tipo, quello a sinistra, le brucerò nel caminetto... le differenze sono soltanto nei componenti del crossover? qualcuno ha mai provato a mettere un paio di gommini sulle viti del crossover delle rogers?
Comunque io ho riscontrato notevoli differenze tra 2 coppie del terzo tipo, ho riparato tempo fa una ls35a per un amico, sostituendo un woofer, con un sp1003 standard appesantito, e nonostante l'altoparlante non originale andavano decisamente meglio delle mie, più coerenti e corrette.

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Antonio


Of course...ma un progetto quando raggiunge la messa a punto compensando timbricamente (per quanto inevitabile in modo solo parziale) un problema, viene a peggiorare se tale problema viene rimosso: migliora la libertà e spontaneità ma non ci siamo più col timbro.
Meglio lasciarle come mamma le ha fatte...idem per le DQ10 (eccetto che per le tre vitine da rimuovere sulla griglia di cui parlo sul forum "consigli")

Finora ne ho avuto 3cp e presentavano notevoli differenze tra loro...le differenze maggiori le ho comunque notate rispetto alla prima serie.
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Massimo

Sostanzialmente d'accordo con te Massimo (come quasi sempre d'altronde Smile ), però, a mio avviso, di eccellenze in Italia ce ne sono state nei bei tempi andati.
Solo a titolo di esempio, mi viene in mente la produzione ESB, quella "buona", ed in particolare le unità medio-alti UMA 700 et similia, che io ritengo meritino a buon diritto di essere annoverate tra le "mosche bianche" (anche se la mia opinione si basa prinicpalmente su ricordi).
E non solo per il fatto dell'avvicinamento dei centri di emissione di mid e tweeter, ma anche per la loro qualità intrinseca.
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Stefano


http://www.falconacoustics.co.uk/ls3-5a ... types.html

Sembra proprio che esistano varie versioni del crossover "15 ohm", con valori che cambiano al variare della risposta in frequenza di entrambi gli altoparlanti negli anni... in pratica cambia tutto! woofer, tweeter, valori del crossover, tipo di componenti.
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Antonio

Esatto.
Va per chi non trova differenze nemmeno tra versioni 15ohm e 11ohm...
x Stefano
L'avvicinamento dei centri di emissione di mr e tw se di per se potrebbe sembrare un miglioramento a senso unico riducendo i problemi di fase all'incrocio ma in realtà ci sono anche gli inconvenienti...
Con ciò non dico che le 7/06 (in particolare tra la serie 7/0x) non abbiano rappresentato un diffusore a se stante nella produzione italiana...lo condivido, dico solo che non le ricordo concorrenziali dal punto di vista del rigore timbrico rispetto alle DQ10 o alle LS3/5a (per non parlare di Grundig...). Personalmente non ho mai condiviso quella che invece è una fissa di Giussani e cioè il DSR orizzontale in quanto determina una simmetria tra i due diffusori che ho riscontrato in più occasioni essere peggiorativa in termini di freschezza/libertà armonica. Discutibile è inoltre la tendenza del medesimo a fare diffusori con un tweeter posto mediamente a più di 1,5mt da terra...
Diciamo che se proprio vogliamo trovare una mosca bianca nel panorama italiano salverei, a quel poco che ho sentito, le nps1000 (pur simmetriche a loro volta...): sicuramente l'ascolto più convincente in gamma bassa di un'orchestra sinfonica a cui io abbia avuto occasione di presenziare (ma siamo su diffusori di ben altra mole...) anche se mi farebbe molto piacere verificare meglio la medioalta in condizioni controllate.
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Massimo


motxam ha scritto:
Discutibile è inoltre la tendenza del medesimo a fare diffusori con un tweeter posto mediamente a più di 1,5mt da terra...

In verità questa cosa l'avevo notata anch'io in alcune realizzazioni e non ha mai convinto nemmeno me, con tutto il rispetto per l'Ing. Giussani e per la sua indiscutibile competenza.
Se il diffusore è da pavimento, e quindi con una collocazione che per forza di cose vede l'altezza del centro di emissione del tweter che parte da terra, porre il tweeter a 1,5 metri (o più) comporta un certo disassamento tra l'emissione del tweeter ed il punto di ascolto (assumendo che l'ascolto sia effettuato da seduti, ovviamente Smile ).
Non mi sembra un problema gravissimo, specialmente se si utilizza un tweeter con un diagramma polare quanto più possibile regolare ed esteso, ma se si può evitare è certamente meglio...
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Stefano

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