26 individui
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Francamente leggere certe notizie è sconcertante:
"A dieci anni dall’inizio della crisi finanziaria i miliardari sono più ricchi che mai e la ricchezza è sempre più concentrata in poche mani. L’anno scorso soltanto 26 individui possedevano la ricchezza di 3,8 miliardi di persone, la metà più povera della popolazione mondiale. Nel 2017 queste fortune erano concentrate nelle mani di 46 individui e nel 2016 nelle tasche di 61 miliardari."
"A dieci anni dall’inizio della crisi finanziaria i miliardari sono più ricchi che mai e la ricchezza è sempre più concentrata in poche mani. L’anno scorso soltanto 26 individui possedevano la ricchezza di 3,8 miliardi di persone, la metà più povera della popolazione mondiale. Nel 2017 queste fortune erano concentrate nelle mani di 46 individui e nel 2016 nelle tasche di 61 miliardari."
Marco A.
- Gianfranco
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Re: 26 individui
.........e pensare che c'è chi ancora crede che l'uomo possa risolvere i problemi del mondo.
Questi soggetti ucciderebbero la propria madre ed i propri figli pur di avere sempre di più in senso materiale.
Mi viene il vomito quando leggo certe cose!!!!!
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Emmanuele
- fantabaffo
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Re: 26 individui
È assolutamente vero.
Tuttavia, alcuni nuovi modelli di business traggono le proprie basi da strategie di marketing (dunque, nulla di "buonista") ma portano a risultati positivi per tutti, oltreché naturalmente per le aziende o i settori che li perseguono.
Tra tutti, gli schemi di business basati sulla sostenibilità, quelli che tengono in grande considerazione l'approccio con gli stakeholder e a volte anche le loro condizioni.
Ovviamente, non si parla di mercato etico: il mercato è lo stesso che con i propri fallimenti porta a queste folli disuguaglianze; tuttavia è una strada che qualche piccolo miglioramento può portarlo, e lo sta portando: l'impresa, tutt'altro che etica, sceglie però di rapportarsi ad un segmento costituito da consumatori che hanno invece uno spiccato senso etico, e dunque ciò implica che essa debba soddisfare anche questo bisogno del loro acquirente, ovvero quello del rispetto dell'ambiente, e persone coinvolte nella produzione dei beni che acquista.
Riassumendo: se proseguirà la rincorsa a questi nuovi modelli di business "etici", all'interno dell'attuale sistema di mercato (fallimentare dal punto di vista dell'equità), potremo comunque trarne tutti dei benefici, umani ed ambientali. Diciamo, un piccolo spiraglio di luce in un tunnel decisamente buio.
Alessio
Re: 26 individui
Equità....ben detto.(fallimentare dal punto di vista dell'equità)
Quasi tutti confondono l'equità con l'uguaglianza e questo è l'errore più grande che si possa fare.
Emmanuele
Re: 26 individui
Sarà un mio limite ma non vedo alcuna rincorsa a nuovi modelli di business "etici".fantabaffo ha scritto: ↑ven 25 gen 2019, 11:54
Riassumendo: se proseguirà la rincorsa a questi nuovi modelli di business "etici", all'interno dell'attuale sistema di mercato (fallimentare dal punto di vista dell'equità), potremo comunque trarne tutti dei benefici, umani ed ambientali. Diciamo, un piccolo spiraglio di luce in un tunnel decisamente buio.
Marco A.
Re: 26 individui
Quando con la parola business ci si riferisce al capitalismo (differente, molto differente dalla parola commercio) l'etica semplicemente non può esistere.
E' un fattore matematico.
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Emmanuele
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Re: 26 individui
Ti cito uno degli esempi più eclatanti (e forse inflazionati), il codice etico Illy; fa parte di una politica di business naturalmente, e cerca (in modo ovviamente favorevole anche all'azienda) di sopperire alla mancanza di un disciplinare serio a cui accreditarsi, e che certifichi un serio strumento di controllo sull'applicazione dei piani proposti; ma anche in questo ambito ci sono passi avanti, dal momento che si sta incrementando il numero di aziende che formalizza un proprio codice etico, come parte integrante del proprio piano di business.
Non è la salvezza dell'umanità, sia chiaro: ma è una risposta al consumatore che non si fida acquistare (in questo caso) il caffè della marca della Conad, e può finalmente contare su un abbozzo di autocertificazione sul fatto che l'azienda spende energie nel cercare di impattare il meno possibile sull'ambiente e di controllare quanto meglio possibile le condizioni di lavoro di tutte le persone che operano nel filone produttivo.
Alessio
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Re: 26 individui
Il fattore matematico non dice proprio questo.
Sul fatto che il capitalismo però abbia dei limiti intrinseci che devono essere superati, mi trovi completamente d'accordo.
Alessio
Re: 26 individui
Alessio, il limite è il capitalismo stesso e lo scopo per cui è nato.fantabaffo ha scritto: ↑ven 25 gen 2019, 12:35Il fattore matematico non dice proprio questo.
Sul fatto che il capitalismo però abbia dei limiti intrinseci che devono essere superati, mi trovi completamente d'accordo.
Ben diverso dal "semplice" commercio, non può e non avrà mai alcun tipo di rapporto con nessun tipo di etica, le due cose non possono coesistere in alcun modo.
Emmanuele
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Re: 26 individui
Il capitalismo si potrebbe ricondurre sul binario del sano commercio se TUTTI facessimo attenzione quando andiamo a fare la spesa... il potere ultimo lo ha chi i soldi li spende. Utopistico lo so.
Gianfranco
Re: 26 individui
fantabaffo ha scritto: ↑ven 25 gen 2019, 12:34Ti cito uno degli esempi più eclatanti (e forse inflazionati), il codice etico Illy;
Uh, sì, anche la multinazionale in cui lavoro ha un codice simile e lo vedo appeso in tutti gli uffici. Però non hanno avuto alcuna esitazione a licenziare colleghi, tagliare benefit, ridurre stipendi. Perdonami ma non credo a queste cose e, viste le posizioni politiche che il sig. Illy ha ribadito anche in occasione del referendum, non compro più Illy.
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Re: 26 individui
Mi sembra un discorso molto "qualunquista", messo giù così.
Parlare di "scopo con cui è nato" il capitalismo, è quantomeno riduttivo, visto che il capitalismo è un sistema che si è evoluto nel capo di svariati decenni, e che a seconda dei paesi o delle zone del mondo è stato modificato nel funzionamento, ed affiancato da politiche di stato, più o meno votate alla tutela della persona, e con alterni risultati purtroppo.
Il sistema capitalistico è un sistema complesso, ridurlo ad un sillogismo non è un approccio che può portare alla comprensione o alla "cooperazione" ai fini del miglioramento.
Gianfranco ha capito le mie parole: per farla ancor più semplice di prima, il mercato (capitalistico eh...) si muove a seconda di dove va il consumatore.
Ovvio che le aziende che detengono grande potere economico possano spendere ingenti cifre per "direzionare" parzialmente le scelte dei cittadini, ma non dobbiamo mai scordare di FARCI CARICO DELLA NOSTRA PARTE DI RESPONSABILITÀ.
Insomma, il miglioramento è possibile e dipende da noi: se acquisto il caffè da 1,50€ prodotto non si sa dove in Africa, sfruttando la manovalanza ed i territori, senza pormi troppe domande, ma accanto sullo scaffale ne esiste uno da 2€ che offre un protocollo di disciplina sulla filiera produttiva, non posso fare finta di nulla e dire che il mercato fa schifo. La realtà è che STO ALIMENTANDO CHI NON SI CURA DELLE CONDIZIONI UMANE ED AMBIENTALI DEL PROPRIO SISTEMA PRODUTTIVO, ed è solo e solamente colpa mia, dal momento che l'alternativa esiste.
Questo è il concetto. La perfezione non esiste, ma esiste la volontà di partecipare ad un processo di miglioramento: se non la si mette in pratica laddove si può, c'è poco poi di cui lamentarsi.
PS Marco, scusami, ho contribuito a far deragliare la discussione dall'argomento iniziale, tra l'altro di grande interesse.
Alessio
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Re: 26 individui
Pienamente d'accordo: Illy è un singolo esempio, ma il significato di fondo è che nel sistema mercato, ad oggi, inizia ad acquisire un valore anche il rispetto di alcuni dettami che fino a poco tempo fa esistevano fisiologicamente solo nella piccola attività radicata nel territorio, ma non esistevano per ciò che riguarda i prodotti globali. Ovvio che (come dappertutto) c'è chi se ne approfitta, ma si tratta di una strada che porta una briciola di benessere anche dove ce n'è poco, e che soprattutto si alimenta e si alimenterà proporzionalmente a quanta sarà la quota di consumatori del primo mondo che dedicheranno tempo e forze a fare acquisti consapevoli e rispettosi.myfisite ha scritto: ↑ven 25 gen 2019, 14:30Uh, sì, anche la multinazionale in cui lavoro ha un codice simile e lo vedo appeso in tutti gli uffici. Però non hanno avuto alcuna esitazione a licenziare colleghi, tagliare benefit, ridurre stipendi. Perdonami ma non credo a queste cose e, viste le posizioni politiche che il sig. Illy ha ribadito anche in occasione del referendum, non compro più Illy.
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Re: 26 individui
Sarò una mosca bianca ma ritengo che "il mercato" non sia un'entità impersonale: sono una manciata di banche e di finanziarie. La politica ha il compito e il dovere di governare il mercato (imponendo regole di scambio quando necessario) altrimenti viene meno al mandato nei confronti dei suoi cittadini. Che il consumatore sia ampiamente diretto dai condizionamenti imposti è esperienza di tutti i giorni. Questo è il motivo per cui la politica deve (dovrebbe) fare la sua parte.fantabaffo ha scritto: ↑ven 25 gen 2019, 14:36per farla ancor più semplice di prima, il mercato (capitalistico eh...) si muove a seconda di dove va il consumatore.
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Re: 26 individui
Non la fa il comune cittadino la sua parte e avrebbe tutto da guadagnare... figuriamoci il politico che invece viene continuamente foraggiato per permettere che le cose continuino in questo modo.myfisite ha scritto: ↑ven 25 gen 2019, 15:22Sarò una mosca bianca ma ritengo che "il mercato" non sia un'entità impersonale: sono una manciata di banche e di finanziarie. La politica ha il compito e il dovere di governare il mercato (imponendo regole di scambio quando necessario) altrimenti viene meno al mandato nei confronti dei suoi cittadini. Che il consumatore sia ampiamente diretto dai condizionamenti imposti è esperienza di tutti i giorni. Questo è il motivo per cui la politica deve (dovrebbe) fare la sua parte.
Visto che sui politici non possiamo contare possiamo prendere coscienza e fare il nostro. Se un prodotto non riesco a vendertelo hai voglia a corrompere il politico... dovrebbero impormelo per legge (e spesso lo hanno fatto!).
Gianfranco
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Re: 26 individui
Siamo totalmente d'accordo.myfisite ha scritto: ↑ven 25 gen 2019, 15:22Sarò una mosca bianca ma ritengo che "il mercato" non sia un'entità impersonale: sono una manciata di banche e di finanziarie. La politica ha il compito e il dovere di governare il mercato (imponendo regole di scambio quando necessario) altrimenti viene meno al mandato nei confronti dei suoi cittadini.
Certo: ma perché il cittadino non è invece tenuto a fare la sua parte? I condizionamenti esistono (l'ho scritto anche 3 post sopra), ma il buon cittadino deve anche essere operoso, e fare ciò che è nel suo potere per non lasciarsi condizionare; ed anche fare ciò che è in suo potere per dirigere, con le sue scelte ATTENTE ED OCULATE, l'andamento del mercato. Dare sempre la colpa alle brutte multinazionali ed ai collusi politicanti non ci porta da nessuna parte...
PS. non temere, non sei affatto una mosca bianca: quasi sempre quando parlo con qualcuno di questi temi hanno opinioni molto più simili alle tue, che alle mie...
Alessio
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Re: 26 individui
Primo scenario: la marca X fa cucire i palloni ai bambini in Vietnam. La marca X prospera e domani apre un'altra fabbrica in Cambogia dove altri bambini cuciranno palloni.
Secondo scenario: la marca X fa cucire i palloni ai bambini in Vietnam. La marca X non vende più un pallone. La marca X adotta politiche eque, giuste e manda i bambini vietnamiti a scuola. La marca X torna a vendere i palloni.
A me sembra semplice, utopistico ma efficace.
Secondo scenario: la marca X fa cucire i palloni ai bambini in Vietnam. La marca X non vende più un pallone. La marca X adotta politiche eque, giuste e manda i bambini vietnamiti a scuola. La marca X torna a vendere i palloni.
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Gianfranco
Re: 26 individui
Al di là del giudizio di merito sul capitalismo, sul ruolo della politica, delle multinazionali e dei consumatori (che, per quanto mi riguarda, non è un discorso che affronto in un forum) quello che vorrei porre in rilievo è che, a un certo punto della storia, qualcosa nel capitalismo si è gravemente guastato. Ripropongo il grafico già postato lo scorso anno perché mi pare disarmante.
Marco A.
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Re: 26 individui
Non ricordo da dove viene il grafico: ce lo puoi linkare?myfisite ha scritto: ↑ven 25 gen 2019, 19:32Al di là del giudizio di merito sul capitalismo, sul ruolo della politica, delle multinazionali e dei consumatori (che, per quanto mi riguarda, non è un discorso che affronto in un forum) quello che vorrei porre in rilievo è che, a un certo punto della storia, qualcosa nel capitalismo si è gravemente guastato. Ripropongo il grafico già postato lo scorso anno perché mi pare disarmante.
Comunque, la prima cosa che salta all'occhio da quel grafico è l'introduzione della tecnologia nel sistema produttivo: si è aggiunto un costo, divenuto via via sempre più rilevante, e quel costo ha portato un beneficio per la produttività.
In altre parole, il salario non è aumentato ANCHE perché ora divide la quota costi con il capitale.
Caso esemplificativo è Amazon, dove il lavoro svolto dai dipendenti è pochissimo a fronte di quello svolto dall'apparato tecnologico: di pari passo, il costo investito nella forza lavoro è ridotto, preferendo investire in capitale.
Io, per tornare agli esempi, acquisto a cuor leggero Illy (poco per la verità, perché il prodotto non mi piace molto, ma è un altro discorso), che a mio avviso offre un sistema di rispetto per l'ambiente e l'uomo superiore alla media; non acquisto invece su Amazon, perché non rispecchia affatto quello che a mio avviso può portare ad un miglioramento della qualità di vita futura.
Alessio
Re: 26 individui
No, mi spiace, non c'entra nulla. È dai tempi dell'invenzione del vapore che vengono introdotte nuove tecnologie nel sistema produttivo.fantabaffo ha scritto: ↑sab 26 gen 2019, 11:28Comunque, la prima cosa che salta all'occhio da quel grafico è l'introduzione della tecnologia nel sistema produttivo
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Re: 26 individui
In effetti quel grafico, se corretto (fonte?) prevede una discrepanza in crescita a partire dal 1920 ed un nuovo salto da metà anni '70 (crisi del Kippur?).
Se attendibile, mostrerebbe un andamento anomalo a partire dagli anni '80, il che rimane in parte spiegabile se si pensa al rapporto domanda-offerta del mercato del lavoro successivamente agli anni '60.
Vuoi darci la tua chiave di lettura? Oltre alla fonte del grafico
Se attendibile, mostrerebbe un andamento anomalo a partire dagli anni '80, il che rimane in parte spiegabile se si pensa al rapporto domanda-offerta del mercato del lavoro successivamente agli anni '60.
Vuoi darci la tua chiave di lettura? Oltre alla fonte del grafico
Alessio
Re: 26 individui
Probabilmente si vede poco, in basso è scritto Jason Ricciuti-Borenstein e basta una ricerca per vedere che questo grafico è ampiamente citato nella letteratura. Apro a caso uno dei link e trovo anche il dettaglio delle fonti:
http://www.alternateroutes.ca/index.php ... 4420/12904
No grazie, vi lascio volentieri proseguire nella discussione. L'ho già scritto prima che non entro nel merito.
Marco A.
Re: 26 individui
Vale lo stesso per me....e la storia insegna che l'uomo ha SEMPRE toppato alla grande in tutto.
La storia si ripete, così come i totali fallimenti dell'uomo.
Ma qui si entra in un'altra sfera che forse poco c'entra con l'argomento del post......
Emmanuele
Re: 26 individui
è il modello economico di società che va in tal senso. Basti pensare alle continue acquisizioni di aziende da parte di altre....myfisite ha scritto: ↑ven 25 gen 2019, 9:55Francamente leggere certe notizie è sconcertante:
"A dieci anni dall’inizio della crisi finanziaria i miliardari sono più ricchi che mai e la ricchezza è sempre più concentrata in poche mani. L’anno scorso soltanto 26 individui possedevano la ricchezza di 3,8 miliardi di persone, la metà più povera della popolazione mondiale. Nel 2017 queste fortune erano concentrate nelle mani di 46 individui e nel 2016 nelle tasche di 61 miliardari."
é uno scontro di colossi, e vince il più grande, che inglobando i concorrenti diminuisce la competizione aumentando a dismisura i suoi mezzi finanziari. Sembra una spirale senza fine, se sei piccolo non vai più da nessuna parte vieni mangiato...... e si fa a gara a chi acquisisce o si allea con chi.....
Non sono un esperto di economia, ma non penso ci voglia uno scienziato per capire che se continua così, oltre all'eticamente inaccettabile concentrazione della ricchezza nelle mani di pochissimi, viene a farsi benedire anche la concorrenza e i vantaggi che questa porta, per cui al danno si aggiunge la beffa.
La concentrazione della ricchezza in così poche mani a livello mondiale non è, secondo me, un problema di retribuzione della manodopera, o quantomeno lo è in misura minore, il problema sono soprattutto le fusioni delle società.
Ripeto, non sono un esperto ma chi lo è dovrebbe predisporre, naturalmente guidato e appoggiato dalla politica (e qui potrebbe cascare l'asino) degli strumenti a tutela della concorrenza, che indirettamente ostacolerebbero anche queste concentrazioni di ricchezza.
Per adesso ci sono filosofie aziendali improntate alla comunicazione di certi valori, che hanno il compito di "fidelizzare" i "clienti" in senso lato, ma quando tutto sarà controllato da pochi, non ci sarà più bisogno nemmeno di questo....
La concentrazione della ricchezza non è un problema collegato ai valori aziendali secondo me.....per cui con una adeguata scelta dei consumatori sarebbe possibile avvantaggiare un soggetto piuttosto che un altro....... per adesso potrebbe pure esserlo, ma le dinamiche economiche vanno oltre. Cioè non posso sperare solo nella crescita della sensibilità collettiva......
Uno degli elementi fondamentali è la concorrenza, bisogna salvaguardarla e incentivarla, altrimenti hai voglia di scegliere da cittadino consapevole....
Il problema è che quando ci sono poteri economici così forti, sperare nel cambiamento è dura....
Ultima modifica di Filippo il lun 28 gen 2019, 16:56, modificato 1 volta in totale.
- Gianfranco
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Re: 26 individui
Discorso condivisibile ma... la competizione esiste ancora, Basta guardare al fenomeno scatenato da Iliad. Prima c'era il cartello delle TLC e adesso la corsa al ribasso... fantastiliardi di giga a 5 euro mentre prima per 4 giga mi scucivano 15 euro.
E se è successo nel mercato delle TLC può succedere in qualsiasi altro ambito.
E se è successo nel mercato delle TLC può succedere in qualsiasi altro ambito.
Gianfranco
Re: 26 individui
Sono eccezioni che confermano la regola secondo me.....
Il trend è un altro....
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