Gli inglesi da comprare

[davefries]

Premetto che questo mio post può essere considerato provocatorio da una buona fetta di iscritti. Mi scuso anticipatamente se dovesse esserlo oltre misura.

Come tantissimi della mia età, i miei gusti musicali si sono sviluppati ed affinati ascoltando la radio. E, come accade tutt'ora, la radio negli anni 70/80 passava - incessantemente direi - ciò che le case discografiche volevano spingere verso il grande pubblico. Le major la facevano da padrone, esattamente come oggi, e in Europa nonché in Italia, le major erano per la maggior parte anglosassoni. Per questo motivo le band inglesi la facevano da padrone, surclassando, non nella qualità ma nella numerosità, la presenza di quelle di altri Paesi, magari lontani come gli Stati Uniti d'America (da qui a fine anni '70 spadroneggiavano più il soul e la disco).

Allo stesso tempo, band o artisti inglesi di caratura superiore non sempre venivano proposti al grande pubblico per via dei loro formati poco compatibili con i tempi delle stazioni radio (suite o jam chilometriche a fronte del classico formato canzone di altri artisti che spesso rientravano nei canonici 3 minuti), oppure a causa del messaggio musicale considerato troppo poco in linea con le mode del momento (chi ha mai sentito l'immenso Nick Drake alla radio faccia un cenno please).

La mia personale libreria musicale (uso il termine libreria con duplice significato perché era lì che venivano stipati i dischi...) era zeppa di band come i Queen, Pink Floyd, Genesis, Jethro Tull, Police, Dire Straits, Rod Stewart e molti altri. Poi negli anni '80 iniziò il fenomeno della "next big thing", ovvero della band che faceva eccitare i ragazzini e che avrebbe dovuto sostituire nell'immaginario collettivo quello che avevano rappresentato i Beatles per le precedenti generazioni. Come per i Beatles, si tornò all fenomeno della band pianificata a tavolino che doveva accontentare le masse e fare i numeri di vendita giusti. Mi vengono in mente i Duran Duran, gli Spandau Ballet, i Culture Club, e tantissimi altri di cui si sono perse - direi fortunatamente - le tracce negli anni a venire. Non mi ricordo sinceramente neanche più i nomi, a dimostrazione della pochezza delle loro proposte musicali.

Per questo motivo noi europei ci siamo persi completamente grandiosi stilemi e correnti musicali come ad esempio tutto il rock tedesco e la musica cosmica degli anni '70, che raggiunse il grande pubblico solo in pochi casi e sicuramente nelle uscite più commerciali (mi ricordo di aver avuto un disco dei Kraftwerk del periodo pop, promosso in TV da questi personaggi bizzarri che si atteggiavano a robot suscitando curiosità ed ilarità talvolta).

Per quanto riguarda il panorama inglese, la palma dei migliori in assoluto a mio avviso va a band come i Van Der Graaf Generator (l'apice del prog inglese insieme ad alcuni album dei King Crimson), i Soft Machine ("The Moon in June" è letteralmente commovente) e tutto il filone denominato Canterbury (Robert Wyatt, Gong, Kevin Ayers etc), qualche anno prima i "veri" Pink Loyd (quelli con Barret), i Family, i Deviants ed i Colosseum (per me tutti una spanna sopra i Beatles...). Tra i cantautori appunto Syd Barrett (che ebbe una brevissima ma intensa carriera solista lontano dai Pink Floyd, poi fu rinchiuso in clinica perché gli scappocciò definitivamente il cervello bruciato dagli acidi), Nick Drake, John Martyn, ed uno sconosciutissimo ai più Kevin Coyne, artista molto sottovalutato ma capace di regalare ai posteri un capolavoro assoluto come "Marjory Razorblade", un doppio album zeppo di ballate blues rock tra le migliori in circolazione, veramente uno dei massimi apici della musica inglese, che invito tutti ad ascoltare. A parte il pezzo introduttivo che da il titolo all'album, che sarebbe piaciuto moltissimo al Capitano Cuordibue, sarete travolti da una marea di fantastici arrangiamenti e da una voce graffiante ma appassionata, quello che il blues ha sempre voluto rappresentare. Ascoltate per credere. Io me lo sono appena accaparrato in vinile, prima stampa inglese pari al nuovo, dopo aver letteralmente consumato il CD (tanto per dire...).

[saharadust]

Some great names thrown in out there. Over the years, I’ve appreciated many of those artists. I’m a die-hard fan of VdGG (although it’s not your typical prog band…) and had interviewed Peter Hammill a couple of times, already many years ago.

I’m also a big fan of Kevin Coyne and have a few LPs… I’ll need to revisit “Marjorie…” which I’ve not listened to for a long while. One of his best, in my view, is a duo album with the German singer Dagmar Krause (another connection to the particular segment of British bands of the era…) called “Babble”.

I’ve discovered John Martyn relatively recently and he certainly made a lasting impression. I’ve obtained most of his early LPs of which I think “Bless the Weather”, “Solid Air”, and “Inside Out” might be the best.

[davefries]

Hi Boris, I agree with you about John Martyn, the records mentioned by you are his best for sure.

Happy to hear that I can share impressions with a passionate music connoisseur, and all your suggestions will be much appreciated.

Cheers
David

[davefries]

I missed to mention also the first 2/3 albums by Roxy Music, they are very awesome too.

[saharadust]

Hi David, thank you. I also appreciate the opportunity to chat a bit about those bands of the golden era, something that I've missed ever since the forums apparently died and social networks took over.

Roxy Music is a band that I also recently (re)discovered and I find their early records very impressive. I would say "For Your Pleasure" is the one I enjoy the most.

If I can offer some suggestions, I would definitely mention "First Utterance" by a band called Comus, a masterpiece of something ocassionally referred to as "freak folk".

"Rock Bottom" by Robert Wyatt is one of the greatest records I know, of any genre.

I also hold Arthur Brown in high regard, among his records I would pick "Journey" and "Galactic Zoo Dossier".

And that's just a handful of some of the best records ever made, all from the UK.

That said, I think the main message you were trying to convey was more about the fact that the "market" in its entirety was, at the time, for better or worse, dominated by UK bands, by "virtue" of which German, French, Italian etc. bands never got the attention many of them deserved.

[davefries]

Yes Boris, that was exactly my intention. Too many bands/artists, or even entire musical genres (look at germans...) went completely unnoticed, at least here in Italy, I could say as like as Grundig for hi-fi.

I will listen to the suggested titles, there is always a lot to learn about this wonderful world!

I would recommend instead the album "Arbeit Macht Frei" from Area, the best prog album from Italian scene of the '70s (a little bit out of topic...).

P.S. I forgot to mention also the album "Astral Weeks" by Van Morrison (even though he is Irish not English), it's in my personal Top Ten of all times ...

[saharadust]

Yes Boris, that was exactly my intention. Too many bands/artists, or even entire musical genres (look at germans...) went completely unnoticed, at least here in Italy, I could say as like as Grundig for hi-fi.

I totally agree. Those "national" scenes (krautrock, zeuhl, italoprog...) are excellent sources for those who are into creative rock music outside the well-known...

I would recommend instead the album "Arbeit Macht Frei" from Area, the best prog album from Italian scene of the '70s (a little bit out of topic...).

I've remembered both the name of the band and the album from my "proghead" days... Another album name I remembered was "Crac!", but wasn't able to recall the music at all on either of t hese two. Last time I listened to an Italian prog album probably was around 20 years ago. I've given this a couple of listens recently, not without pleasure, the music is very good for most of the time, it's the vocals that don't do it for me. It certainly has to do with the fact that I don't understand the meaning of the lyrics, but it's the timbre and intonation as well... All old cliches, but somehow singing is different in different languages, and I think it's one of the reasons why the non-English singing bands never got to wider audience than their English-singing colleagues...

P.S. I forgot to mention also the album "Astral Weeks" by Van Morrison (even though he is Irish not English), it's in my personal Top Ten of all times ...

Without a doubt, one of the greatest albums of all time, all genres...

[Gianfranco]

Peter Banks: Two Sides of Peter Banks

'cast' stellare per un disco interessante, ben suonato e ben suonante. È stato il primo chitarrista degli Yes. Per me un 'inglese' da recuperare assolutamente.