Meetings: tempi che cambiano
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Meetings: tempi che cambiano
A Dicembre saranno vent'anni che il mio sito è on-line. Appena qualche anno dopo la sua nascita iniziammo ad organizzare meeting di ascolto...ovvero sfacchinate pazzesche solo per permettere alle persone di giudicare apparecchi con le proprie orecchie. Molte sono state le soddisfazioni (vedi archivio meeting ). In questi anni abbiamo assistito ad un lento ma inarrestabile processo di diffusione dei social network (facebook in primis), un sistema di comunicazione a basso livello di attenzione su cui si assiste all'apoteosi dell'affermazione dell'apparenza e della superficialità a discapito della sostanza (da non confondere con la "quantità" che invece è ormai parte integrante dell'apparenza). L'approccio dell'appassionato in questi vent'anni è andato sempre più scemando verso il convincimento on-line sia esso "pro" che "contro" qualcuno, i fatti concreti ormai non interessano più al popolo dei social network.
Antonio (antros) pensava, per pubblicizzare il meeting di Notaresco, di postarlo su un gruppo fb di hi-end con numerosi (20000) iscritti...fatto ciò ha ricevuto ZERO "mi piace"!
Mi sembra una foto molto indicativa sulla volontà di mantenersi aggrappata allo "status quo" della popolazione hi-end "da social"...certo spero non sia una foto attendibile di tutta la popolazione hi-end altrimenti ci sarebbe veramente di che preoccuparsi.
In rete qualche giorno fa mi sono imbattutto in una vignetta che, senza parole, rendeva bene l'idea di cosa è cambiato negli ultimi venti/trent'anni: nel 1990 una madre trascinava suo figlio in casa per allontanarlo dal pallone (gioco del calcio)...nel 2019 una madre trascina fuori casa il figlio per allontanarlo dal pc.
Ai tempi che cambiano non ci si può ribellare ma occorre prenderne atto.
Ci siamo abituati al "tutto facile" per cui ci accontentiamo dell'opinione che ci viene preconfezionata da altri perchè verificarla costa fatica. Mentre meno fatica costa fare un trasferimento bancario per comprare un oggetto che ti viene recapitato a casa e di cui "si parla bene" sui social.
Ho nuotato contro corrente faticosamente per vent'anni...e pensavo ne valesse la pena. Ora non lo penso più.
Per tale ragione, da parte mia e con rammarico, ho deciso che i due meeting di Torino e di Notaresco saranno gli ultimi meeting fuori casa a cui parteciperò.
Antonio (antros) pensava, per pubblicizzare il meeting di Notaresco, di postarlo su un gruppo fb di hi-end con numerosi (20000) iscritti...fatto ciò ha ricevuto ZERO "mi piace"!
Mi sembra una foto molto indicativa sulla volontà di mantenersi aggrappata allo "status quo" della popolazione hi-end "da social"...certo spero non sia una foto attendibile di tutta la popolazione hi-end altrimenti ci sarebbe veramente di che preoccuparsi.
In rete qualche giorno fa mi sono imbattutto in una vignetta che, senza parole, rendeva bene l'idea di cosa è cambiato negli ultimi venti/trent'anni: nel 1990 una madre trascinava suo figlio in casa per allontanarlo dal pallone (gioco del calcio)...nel 2019 una madre trascina fuori casa il figlio per allontanarlo dal pc.
Ai tempi che cambiano non ci si può ribellare ma occorre prenderne atto.
Ci siamo abituati al "tutto facile" per cui ci accontentiamo dell'opinione che ci viene preconfezionata da altri perchè verificarla costa fatica. Mentre meno fatica costa fare un trasferimento bancario per comprare un oggetto che ti viene recapitato a casa e di cui "si parla bene" sui social.
Ho nuotato contro corrente faticosamente per vent'anni...e pensavo ne valesse la pena. Ora non lo penso più.
Per tale ragione, da parte mia e con rammarico, ho deciso che i due meeting di Torino e di Notaresco saranno gli ultimi meeting fuori casa a cui parteciperò.
Massimo A.
Re: Meetings: tempi che cambiano
Uno degli scopi dei meeting è anche quello di incontrare di nuovo i vecchi amici. In casa o fuori casa indifferentemente.
Marco A.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Lo so Marco ed infatti il rammarico è dovuto anche a questo aspetto. Il meeting che è divenuto un ritrovo tra amici è sicuramente più di altri quello di Ravenna, se non altro per la regolare cadenza annuale. Infatti penso (moglie permettendo) di continuare a farlo. Al di la dell'importante aspetto dell'amicizia c'è però la tristezza di non vedere persone nuove (rare sono le eccezioni) e questo rimanda alle considerazioni del post di apertura.
E quelle rare "new entry" che capitano magari hanno avuto info sul CCI di "seconda mano" ovvero non leggendo sul nostro forum o sul sito ma incuriositi da quanto letto altrove. C'è ad esempio chi pensava che i cavi casse dovessero essere sollevati dal pavimento e chi pensava che l'N91G buona fosse quella messicana...questo per dire quanto vengono travisate le notizie col passaggio di bocca in bocca...una tristezza. Non si legge la fonte ma si legge quanto riportato (in altre sedi) dall'amico...che (mediamente) non ha capito na' mazza.
Massimo A.
Re: Meetings: tempi che cambiano
A volte già è difficile dialogare in un gruppo che dovrebbe essere più omogeneo come questo, figuriamoci coinvolgere gente di altri gruppi...
Forse ma forse ci sarebbe qualche chance in più facendo meeting nelle grandi città.
Figuriamoci se qualcuno si prende la briga di farsi anche 50/100 km in macchina.....
Forse ma forse ci sarebbe qualche chance in più facendo meeting nelle grandi città.
Figuriamoci se qualcuno si prende la briga di farsi anche 50/100 km in macchina.....
Re: Meetings: tempi che cambiano
Uno a Roma, sarebbe meno dispendioso per quelli che vivono al SUD.
Quello che rammarica a me, invece, è che ci terrei tanto a venire al mio primo incontro e per vari motivi non riesco mai ad esserci....
Quello che rammarica a me, invece, è che ci terrei tanto a venire al mio primo incontro e per vari motivi non riesco mai ad esserci....
Pasquale
Re: Meetings: tempi che cambiano
Cioè rendiamoci conto, per quale motivo una persona che non ci conosce e non conosce Massimo Ambrosini dovrebbe prendere la macchina o un mezzo di trasporto per farsi dei km e fare dei confronti audio con dei vecchi grundig.....
A me sembra normale che non venga nessuno.......
Non vengono i "nostri", figuriamoci gli altri......
Unica chance, per me, ripeto, le grandi città.
A me sembra normale che non venga nessuno.......
Non vengono i "nostri", figuriamoci gli altri......
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Per poter forse risparmiare decina di migliaia di euro nel proprio futuro audiofilo? Potrebbe essere una ragione sufficiente??
E poi non ci sono solo i "vecchi Grundig" Filippo....ci sono anche un Radford STA15 MkIII (ovvero uno degli ampli a valvole vintage più rinomati) e un Classè Audio DR3 (ovvero uno degli ampli a stato solido più rinomati) a cui si aggiunge una vera e propria sorpresa (penso sia tale per tutti i partecipanti me compreso) come i costosi e rarissimi sintoampli mono Sound Sales DX7...un banchetto che per chi ha ancora desiderio di ascoltare con le proprie orecchie già sarebbe molto interessante a mio avviso. E lo sarebbe anche per chi ha il dente avvelenato con Ambrosini (reo di aver sdoganato i Grundig....brrr inespiabile colpa agli occhi degli esoterici "da social"...)
Massimo A.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Pasquale...ti sarebbe troppo distante anche quello credimi. Il problema non è la distanza...il problema è la reale volontà di partecipare ad un evento. C'è chi è venuto ad un meeting a casa mia dalla Polonia...chi dall'Olanda...quelli cosa dovrebbero dire?
Non hai avuto problemi a recarti a Ferrara a fronte di chissà quali decantate (da altri) aspettative...poi disilluse...
Nessuna strada è troppo lunga se alla fine della medesima si trova ciò che si cerca.
Massimo A.
Re: Meetings: tempi che cambiano
Il punto è che la gente non ritiene che ciò sia possibile, secondo me.......M.Ambrosini ha scritto: ↑lun 30 set 2019, 12:03Per poter forse risparmiare decina di migliaia di euro nel proprio futuro audiofilo? Potrebbe essere una ragione sufficiente??
Chi gli dice che potrebbe risparmiare migliaia di euro.... Un gruppo di appassionati di grundig, che ascolta altri apparecchi vintage (nell'immaginario di molti superati proprio in quanto tali) senza nessun confronto con i marchi più blasonati e moderni?
Che ne sa la gente di eventuali confronti con grossi calibri moderni effettuati anni qualche anno fa???
È in ogni caso mancano i confronti con la produzione attuale.....
È dura dai.....
Ultima modifica di Filippo il lun 30 set 2019, 13:35, modificato 2 volte in totale.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Se si guardano i meeting passati di confronti interessanti ce ne sono stati parecchi...ma così come "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire", chi osserva con fare snob dall'esterno ritiene assolutamente non probanti tutte le prove fatte...e un perchè ad uopo da appiccicare a questo atteggiamento lo trova sempre per farsene una ragione!Filippo ha scritto: ↑lun 30 set 2019, 13:18
Il punto è che la gente non ritiene che ciò sia possibile, secondo me.......
Chi gli dice che potrebbe risparmiare migliaia di euro.... Un gruppo di appassionati di grundig, che ascolta altri apparecchi vintage, senza nessun confronto con i marchi più blasonati e moderni?
Che ne sa la gente di eventuali confronti con grossi calibri moderni effettuati anni addietro???
No Filippo...vi sono altre ragioni...psicologiche...che hanno a che fare con la propria accettazione in società o sarebbe meglio dire "in social"...ragioni che con i fatti e con l'ascolto non c'entrano una cippa
Massimo A.
Re: Meetings: tempi che cambiano
In parte hai ragione. Per andare a Ferrara feci un bel sacrificio, fui anche ospite a pranzo, a cena e pernottai gratis, altrimenti non sarei andato.M.Ambrosini ha scritto: ↑lun 30 set 2019, 12:11Pasquale...ti sarebbe troppo distante anche quello credimi. Il problema non è la distanza...il problema è la reale volontà di partecipare ad un evento. C'è chi è venuto ad un meeting a casa mia dalla Polonia...chi dall'Olanda...quelli cosa dovrebbero dire?
Non hai avuto problemi a recarti a Ferrara a fronte di chissà quali decantate (da altri) aspettative...poi disilluse...
Nessuna strada è troppo lunga se alla fine della medesima si trova ciò che si cerca.
A Roma, ad esempio, non avrei bisogno di pernottare sul posto, inoltre col BUS vado e torno con 28 euro totali.
Ti abbraccio.
Pasquale
Re: Meetings: tempi che cambiano
You can bien sure that I will be the first to attend to such a meeting....If I lived in Italy....so bad, but certainly one day when I will stop to work I will be with you dear Grundig’lovers
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Re: Meetings: tempi che cambiano
I would see a meeting in a country other than Italy.
Probably foreign audiophiles would be more open-minded...
Probably foreign audiophiles would be more open-minded...
Gianfranco
Re: Meetings: tempi che cambiano
..........l’audiofilo che ascolta con le “proprie orecchie” è oramai un dinosauro,una razza in via di estinzione..........i tempi cambiano e non ci si rende conto che le nuove generazioni hanno altri interessi e se ascoltano musica di certo il loro approccio è al passo dei tempi che stiamo vivendo ........oggi ci sono dei gingilli che con pochi euri ti puoi ascoltare tutta la musica che vuoi.........ultimamente ho fatto un cambio di casa e mi sono sobbarcato un trasloco di circa 6000 vinili e circa 2000 cd.......roba da pazzi........tonnellate di materiale .........da non ripetere mai più.......per non parlare del costo di tutta questa mercanzia..........per cui non meravigliamoci se ai meeting non ci sono nuove facce........ripeto,siamo una razza in via di estinzione........e tu Massimo,le tue sfacchinate penso siano state largamente ricompensate........neanche il cane muove la coda per nulla...........Zanzara8
- M.Ambrosini
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Sei fuori strada....non è questo il punto. E non ritengo neppure che noi siamo in via di estinzione come appassionati di audio...certo, pochi sono i giovani che si appassionano ma ci sono. Purtroppo però l'approccio, sia dei giovani che dei meno giovani, è sempre più "incanalato" nei preconcetti dell'hi-end...e i social la fanno da padrone in tal senso.e tu Massimo,le tue sfacchinate penso siano state largamente ricompensate........neanche il cane muove la coda per nulla...........Zanzara8
Per essere chiari Claudio: ciò che mi pesa (sempre di più) non è il fatto di vendere un amplificatore in meno ma il rendermi conto tangibilmente che a questo mondo sono enormemente più importanti le parole e le immagini anzichè i fatti concreti. E questo aspetto è in drammatico aumento.
Se penso che ho due figli e sono stati educati ad essere sinceri e diretti...beh...la vedo dura di questi tempi.
(ho peccato di generalizzazione...sento già che verrò ripreso da Ale... )
Massimo A.
- Gianfranco
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Re: Meetings: tempi che cambiano
'Ai miei tempi' TUTTI avevano l'impianto HiFi, che fosse un compattone, un coordinato o 'a pezzi' di varie marche. Già al tempo erano pochi quelli che realmente potevano cogliere le differenze qualitative e ancor meno quelli a cui queste differenze importavano
Oggi l'impianto principale della maggioranza delle persone è lo smartphone con le cuffiette. A casa un cubo Samsung o peggio. Curano di più l'impianto CAR ormai.
Gli audiofili sono mosche bianche e quelli che ci mettono anche le proprie orecchie sono rarissimi.
Il bacino potenziale di utenza è davvero esiguo ed i 'nuovi audiofili' (quelli che comprano le moderne riedizioni in vinile...) sembrano peggio di quelli vecchi.
Si, sto generalizzando alla grande (per Ale )
Oggi l'impianto principale della maggioranza delle persone è lo smartphone con le cuffiette. A casa un cubo Samsung o peggio. Curano di più l'impianto CAR ormai.
Gli audiofili sono mosche bianche e quelli che ci mettono anche le proprie orecchie sono rarissimi.
Il bacino potenziale di utenza è davvero esiguo ed i 'nuovi audiofili' (quelli che comprano le moderne riedizioni in vinile...) sembrano peggio di quelli vecchi.
Si, sto generalizzando alla grande (per Ale )
Gianfranco
Re: Meetings: tempi che cambiano
Io credo che l'interesse per l'alta fedeltà oggi sia pari a zero...o quasi. Basti vedere le attività di compravendita che sono completamente paralizzate.
Rimane una piccola nicchia di feticisti dell'hiend, per questi non a caso il massimo della vita è Mcintosh. Per costoro l'ascolto e i meeting di confronto hanno appeal nullo. Probabilmente siamo gli ultimi dinosauri...
Rimane una piccola nicchia di feticisti dell'hiend, per questi non a caso il massimo della vita è Mcintosh. Per costoro l'ascolto e i meeting di confronto hanno appeal nullo. Probabilmente siamo gli ultimi dinosauri...
Re: Meetings: tempi che cambiano
Boh, ovvio che l'hifi oggi sia una passione di nicchia, ciò non toglie che anche le nuove generazioni possano essere interessate, soprattutto per il fenomeno vinile. Però comunicare con loro non è semplice, ma non impossibile... Uno che ci riesce a mio avviso è John Darko.
https://www.youtube.com/channel/UCQIcXQ ... CD0NtqnrrA
Questo forum funzionava bene 15-10 anni fa, adesso non troppo bene direi, e neanche con i "vecchi", figuriamoci con i "nuovi"...
https://www.youtube.com/channel/UCQIcXQ ... CD0NtqnrrA
Questo forum funzionava bene 15-10 anni fa, adesso non troppo bene direi, e neanche con i "vecchi", figuriamoci con i "nuovi"...
Il Cancro
Re: Meetings: tempi che cambiano
Il fenomeno vinile è finto, manovrato, spinto. Sarà tutta liquida la musica e di livello alto.
Pasquale
- Gianfranco
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Questo senza dubbi.Gianfranco ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 11:52Anche perchè la qualità dei 'nuovi' vinili è ignobile.
Loro, i manovratori dei fili, hanno finto un nuovo fenomeno vinile, che durerà pochissimo, solo per questioni commerciali...
Pasquale
Re: Meetings: tempi che cambiano
Questo non cambia il fatto che, come effetto collaterale, il vinile porta nuovi clienti al mercato dell'hifi. Vedremo quanto durerà.pasgal ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 12:05Questo senza dubbi.Gianfranco ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 11:52Anche perchè la qualità dei 'nuovi' vinili è ignobile.
Loro, i manovratori dei fili, hanno finto un nuovo fenomeno vinile, che durerà pochissimo, solo per questioni commerciali...
Il Cancro
Re: Meetings: tempi che cambiano
E' anche vero che queste new entry si trovano davanti a complicazioni, giradischi etc che alla fine suonano meno bene della soundbar (tanto per rendere l'idea), facendoli allontanare definitivamente dal classico impianto.
Pasquale
Re: Meetings: tempi che cambiano
Mah, se i vinili continuano a comprarli, come dicono i dati delle vendite, almeno di un giradischi continueranno ad avere bisogno.
E proprio perché chi compra il classico Project ne rimane inevitabilmente deluso, ci sarebbe lo spazio per proporre alcune alternative.
Il Cancro
Re: Meetings: tempi che cambiano
Caro Massimo, i tuoi figli esattamete come i miei, non sono stupidi e si rendono perfettamente conto di come sono stati educati, come sono cresciuti e cosa c'è intorno. I miei sono fieri di essere "diversi" e i tuoi sicuramente più dei mieiM.Ambrosini ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 8:00Sei fuori strada....non è questo il punto. E non ritengo neppure che noi siamo in via di estinzione come appassionati di audio...certo, pochi sono i giovani che si appassionano ma ci sono. Purtroppo però l'approccio, sia dei giovani che dei meno giovani, è sempre più "incanalato" nei preconcetti dell'hi-end...e i social la fanno da padrone in tal senso.e tu Massimo,le tue sfacchinate penso siano state largamente ricompensate........neanche il cane muove la coda per nulla...........Zanzara8
Per essere chiari Claudio: ciò che mi pesa (sempre di più) non è il fatto di vendere un amplificatore in meno ma il rendermi conto tangibilmente che a questo mondo sono enormemente più importanti le parole e le immagini anzichè i fatti concreti. E questo aspetto è in drammatico aumento.
Se penso che ho due figli e sono stati educati ad essere sinceri e diretti...beh...la vedo dura di questi tempi.
(ho peccato di generalizzazione...sento già che verrò ripreso da Ale... )
La massa c'è sempre stata e sempre ci sarà, e lo dico con il massimo rispetto, ma anche la gente che pensa ci è sempre stata e sempre ci sarà. I miei figli sono molto bravi a frequentare quelli come loro (educati, rispettosi, sinceri), perchè gli viene innaturale frequentare altri tipi. sanno che potranno avere delle difficoltà nella vita per questa ragione ma non sono stupidi e cercheranno anche loro una via (come tutti noi).
L'altro giorno a passeggio con Francesco (15 anni) abbiamo incrociato due suoi coetanei (mai visti prima) il cui dialogo era quanto di più vuoto e banale e convinto si possa immaginare. Mio figlio mi ha stretto la mano e mi ha detto: "Pao, grazie per non avermi cresciuto così" (Pao sono io )
- M.Ambrosini
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Immagino di chi sia la colpa tanto per cambiare...
Comunque se hai idee sul come farlo funzionare meglio proponi pure.
Massimo A.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Sfondi una porta aperta Daniele...anch'io penso che una pera non cada lontano dall'albero che l'ha generata. Concordo su quanto affermi e me ne rendo quotidianamente conto anch'io ma il discorso che facevo era un altro. Se una persona cresce in un mondo in cui chi viene premiato è colui che ha buona parlantina, buona immagine e per così dire "la sa vendere" mi spieghi tu cosa serve impegnarsi a studiare? L'esempio che i nostri figli hanno del mondo in cui vivono è (per fortuna non solo...) questo. E lo sta lentamente diventando anche in settori importanti come la medicina o la politica ove ci sono sempre più professionisti la cui principale preoccupazione è quella di curare la loro immagine social.
Insomma...non mi sembra un miglioramento il passare sempre più tempo su cose facete per toglierlo alle cose serie...
Massimo A.
Re: Meetings: tempi che cambiano
Ahime quello ch dici è molto vero e ne siamo consapevoli (figli compresi). La mia soluzione (se ci riusciamo) è di indirizzare i figli a poter vivere la loro vita OVUNQUE nel mondo, dandogli i mezzi intellettuali per farlo. Per questo studiano inglese dall'età di 6 anni, hanno visto un po' di mondo, il grande (18 anni) ha fatto parte del liceo in canada e speriamo riesca a laurearsi con laurea all'estero in ingegneria automatica (bello di papà,scelta sua) da dove si orienterà per vivere dove vuole (migliori candidati al momento canada o australia).
Per il piccolo stesso discorso ma con il violino in mano, anche se siamo indietro di tre anni dato che ne ha 15, massima preparazione per poter partecipare a concorsi per orchestre in tutto il mondo.
E' comunque una scommessa ma se possibile loro VIA dall'Italia!
Per il piccolo stesso discorso ma con il violino in mano, anche se siamo indietro di tre anni dato che ne ha 15, massima preparazione per poter partecipare a concorsi per orchestre in tutto il mondo.
E' comunque una scommessa ma se possibile loro VIA dall'Italia!
- M.Ambrosini
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Ecco...centrato il punto: ti sembra normale che per un genitore la massima ispirazione per un figlio sia farlo espatriare perchè non vede speranze meritocratiche in questo paese? A me no. E te lo dico comprendendo benissimo il tuo punto di vista.
Massimo A.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Non volevo rispondere in questo topic per evitare di diventare pesantissimo, ma sono stato chiamato in causa per ben due volte! ..ed in effetti ho raccolto (ma non commento) diversi punti che trovo affrontati in modo troppo qualunquista e superficiale, quando basterebbe poco per approfondire la tematica in modo costruttivo.M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 13:15Se una persona cresce in un mondo in cui chi viene premiato è colui che ha buona parlantina, buona immagine e per così dire "la sa vendere" mi spieghi tu cosa serve impegnarsi a studiare? L'esempio che i nostri figli hanno del mondo in cui vivono è (per fortuna non solo...) questo. E lo sta lentamente diventando anche in settori importanti come la medicina o la politica ove ci sono sempre più professionisti la cui principale preoccupazione è quella di curare la loro immagine social.
Mi soffermo su questi due passaggi, andando a ritroso.
In merito alla medicina, sarebbe il caso di affrontare la questione in modo serio: questa è proprio una boutade bella e buona, in un'epoca in cui la preparazione necessaria per divenire medico è di livello elevatissimo, ed in cui le problematiche inerenti le responsabilità e le relative tutele sono quantomeno annose; senza contare i problemi gravi creati dalla disinformazione.
Che ci siano al mondo pessimi medici (così come pessimi muratori o informatici) è senz'altro vero, ma fare di tutta l'erba un fascio senza suffragare con dati una affermazione così pesante, per me lascia il tempo che trova.
Approfondisco piuttosto l'altra questione: "Se una persona cresce in un mondo in cui chi viene premiato è colui che ha buona parlantina, buona immagine e per così dire "la sa vendere" mi spieghi tu cosa serve impegnarsi a studiare? "
Domanda, questa, che ogni genitore arriva legittimamente a porsi. Certo, l'errore di generalizzare va avitato, (pensando che il nostro paese sia il peggiore possibile, così come che l'attuale periodo sia il peggiore possibile), mentre lo spunto dovrebbe servire per andare oltre.
Provo a fare un piccolo passettino io.
Quello che vedete sotto è una delle tante informazioni che tutti noi conosciamo, ma che quasi sempre sembriamo scordare: esso indica la percentuale dei cittadini UE di età compresa tra i 30 ed i 34 anni, che sono in possesso di un titolo di studio di terzo grado (laura o equiparati), anno 2018; fonte Eurostat. Guardate la posizione dell'Italia.
Già con questa evidenza, a mio avviso, dovremmo ribaltare il punto di vista espresso fin qui: è naturale che spesso l'apparenza, lo slogan, il concetto SEMPLICE la facciano da padroni, se il grado di istruzione, preparazione e conoscenza dei cittadini è così basso... dunque, questa constatazione non è la FINE di un ragionamento, ma l'inizio.
Andiamo oltre.
Dal sito Istat apprendo che (prendendo a titolo di esempio la categoria 35-44 anni) il tasso di occupazione è del 62.3% per chi ha la licenza media, del 73.5% per chi ha conseguito un diploma e dell'86% per chi ha una laurea; inoltre, i valori mediani del reddito medio mensile da lavoro principale della popolazione diplomata è di 850€, che diventano 1250€ per i laureati di 1° livello e 1400€ per i laureati di 2° livello (questo dato comprende anche il reddito di disoccupati, studenti ed inattivi).
Ne traggo l'informazione che (senza ancora aver considerato i paesi esteri) la fatica che farò per far studiare mio figlio non produrrà solamente un cittadino PIÙ CONSAPEVOLE, ma ridurrà anche l'entità delle difficoltà economiche a cui andrà incontro.
Anche se ho preso in esempio alcuni sommari dati economici (e sappiamo che la condizione economica non è tutto nella vita), questo è secondo me un approccio corretto. Ricordiamo sempre che la nostra percezione diretta funziona benissimo sul "piccolo" (sui fenomeni, cioè, dimensionalmente paragonabili alla nostra sfera di azione diretta), ma offre visioni distorte sui fenomeni macroscopici, e la distorsione quasi sempre va nella direzione che noi inconsciamente vogliamo attribuire. Dobbiamo saper andare OLTRE alla nostra diretta percezione, dobbiamo saper trarre conclusioni solo dopo aver realmente analizzato le situazioni macroscopiche, anche se è più comodo e facile generalizzare o trarre conclusioni guardando appena fuori dalla nostra finestra. Ed, anche qui, lo studio e la preparazione mettono le persone in condizioni di valutare con CONSAPEVOLEZZA.
Alessio
Re: Meetings: tempi che cambiano
Massimo, al netto che mi spiace per i meeting, però mi sembra che ultimamente ti stia chiudendo sempre di più e contemporaneamente ti lamenti che chiudendoti sempre di più non arrivi linfa fresca, un pò contraddittorio, no?
non partecipi a degli eventi pubblici, non ti promuovi a livello marketing, adesso te la pigli con i socials, ma gli appassionati come dovrebbero venire a sapere della tua esistenza? con la telepatia? non sono certo che funzioni.
io son convinto dell'eccellenza acustica del CCI, ma questo non può di per sè produrre schiere di appassionati volenterosi e desiderosi di recarsi presso la tua abitazione.
oramai sei preda della sindrome del pd, che perde le elezioni e da la colpa agli elettori che non lo hanno votato, ma ha senso?
Ora, non è detto che uno abbia voglia di emergere a tutti i costi, non sta scritto da nessuna parte, uno può anche chiudersi in sè stesso e vivere contento, ma perchè prendersela con il mondo esterno se non si ha voglia di affrontarlo?
tecnici capaci anche in marketing e promozione in vita mia non ne ho mai conosciuti, amen, se non hai voglia di promuoverti però non lamentarti dello scarso seguito, è una logica conseguenza nn è un fatto particolare
non partecipi a degli eventi pubblici, non ti promuovi a livello marketing, adesso te la pigli con i socials, ma gli appassionati come dovrebbero venire a sapere della tua esistenza? con la telepatia? non sono certo che funzioni.
io son convinto dell'eccellenza acustica del CCI, ma questo non può di per sè produrre schiere di appassionati volenterosi e desiderosi di recarsi presso la tua abitazione.
oramai sei preda della sindrome del pd, che perde le elezioni e da la colpa agli elettori che non lo hanno votato, ma ha senso?
Ora, non è detto che uno abbia voglia di emergere a tutti i costi, non sta scritto da nessuna parte, uno può anche chiudersi in sè stesso e vivere contento, ma perchè prendersela con il mondo esterno se non si ha voglia di affrontarlo?
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Marco
Re: Meetings: tempi che cambiano
Alessio dovremmo fare un ragionamento simile, ma in campo prettamente audiofilo......chissà cosa ne uscirebbe fuori....non è detto che sia la stessa cosa. Nel senso che magari gli audiofili potrebbero, ad es, risultare in maggioranza laureati, quindi teoricamente istruiti, ma nonostante ciò barricati nella difesa di marchi noti e chiusi al confronto.....fantabaffo ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 16:11Non volevo rispondere in questo topic per evitare di diventare pesantissimo, ma sono stato chiamato in causa per ben due volte! ..ed in effetti ho raccolto (ma non commento) diversi punti che trovo affrontati in modo troppo qualunquista e superficiale, quando basterebbe poco per approfondire la tematica in modo costruttivo.M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 13:15Se una persona cresce in un mondo in cui chi viene premiato è colui che ha buona parlantina, buona immagine e per così dire "la sa vendere" mi spieghi tu cosa serve impegnarsi a studiare? L'esempio che i nostri figli hanno del mondo in cui vivono è (per fortuna non solo...) questo. E lo sta lentamente diventando anche in settori importanti come la medicina o la politica ove ci sono sempre più professionisti la cui principale preoccupazione è quella di curare la loro immagine social.
Mi soffermo su questi due passaggi, andando a ritroso.
In merito alla medicina, sarebbe il caso di affrontare la questione in modo serio: questa è proprio una boutade bella e buona, in un'epoca in cui la preparazione necessaria per divenire medico è di livello elevatissimo, ed in cui le problematiche inerenti le responsabilità e le relative tutele sono quantomeno annose; senza contare i problemi gravi creati dalla disinformazione.
Che ci siano al mondo pessimi medici (così come pessimi muratori o informatici) è senz'altro vero, ma fare di tutta l'erba un fascio senza suffragare con dati una affermazione così pesante, per me lascia il tempo che trova.
Approfondisco piuttosto l'altra questione: "Se una persona cresce in un mondo in cui chi viene premiato è colui che ha buona parlantina, buona immagine e per così dire "la sa vendere" mi spieghi tu cosa serve impegnarsi a studiare? "
Domanda, questa, che ogni genitore arriva legittimamente a porsi. Certo, l'errore di generalizzare va avitato, (pensando che il nostro paese sia il peggiore possibile, così come che l'attuale periodo sia il peggiore possibile), mentre lo spunto dovrebbe servire per andare oltre.
Provo a fare un piccolo passettino io.
Quello che vedete sotto è una delle tante informazioni che tutti noi conosciamo, ma che quasi sempre sembriamo scordare: esso indica la percentuale dei cittadini UE di età compresa tra i 30 ed i 34 anni, che sono in possesso di un titolo di studio di terzo grado (laura o equiparati), anno 2018; fonte Eurostat. Guardate la posizione dell'Italia.
Laurea2018.jpeg
Già con questa evidenza, a mio avviso, dovremmo ribaltare il punto di vista espresso fin qui: è naturale che spesso l'apparenza, lo slogan, il concetto SEMPLICE la facciano da padroni, se il grado di istruzione, preparazione e conoscenza dei cittadini è così basso... dunque, questa constatazione non è la FINE di un ragionamento, ma l'inizio.
Andiamo oltre.
Dal sito Istat apprendo che (prendendo a titolo di esempio la categoria 35-44 anni) il tasso di occupazione è del 62.3% per chi ha la licenza media, del 73.5% per chi ha conseguito un diploma e dell'86% per chi ha una laurea; inoltre, i valori mediani del reddito medio mensile da lavoro principale della popolazione diplomata è di 850€, che diventano 1250€ per i laureati di 1° livello e 1400€ per i laureati di 2° livello (questo dato comprende anche il reddito di disoccupati, studenti ed inattivi).
Ne traggo l'informazione che (senza ancora aver considerato i paesi esteri) la fatica che farò per far studiare mio figlio non produrrà solamente un cittadino PIÙ CONSAPEVOLE, ma ridurrà anche l'entità delle difficoltà economiche a cui andrà incontro.
Anche se ho preso in esempio alcuni sommari dati economici (e sappiamo che la condizione economica non è tutto nella vita), questo è secondo me un approccio corretto. Ricordiamo sempre che la nostra percezione diretta funziona benissimo sul "piccolo" (sui fenomeni, cioè, dimensionalmente paragonabili alla nostra sfera di azione diretta), ma offre visioni distorte sui fenomeni macroscopici, e la distorsione quasi sempre va nella direzione che noi inconsciamente vogliamo attribuire. Dobbiamo saper andare OLTRE alla nostra diretta percezione, dobbiamo saper trarre conclusioni solo dopo aver realmente analizzato le situazioni macroscopiche, anche se è più comodo e facile generalizzare o trarre conclusioni guardando appena fuori dalla nostra finestra. Ed, anche qui, lo studio e la preparazione mettono le persone in condizioni di valutare con CONSAPEVOLEZZA.
In questo specifico settore ci vuole anche "istruzione acustica" (oltre a quella generale) e capacità di discernimento sonoro.
Ultima modifica di Filippo il mar 1 ott 2019, 17:07, modificato 1 volta in totale.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Forse hai letto troppo velocemente il post di apertura del topic...iopoipoi ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 16:40Massimo, al netto che mi spiace per i meeting, però mi sembra che ultimamente ti stia chiudendo sempre di più e contemporaneamente ti lamenti che chiudendoti sempre di più non arrivi linfa fresca, un pò contraddittorio, no?
non partecipi a degli eventi pubblici, non ti promuovi a livello marketing, adesso te la pigli con i socials, ma gli appassionati come dovrebbero venire a sapere della tua esistenza? con la telepatia? non sono certo che funzioni.
io son convinto dell'eccellenza acustica del CCI, ma questo non può di per sè produrre schiere di appassionati volenterosi e desiderosi di recarsi presso la tua abitazione.
oramai sei preda della sindrome del pd, che perde le elezioni e da la colpa agli elettori che non lo hanno votato, ma ha senso?
Ora, non è detto che uno abbia voglia di emergere a tutti i costi, non sta scritto da nessuna parte, uno può anche chiudersi in sè stesso e vivere contento, ma perchè prendersela con il mondo esterno se non si ha voglia di affrontarlo?
tecnici capaci anche in marketing e promozione in vita mia non ne ho mai conosciuti, amen, se non hai voglia di promuoverti però non lamentarti dello scarso seguito, è una logica conseguenza nn è un fatto particolare
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Esatto: ma si deve ragionare così. Come dice Marco nel post qui sopra, bisogna approcciarsi ad ogni cosa nel modo corretto, e non pensare di rsser capaci di fare tutto: la sola comunicazione è uno strumento complesso che spazia tra diversi ambiti (dalla psicologia alle neuroscenze) ed un approccio serio necessita di una competenza notevole, pena poi prendersela perché la società non è più quella di una volta
Ne approfitto per sottoscrivere il contenuto del post di Marco, anche se mi ero ripromesso di non toccsre l'argomento
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Questo può aveve un suo fondamento...ma ho talvolta trovato contadini meno condizionabili (e più pragmatici) anche di alcuni laureati...per cui non generalizziamo (...te la sei cercata )fantabaffo ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 16:11Già con questa evidenza, a mio avviso, dovremmo ribaltare il punto di vista espresso fin qui: è naturale che spesso l'apparenza, lo slogan, il concetto SEMPLICE la facciano da padroni, se il grado di istruzione, preparazione e conoscenza dei cittadini è così basso... dunque, questa constatazione non è la FINE di un ragionamento, ma l'inizio.
Concordo ma fino ad un certo punto...nella canoa non serve solo il capovoga ma anche i rematori...cosa succederebbe in una popolazione con il 100% di laureati?Ne traggo l'informazione che (senza ancora aver considerato i paesi esteri) la fatica che farò per far studiare mio figlio non produrrà solamente un cittadino PIÙ CONSAPEVOLE, ma ridurrà anche l'entità delle difficoltà economiche a cui andrà incontro.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Ti rivolgo la stessa domanda: ma lo hai letto il post di apertura? Ho citato un fatto...chiaro e lampante e non frutto di mie "chiusure" o convinzioni...andiamo su...fantabaffo ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 17:06Ne approfitto per sottoscrivere il contenuto del post di Marco, anche se mi ero ripromesso di non toccsre l'argomento
Massimo A.
Re: Meetings: tempi che cambiano
può essere Massimo, ma era un condensato di quanto leggo sempre più spesso scritto da te, che ci può stare in assoluto, ma perché lamentarsene se le ragioni sono ovvie? io non capisco proprio l'approccio.
è legittimo che tu non abbia più voglia di fare i meeting , spingere sui socials o quant'altro, ma poi allo stesso ti lamenti che il forum non cresce, che non ci sono facce nuove, etc etc. ed è tutta colpa del "mondo"..nmnnmn, non capisco sinceramente
è legittimo che tu non abbia più voglia di fare i meeting , spingere sui socials o quant'altro, ma poi allo stesso ti lamenti che il forum non cresce, che non ci sono facce nuove, etc etc. ed è tutta colpa del "mondo"..nmnnmn, non capisco sinceramente
Marco
Re: Meetings: tempi che cambiano
eh sono mesi che mi trattengo, perchè mi spiace l'andazzo preso e perchè sono affezionato ovviamente, però forse hai ragione non era il casofantabaffo ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 17:06
Ne approfitto per sottoscrivere il contenuto del post di Marco, anche se mi ero ripromesso di non toccsre l'argomento
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Fai un passo avanti Massimo: ecco il fattoM.Ambrosini ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 17:12Ti rivolgo la stessa domanda: ma lo hai letto il post di apertura? Ho citato un fatto...chiaro e lampante e non frutto di mie "chiusure" o convinzioni...andiamo su...
Questa tua lettura rende chiaro il fatto che non hai nemmeno idea di come funzioni facebook (non che io ne sia un esperto...): basta solo sapere che dei 19000 iscritti del gruppo è possibile che la stragrande maggioranza non si sia nemmeno mai accorta di esserne parte o che non lo ricordi.Antonio (antros) pensava, per pubblicizzare il meeting di Notaresco, di postarlo su un gruppo fb di hi-end con numerosi (20000) iscritti...fatto ciò ha ricevuto ZERO "mi piace"!
Mi sembra una foto molto indicativa sulla volontà di mantenersi aggrappata allo "status quo" della popolazione hi-end "da social"...certo spero non sia una foto attendibile di tutta la popolazione hi-end altrimenti ci sarebbe veramente di che preoccuparsi.
inoltre il famoso "algoritmo" decide in grande autonomia che cosa mostrare e con quale priorità.
Infine (ma SOPRATTUTTO) vanno capite le modalità di COMUNICAZIONE di quella piattaforma, e per capirle a fondo è necessaria una certa preparazione: visibilità, quantità di informazioni complessive, incidenza dell'informazione che si vuole diffondere, livello di attenzione complessivo e specifico... e poi tutto un milione di altri fattori che non conosco, perché non è il mio ambito.
In altre parole, questo che citi NON E' un fatto, bensì una normale conseguenza di una azione fatta con cura, interesse e passione, ma senza conoscere ed adottare gli strumenti necessari.
Alessio
Re: Meetings: tempi che cambiano
Alessio hai detto tutto, per chiarezza ancora più estrema: è molto probabile che non l'abbia visto nessuno e chi l'ha visto l'abbia scambiato per l' autopromo della sagra del tortellino (per far capire il concetto)
ogni strumento di comunicazione ha le sue particolarità e necessità comunicative, se non si conoscono, non si comprendono, non si investe per farlo, perchè poi lamentarsene se non funziona?
ah già, è colpa del mondo, mah
ogni strumento di comunicazione ha le sue particolarità e necessità comunicative, se non si conoscono, non si comprendono, non si investe per farlo, perchè poi lamentarsene se non funziona?
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Su questo sfondi una porta aperta: sono un individualista da sempre... Tuttavia noi dovremmo poter confrontare lo stesso individuo, con un certo livello di istruzione e con un livello diverso, a parità di altre condizioni. Ovviamente questa rimane un'astrazione.M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 17:09Questo può aveve un suo fondamento...ma ho talvolta trovato contadini meno condizionabili (e più pragmatici) anche di alcuni laureati...per cui non generalizziamo (...te la sei cercata )
Possiamo però osservare il risultato sulle popolazioni: come sono le popolazioni culturalmente simili ma con un grado di istruzione media più elevato? Che, poi, è quello che ci interessa se parliamo di un paese che (ad una prima analisi) ci fornisce dubbi sulla qualità di vita potenziale che è in grado di offrire.
Dal momento che l'istruzione è uno STRUMENTO, non sta scritto da nessuna parte che un laureato debba essere un leader. Anche un contadino, con una miglior preparazione, ha a disposizione strumenti migliori per svolgere al meglio il proprio lavoro; ed, aggiungo, il proprio ruolo nellasocietà.Concordo ma fino ad un certo punto...nella canoa non serve solo il capovoga ma anche i rematori...cosa succederebbe in una popolazione con il 100% di laureati?
Alessio
Re: Meetings: tempi che cambiano
Si può dire che una cosa non funziona anche se non si conosce il rimedio, oppure è vietato dalle sempre più stringenti regole di questo forum?M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 12:55Immagino di chi sia la colpa tanto per cambiare...
Comunque se hai idee sul come farlo funzionare meglio proponi pure.
Ti ho fatto un esempio pratico di un format che a mio avviso funziona per tutte le generazioni ma... gli altri possono parlare in totale OT, io che concretamente ti faccio degli esempi... no, non va bene!
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Hai ragione, ma per me il post è quasi tutto da OT, nel senso che è subito scaduto in considerazioni sui social e sulla società in genere. I tuoi post invece erano tutti perfettamente a tema.grunf ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 19:14Si può dire che una cosa non funziona anche se non si conosce il rimedio, oppure è vietato dalle sempre più stringenti regole di questo forum?M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 12:55Immagino di chi sia la colpa tanto per cambiare...
Comunque se hai idee sul come farlo funzionare meglio proponi pure.
Ti ho fatto un esempio pratico di un format che a mio avviso funziona per tutte le generazioni ma... gli altri possono parlare in totale OT, io che concretamente ti faccio degli esempi... no, non va bene!
Mi scuso per aver contribuito a svilirli, appena riesco vedo di dividere gli argomenti
PS a scanso di equivoci: non sono ironico e tra l'altro ho apprezzato i tuoi interventi (dei quali condivido l'approccio),
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Mi fai un esempio di quali sono queste "stringenti regole" a cui sei sottoposto su questo forum?
Chi ha detto che non va bene? Il link che hai postato porta ad un canale you tube di consigli per gli acquisti...non capisco cosa c'entri con un forum ma sicuramente è un mio limite. Così come è sicuramente un mio limite quello di non riuscire a capire perchè se un forum funzionava bene 10 anni fa e ora no (secondo te ovviamente)...debba dipendere dalla formula usata (che è sempre la stessa) e non da altre condizioni di contorno che nel frattempo sono cambiate e/o affermate (social network in primis).Ti ho fatto un esempio pratico di un format che a mio avviso funziona per tutte le generazioni ma... gli altri possono parlare in totale OT, io che concretamente ti faccio degli esempi... no, non va bene!
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Perché secondo te sta funzionando bene???M.Ambrosini ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 20:20perchè se un forum funzionava bene 10 anni fa e ora no (secondo te ovviamente)...
Ti ho fatto un esempio di COMUNICAZIONE, sull'argomento hifi, che a mio discutibilissimo parere parla a tutte le generazioni di audiofili. Non è un esempio da imitare, piuttosto da cercare di comprendere.
Il Cancro
Re: Meetings: tempi che cambiano
I forum erano gestiti, se non avevi un forum dovevi essere moderato e spesso darti il pizzicotto sulla pancia. Con l'avvento dei social il mio giornale è passato da 14 mila visitatori unici a circa 3 mila, di picco, oggi. Il forum interno è addirittura fermo. Così anche per alcuni miei colleghi, tra i più importanti a livello nazionale per quanto riguarda la controinformazione. Nexus edizioni, forse non è manco a pareggio. È così via... Perchè? Perche neo social si è trovato cibo fresco per alimentare il proprio Ego. Tutti editori, moderatori, creatori di pagine e gruppi. Una gravissima perdita, prima l'informazione era privata sì, ma in mano a tanti, oggi rimane falsamente pubblica ma in balia di pochi. Un po" come succederà con la moneta e identità digitale. Solo questione di tempo. La gestione di questo forum è aperta, l'amministratore accetta le critiche e cerca suggerimenti per migliorare la dove possibile, mentre è la mente umana sempre più deviata e alla deriva. Scusate gli errori sono col cell e col bimbo che non riesco a mantenere fermo.
Pasquale
Re: Meetings: tempi che cambiano
Concordo con le riflessioni di Pasquale e aggiungo che forse non è poi così vero che sono i tempi che cambiano. Inviterei a rileggere il Gorgia dove Platone, per bocca di Socrate, riflette sull'arte della retorica. In fondo le tecniche di persuasione di oggi non sono poi così diverse da allora. Piuttosto è vero che i persuasori di oggi hanno in mano strumenti globali, invadenti, pervasivi e intrusivi; inconcepibili anche solo pochi decenni fa. Mi spingo a dire che arrivano a creare artatamente situazioni di crisi per poi manipolare e dirigere in modo più efficace consumi e opinioni. All'interno di questo quadro diventa ovvio che la ricerca della verità non sia più una domanda permissibile. Una comunità orientata in questo senso, si può dire anche per questo forum, non ha più capacità di richiamo. Si può parlare di una generalizzata perdita di significato che si riflette anche nel nostro piccolo mondo.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Quoto sia il tuo che il successivo intervento di Marco A.
Ovvero in altri termini quanto sostengo fin dal primo post...(altro che complottismi e sindrome da pd...).
In particolare quoto la tua frase che fotografa perfettamente la situazione di fb. Le "miserie" umane sono le stesse di un tempo (concordo perfettamente Marco)...ma gli strumenti attuali le esaltano all'ennesima potenza.
Ottimo sunto Marco.All'interno di questo quadro diventa ovvio che la ricerca della verità non sia più una domanda permissibile. Una comunità orientata in questo senso, si può dire anche per questo forum, non ha più capacità di richiamo. Si può parlare di una generalizzata perdita di significato che si riflette anche nel nostro piccolo mondo.
Massimo A.
Re: Meetings: tempi che cambiano
vabeh, gomplotto, mondo avverso, tutti cattivoni sempre e brutti brutti brutti
contenti voi di vivere in una lamentatio continua, contenti tutti
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Dici a me di non aver letto il primo post del topic (il cui "fatto" avevo invece notato immediatamente...) e tu, invece, hai letto in modo sommario tutto quanto ti è stato scritto. A volte, come dicevi tu in merito all'audio, "non c'è peggior sordo...", ma io tuttavia penso invece di non essere abbastanza bravo a spiegarmi.M.Ambrosini ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 6:50Quoto sia il tuo che il successivo intervento di Marco A.
Ovvero in altri termini quanto sostengo fin dal primo post...(altro che complottismi e sindrome da pd...).
In particolare quoto la tua frase che fotografa perfettamente la situazione di fb. Le "miserie" umane sono le stesse di un tempo (concordo perfettamente Marco)...ma gli strumenti attuali le esaltano all'ennesima potenza.
Ottimo sunto Marco.All'interno di questo quadro diventa ovvio che la ricerca della verità non sia più una domanda permissibile. Una comunità orientata in questo senso, si può dire anche per questo forum, non ha più capacità di richiamo. Si può parlare di una generalizzata perdita di significato che si riflette anche nel nostro piccolo mondo.
Pazienza, non è mica una colpa né un problema, solo mi spiace sempre un po' quando vedo che non si riesce ad andare oltre.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
ma non c'è la volontà, è sempre molto più facile dar la colpa ad altri o al "mondo" piuttosto che una sana autocritica e capire cause ed effetti dei fenomenifantabaffo ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 9:48Pazienza, non è mica una colpa né un problema, solo mi spiace sempre un po' quando vedo che non si riesce ad andare oltre.
e poi metà post è dedicata all'educazione dei figli e al merito, mah
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Vedi Alessio, non essere abbastanza bravi a spiegarsi è un problema comune. Pure a me capita che io scriva qualcosa e qualcuno capisca come vuole lui. Citando Montaigne: "La parola è per metà di colui che parla e per metà di colui che ascolta."fantabaffo ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 9:48ma io tuttavia penso invece di non essere abbastanza bravo a spiegarmi.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
In effetti è così....iopoipoi ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 10:59ma non c'è la volontà, è sempre molto più facile dar la colpa ad altri o al "mondo" piuttosto che una sana autocritica e capire cause ed effetti dei fenomenifantabaffo ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 9:48Pazienza, non è mica una colpa né un problema, solo mi spiace sempre un po' quando vedo che non si riesce ad andare oltre.
e poi metà post è dedicata all'educazione dei figli e al merito, mah
se fosse per me limiterei la discussione in ambito audio e alle cause per cui non si riesce ad avere attenzione al di fuori di questo forum....
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Ti sei spiegato benissimo Ale ma "andare oltre" non significa necessariamente pensarla come te...fantabaffo ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 9:48
Pazienza, non è mica una colpa né un problema, solo mi spiace sempre un po' quando vedo che non si riesce ad andare oltre.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Filippo, il mio "e poi.." era una consecutio, non un' aggiunta, nel senso
si parla per metà post di educazione dei figli e di scarso riconoscimento del merito e poi si è i primi a non fare autocritica e a conoscere le cause e gli effetti dei fenomeni, ma ovviamente lamentandosene
si parla per metà post di educazione dei figli e di scarso riconoscimento del merito e poi si è i primi a non fare autocritica e a conoscere le cause e gli effetti dei fenomeni, ma ovviamente lamentandosene
Marco
Re: Meetings: tempi che cambiano
ripeto.....concordoiopoipoi ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 13:31Filippo, il mio "e poi.." era una consecutio, non un' aggiunta, nel senso
si parla per metà post di educazione dei figli e di scarso riconoscimento del merito e poi si è i primi a non fare autocritica e a conoscere le cause e gli effetti dei fenomeni, ma ovviamente lamentandosene
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Re: Meetings: tempi che cambiano
La cosa curiosa è che non ho mai avuto intenzione di far cambiare idea a nessuno: pensa un po' quanto ci siamo capiti...M.Ambrosini ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 13:31Ti sei spiegato benissimo Ale ma "andare oltre" non significa necessariamente pensarla come te...
Io parlo di METODO. Di come ci si forma un'opinione, non dell'opinione stessa.
Non hai la minima idea di come funzioni Facebook, ciononostante lo usi secondo i TUOI principi, totalmente ignaro di quelli che invece segue lui, ed anziché approfondire il sistema di funzionamento ti lamenti che i social rovinano la gente. Opinione da alcuni punti di vista anche condivisibile, ma lo sarà solo nel momento in cui sarà costruita su qualcosa.
Esterni un giudizio su tematiche di rilievo assoluto (l'italia, il futuro, l'economia, la meritocrazia) senza voler approfondire le modalità con cui l'informazione ti giunge presso i canali che usi, senza nemmeno prendere in considerazione di analizzare un po' la situazione ed il contesto.
L'opinione è sacra, ma non si può poi venire a parlare di manipolazione delle masse e delle opinioni, se prima non si utilizzano gli STRUMENTI che abbiamo a disposizione per approfondire in autonomia (ben altri strumenti rispetto a due giornali in croce di 60 anni fa o alla stampa di regime di 80 anni fa).
Abbiamo la possibilità, e gli strumenti necessari per approfondire almeno un po' le tematiche di comune rilievo.
In alternativa, è sufficiente dire "io la penso come voglio".
Forse adesso (ho cercato di usare esempi più diretti) hai più chiaro cosa intendo, o forse troverai il modo di dire che si tratta di pensarla diversamente...
Hai ragione, fa parte dell'ordine delle cose... e dopotutto è anche bello così: dove si originerebbero, altrimenti, le forme d'arte liriche?
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Io per nullaFilippo ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 13:58ripeto.....concordoiopoipoi ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 13:31Filippo, il mio "e poi.." era una consecutio, non un' aggiunta, nel senso
si parla per metà post di educazione dei figli e di scarso riconoscimento del merito e poi si è i primi a non fare autocritica e a conoscere le cause e gli effetti dei fenomeni, ma ovviamente lamentandosene
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Sto cominciando a stufarmi di questo tuo modo di accusarmi con leggerezza di generalizzazioni che non ho mai messo in atto, ho scritto: "E lo sta lentamente diventando anche in settori importanti come la medicina o la politica ove ci sono sempre più professionisti la cui principale preoccupazione è quella di curare la loro immagine social" ora tra il dire che "sono sempre più " e l'affermare che sto "facendo di tutte le erbe un fascio" come se avessi detto che tutti hanno certe abitudini ci passa UN MARE Alessio! E se ho scritto alcune cose significa che qualche dato di fatto (tutt'altro che una boutade...) ce l'ho anch'io per affermarle.fantabaffo ha scritto: ↑mar 1 ott 2019, 16:11In merito alla medicina, sarebbe il caso di affrontare la questione in modo serio: questa è proprio una boutade bella e buona, in un'epoca in cui la preparazione necessaria per divenire medico è di livello elevatissimo, ed in cui le problematiche inerenti le responsabilità e le relative tutele sono quantomeno annose; senza contare i problemi gravi creati dalla disinformazione.
Che ci siano al mondo pessimi medici (così come pessimi muratori o informatici) è senz'altro vero, ma fare di tutta l'erba un fascio senza suffragare con dati una affermazione così pesante, per me lascia il tempo che trova.
Hai ragione sul fatto che conosco sicuramente meno bene di te come funziona fb...ma ti dirò una cosa che forse ti sconvolgerà: non mi interessa neppure conoscerlo meglio...mi basta e avanza quanto conosco.
Su quel gruppo di 20000 iscritti ci sono post che ricevono anche 300 like e quindi almeno 300 persone che lo leggono ci sono...e non ricevere neppure un like a fronte di un'iniziativa (non mia ma di Antonio e Guglielmo) che comporta impegno e fatica mi lascia senza parole. Poi...sono il solito lamentoso io...scusatemi tanto se ho "osato" riportare su questo forum tale notizia perchè mi sembrava giusto riportarla. Non succederà più.
Io credo sinceramente che il tuo incubo peggiore sia la "generalizzazione"! Non c'è argomento da te trattato che non contenga la citazione di questa parola.Approfondisco piuttosto l'altra questione: "Se una persona cresce in un mondo in cui chi viene premiato è colui che ha buona parlantina, buona immagine e per così dire "la sa vendere" mi spieghi tu cosa serve impegnarsi a studiare? "
Domanda, questa, che ogni genitore arriva legittimamente a porsi. Certo, l'errore di generalizzare va avitato, (pensando che il nostro paese sia il peggiore possibile, così come che l'attuale periodo sia il peggiore possibile), mentre lo spunto dovrebbe servire per andare oltre.
Ma chi ha detto mai che questo sia il paese peggiore? Daniele ritiene per i suoi figli che vi siano opportunità migliori all'estero e non è certo il solo a pensarlo MA NON HA DETTO CHE QUESTO è IL PAESE PEGGIORE...sul fatto che sia il periodo peggiore beh...mi ritrovo benissimo in quanto scritto da Marco A. e da Pasquale.
E scusate anche se non siamo stati (io e Daniele) molto attenti alla forma del non finire "off topic"...siamo due persone più attente alla sostanza che alla forma.
Concordo...ma la forma mentis di un contadino che si è dato da fare per imparare cose per la semplice curiosità di conoscere e non per conseguire una laurea è talvolta (NON SEMPRE Alessio) molto diversa rispetto al laureato che a fronte della sua laurea sente di poter aprire strade migliori di quelle che possono condurlo a coltivare un campo. Si hanno due approcci che potrebbero essere profondamente diversi.Dal momento che l'istruzione è uno STRUMENTO, non sta scritto da nessuna parte che un laureato debba essere un leader. Anche un contadino, con una miglior preparazione, ha a disposizione strumenti migliori per svolgere al meglio il proprio lavoro; ed, aggiungo, il proprio ruolo nellasocietà.
Massimo A.
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Vabbè dai, tanto mi basta. Se si finisce per litigare, mollo quanto non avrei nemmeno voluto iniziare.M.Ambrosini ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 18:10Sto cominciando a stufarmi di questo tuo modo di accusarmi con leggerezza di generalizzazioni che non ho mai messo in atto,
Preciso solo che non si tratta di accuse ma di risposte a quanto tu hai pubblicamente scritto (la famosa opinione diversa), ed inoltre basta che tu veda quanto ho riportato (ho pure perso mezz'ora per trovare dati istat ed eurostat) per capire che ho usato tutto tranne leggerezza.
Alessio
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Re: Meetings: tempi che cambiano
Non leggerezza nei contenuti da te postati ma leggerezza nel vedere ormai in qualunque cosa io scriva l'orrido fantasma della "generalizzazione". Ormai è cosa abitudinaria. Non parlerò più...fantabaffo ha scritto: ↑mer 2 ott 2019, 18:36(ho pure perso mezz'ora per trovare dati istat ed eurostat) per capire che ho usato tutto tranne leggerezza.
Massimo A.
Re: Meetings: tempi che cambiano
Manno'..... non fate così......
Ps: ma dove lo avete messo quell'annuncio su fb, quale gruppo? Io sono iscritto ad un gruppo molto numeroso sugli amplificatori (ma partecipo quasi mai) e non ho visto traccia di questo fantomatico annuncio.... Almeno metto un like, e se lo mettesse pure qualcun altro chissà che l'algoritmo non lo metta più in vista.....
Ps: ma dove lo avete messo quell'annuncio su fb, quale gruppo? Io sono iscritto ad un gruppo molto numeroso sugli amplificatori (ma partecipo quasi mai) e non ho visto traccia di questo fantomatico annuncio.... Almeno metto un like, e se lo mettesse pure qualcun altro chissà che l'algoritmo non lo metta più in vista.....