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Editoriale

Inviato: gio 22 nov 2018, 19:02
da Loris
Ciao a tutti, è da qualche tempo che non scrivo ma leggo sempre con piacere il forum. Sono al mio primo messaggio qui. Un saluto a Massimo che non sento da tempo e a cui volevo chiedere di togliermi una curiosità. Ho letto l’editoriale convinzioni, quando parli di misteriose circuitazioni che si adattano al carico dopo un ora ti riferisci per caso ad un costruttore partenopeo che fa un amplificatore che si dice essere diverso da tutti? Non c’è bisogno che fai nomi se non ti va chiedo solo perché è una frase che ho letto anch’io in rete e mi è rimasta impressa.
Grazie

Re: Editoriale

Inviato: gio 22 nov 2018, 21:26
da M.Ambrosini
Loris ha scritto:
gio 22 nov 2018, 19:02
Ciao a tutti, è da qualche tempo che non scrivo ma leggo sempre con piacere il forum. Sono al mio primo messaggio qui. Un saluto a Massimo che non sento da tempo e a cui volevo chiedere di togliermi una curiosità. Ho letto l’editoriale convinzioni, quando parli di misteriose circuitazioni che si adattano al carico dopo un ora ti riferisci per caso ad un costruttore partenopeo che fa un amplificatore che si dice essere diverso da tutti? Non c’è bisogno che fai nomi se non ti va chiedo solo perché è una frase che ho letto anch’io in rete e mi è rimasta impressa.
Grazie

Ciao Loris
Mi fa piacere risentirti!
Non ci sono problemi a fare nomi dal momento che non si offendono le persone ma si esprimono solo personali opinioni. Tempo indietro avevamo avuto l’iscrizione al forum di un pusher del “traslatore” di Muriano, poi abbiamo chiesto se fosse stato possibile un ascolto a confronto ed è subito scomparso. La frase che ho riportato nell’editoriale rimane impressa perché è in se un assurdo, a maggior ragione se pronunciata da un ingegnere. Dopo un’ora (ma anche meno…) si raggiunge, ascoltando musica ad un volume circa costante, il regime termico…sia dell’amplificatore che delle bobine (mobili e non) dei diffusori, non vedo però in quale modo elettrico un amplificatore possa adattarsi ad un carico se non quello classico per cui, per evitare l’esaltazione delle risonanze del medesimo, occorre ridurre ai minimi termini l’impedenza di uscita dell’ampli ottenendo una risposta su carico reale flat. Tutti gli altri "modi" per adattarsi ad un carico trasformano l'amplificatore in un generatore di colorazioni permanente. Senza contare che una circuitazione "rivoluzionaria" non supportata da brevetto mi lascia molti dubbi.
A me basterebbe vedere una semplice risposta in frequenza su carico reale ma temo che rimarrò a bocca asciutta.

Re: Editoriale

Inviato: gio 22 nov 2018, 23:14
da Loris
Grazie Max !

Re: Editoriale

Inviato: lun 26 nov 2018, 14:01
da emulatore