AUDIOFILIA E BUFALE
AUDIOFILIA E BUFALE
Emmanuele
- fantabaffo
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Re: AUDIOFILIA E BUFALE
E' un articolo fatto in gran parte da chi in materia è totalmente incompetente, e soprattutto destinato a chi non ha nemmeno idea di cosa sia l'audiofilia (ovvero il 99,5% delle persone).
Lo volete un esempio? Il cellulare: avevo l'LG G4 (tutto in plastica) e la qualità audio era normale, esente da difetti di alcun tipo ma fredda e un po' secca. L'ho sostituito ed ho preso l' LG G6 (parzialmente in metallo): pur senza gridare al miracolo, l'ariosità e la delicatezza sono di tutt'altro livello. Davvero bensuonante, un po' di ciccillo gli è finito dentro senza volerlo.
Lo volete un esempio? Il cellulare: avevo l'LG G4 (tutto in plastica) e la qualità audio era normale, esente da difetti di alcun tipo ma fredda e un po' secca. L'ho sostituito ed ho preso l' LG G6 (parzialmente in metallo): pur senza gridare al miracolo, l'ariosità e la delicatezza sono di tutt'altro livello. Davvero bensuonante, un po' di ciccillo gli è finito dentro senza volerlo.
Alessio
Re: AUDIOFILIA E BUFALE
ahhaah, io ci credo si si..
anzi, come la valuti in ambito audio con il suo dac interno? E' una caratteristica che mi stuzzica, pur sapendo che c'entra poco con il nostro mondo..ha anche la codifica aptx HD, anche quella mi stuzzicherebbe da provare con un paio di cuffie compatibili
anzi, come la valuti in ambito audio con il suo dac interno? E' una caratteristica che mi stuzzica, pur sapendo che c'entra poco con il nostro mondo..ha anche la codifica aptx HD, anche quella mi stuzzicherebbe da provare con un paio di cuffie compatibili
Marco
- fantabaffo
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Re: AUDIOFILIA E BUFALE
Cioè, vuoi una valutazione di come suona collegato all'impianto "buono"?iopoipoi ha scritto: ↑mar 17 apr 2018, 14:33ahhaah, io ci credo si si..
anzi, come la valuti in ambito audio con il suo dac interno? E' una caratteristica che mi stuzzica, pur sapendo che c'entra poco con il nostro mondo..ha anche la codifica aptx HD, anche quella mi stuzzicherebbe da provare con un paio di cuffie compatibili
Se è questo, faccio due prove e riferisco
Alessio
Re: AUDIOFILIA E BUFALE
Alessio,
l'articolo citato non sono i 10 comandamenti o la Treccani (e mi pare strano doverlo specificare)
Piuttosto bisognerebbe coglierne, se possibile, il senso.
E' evidente che l'articolo non è categorico ma semplicemente solleva degli interrogativi.
Il senso dell'articolo poi, in alcune righe, non si discosta molto da quanto scritto da Massimo sul suo blog, nel senso che l'hifi odierna è strapiena di prodotti da milionari ma che poi all'ascolto non si comportano poi in maniera molto diversa da un prodotto che ha la frazione del suo prezzo, proprio perchè sappiamo che le "problematiche" che affliggono gli apparecchi non sono risolvibili con cavi dal diametro di 3 pollici, trasformatori pensatissimi o prezzi a 4/5 zeri.
Quindi si, l'audiofilia, in relazione con questi casi, è una bufala e pure bella grossa.
Concordo anche sul fatto che, come si può notare con un'attenta lettura, l'orecchio andrebbe "educato" (e ci mancherebbe che non fosse così) a cogliere la differenza tra un dispositivo e l'altro.
Un discotecaro del sabato sera probabilmente non riuscirebbe a notare enormi differenze nel provare a percepire il timbro più o meno corretto di un sassofono riprodotto da un impianto hifi rispetto al timbro riprodotto da un diffusore a tromba da rave party.
L'ultima frase, che definirei in linea con la realtà hi-end attuale, recita:
"La nostra soddisfazione su un prodotto è enormemente influenzata da una moltitudine di fattori che non c’entrano con le effettive capacità del prodotto stesso, e se hai speso 500 euro per un lettore tascabile, deve per forza essere il miglior lettore del mondo".
Ditemi voi se questa frase non è vera...
Altrochè.....
l'articolo citato non sono i 10 comandamenti o la Treccani (e mi pare strano doverlo specificare)
Piuttosto bisognerebbe coglierne, se possibile, il senso.
E' evidente che l'articolo non è categorico ma semplicemente solleva degli interrogativi.
Il senso dell'articolo poi, in alcune righe, non si discosta molto da quanto scritto da Massimo sul suo blog, nel senso che l'hifi odierna è strapiena di prodotti da milionari ma che poi all'ascolto non si comportano poi in maniera molto diversa da un prodotto che ha la frazione del suo prezzo, proprio perchè sappiamo che le "problematiche" che affliggono gli apparecchi non sono risolvibili con cavi dal diametro di 3 pollici, trasformatori pensatissimi o prezzi a 4/5 zeri.
Quindi si, l'audiofilia, in relazione con questi casi, è una bufala e pure bella grossa.
Concordo anche sul fatto che, come si può notare con un'attenta lettura, l'orecchio andrebbe "educato" (e ci mancherebbe che non fosse così) a cogliere la differenza tra un dispositivo e l'altro.
Un discotecaro del sabato sera probabilmente non riuscirebbe a notare enormi differenze nel provare a percepire il timbro più o meno corretto di un sassofono riprodotto da un impianto hifi rispetto al timbro riprodotto da un diffusore a tromba da rave party.
L'ultima frase, che definirei in linea con la realtà hi-end attuale, recita:
"La nostra soddisfazione su un prodotto è enormemente influenzata da una moltitudine di fattori che non c’entrano con le effettive capacità del prodotto stesso, e se hai speso 500 euro per un lettore tascabile, deve per forza essere il miglior lettore del mondo".
Ditemi voi se questa frase non è vera...
Altrochè.....
Emmanuele
- fantabaffo
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Re: AUDIOFILIA E BUFALE
Sono perfettamente d'accordo.
Il marketing usa queste tecniche ormai da diversi decenni: la collocazione sul mercato di un prodotto è determinante per il risultato economico derivante dal prodotto stesso.
Purtroppo il settore economico è uno di quelli in cui, anche a fronte di studi rigorosi ed articolati, non è semplice ottenere certezze; dunque l'attendibilità delle considerazioni è sempre da pesare. Tuttavia, ricordo uno studio che spiegava come uno dei motivi del successo della nuova Mini prodotta da BMW (modello 2001) è stato amplificato da una corretta scelta di mercato, ovvero quella di posizionarla in una fascia di prezzi molto elevata: il prodotto, particoarmente "d'elite", ha consentito questa collocazione (l'auto costava molto in proporzione al reale valore offerto, se rapportata con le alternative di mercato), tuttavia questo prezzo elevato ha fatto da traino per le vendite, in quanto la percezione di valore del bene è risultata aumentata, e dunque in ultima istanza si è penetrato anche un settore di mercato (di persone un po' più abbienti) che altrimenti non avrebbe preso in considerazione la mini, senza però perdere vendite nella fascia subito inferiore, che valutava la macchina come prestigiosa, e dunque era disposta a fare qualche sforzo in più per l'acquisto.
Il marketing usa queste tecniche ormai da diversi decenni: la collocazione sul mercato di un prodotto è determinante per il risultato economico derivante dal prodotto stesso.
Purtroppo il settore economico è uno di quelli in cui, anche a fronte di studi rigorosi ed articolati, non è semplice ottenere certezze; dunque l'attendibilità delle considerazioni è sempre da pesare. Tuttavia, ricordo uno studio che spiegava come uno dei motivi del successo della nuova Mini prodotta da BMW (modello 2001) è stato amplificato da una corretta scelta di mercato, ovvero quella di posizionarla in una fascia di prezzi molto elevata: il prodotto, particoarmente "d'elite", ha consentito questa collocazione (l'auto costava molto in proporzione al reale valore offerto, se rapportata con le alternative di mercato), tuttavia questo prezzo elevato ha fatto da traino per le vendite, in quanto la percezione di valore del bene è risultata aumentata, e dunque in ultima istanza si è penetrato anche un settore di mercato (di persone un po' più abbienti) che altrimenti non avrebbe preso in considerazione la mini, senza però perdere vendite nella fascia subito inferiore, che valutava la macchina come prestigiosa, e dunque era disposta a fare qualche sforzo in più per l'acquisto.
Alessio
Re: AUDIOFILIA E BUFALE
E' vero, pazzesco come gira il mondo.
Fai una borsa di plastica, vendila a 10 euro e fallirai.
Fai una borsa in plastica, magari anche particolarmente brutta, vendila a 1000 euro (Louis Vuitton) e diventerai milionario.
A volte mi sento un pesce fuor d'acqua....anzi quasi sempre....
Fai una borsa di plastica, vendila a 10 euro e fallirai.
Fai una borsa in plastica, magari anche particolarmente brutta, vendila a 1000 euro (Louis Vuitton) e diventerai milionario.
A volte mi sento un pesce fuor d'acqua....anzi quasi sempre....
Emmanuele
- fantabaffo
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Re: AUDIOFILIA E BUFALE
Già. Per fortuna non è sempre così, tuttavia una delle evoluzioni a cui è giunto il mercato è che spessissimo la cifra richiesta per un bene o un servizio non è affatto correlata al reale valore del bene (o servizio) offerto.
A partire dalla pubblicità, che in certi settori costa molto più della produzione stessa e che grava sugli acquirenti in modi particolarmente complicati da comprendere; ma non solo, pensiamo ad esempio ai prodotti venduti a costi risibili, uno tra tutti le stampanti: devo dirlo io che è evidente che la stampante-fotocopiatrice-scanner-fax a colori con wi-fi e display touch che paghiamo 50€, non può naturalmente costare solo 50€? Poi ci lamentiamo del costo delle cartucce... ma la Canon dovrà pure guadagnare da qualche parte... oppure, pensiamo ai servizi gratuiti, che si ripagano in altro modo, come ad esempio tramite la pubblicità: naturalmente il prezzo noi lo paghiamo comunque, sono le modalità che sono poco chiare, e ciò non ci consente di quantificare in alcun modo il costo reale, nè tanto meno di scegliere liberamente di "non acquistare, e dunque non pagare".
Questo per dire che spesso noi stessi non abbiamo più la percezione del reale valore di ciò che acquistiamo... e nel caso del nostro hobby va detto che molti (anche se non tutti) dei costruttori hi-end, magari non sanno far suonare un apparecchio, ma quanto meno producono oggetti che nel "costo di produzione" hanno un certo controvalore da presentare a giustificazione della cifra richiesta.
Alessio
Re: AUDIOFILIA E BUFALE
........poi invece capita che ti aggiudichi un V7200 in ottime condizioni e che suona da Dio a €29,50 compresa spedizione e la vita ti sorride
Emmanuele
Re: AUDIOFILIA E BUFALE
Non fa una grinza fino a: " e nel caso del nostro hobby va detto che molti (anche se non tutti) dei costruttori hi-end, magari non sanno far suonare un apparecchio, ma quanto meno producono oggetti che nel "costo di produzione" hanno un certo controvalore da presentare a giustificazione della cifra richiesta."...se per esempio lo rapporto al prezzo delle cuffie di cui si è discusso su altro thread...80000€ ( ottantamila euro) dove e quali sono i costi di produzione e controvalore che giustifichino un importo con il quale ci si può comprare un'appartamentino o una 911 carrera 4s cabrio ( semestrale)?fantabaffo ha scritto: ↑mar 17 apr 2018, 15:27Già. Per fortuna non è sempre così, tuttavia una delle evoluzioni a cui è giunto il mercato è che spessissimo la cifra richiesta per un bene o un servizio non è affatto correlata al reale valore del bene (o servizio) offerto.
A partire dalla pubblicità, che in certi settori costa molto più della produzione stessa e che grava sugli acquirenti in modi particolarmente complicati da comprendere; ma non solo, pensiamo ad esempio ai prodotti venduti a costi risibili, uno tra tutti le stampanti: devo dirlo io che è evidente che la stampante-fotocopiatrice-scanner-fax a colori con wi-fi e display touch che paghiamo 50€, non può naturalmente costare solo 50€? Poi ci lamentiamo del costo delle cartucce... ma la Canon dovrà pure guadagnare da qualche parte... oppure, pensiamo ai servizi gratuiti, che si ripagano in altro modo, come ad esempio tramite la pubblicità: naturalmente il prezzo noi lo paghiamo comunque, sono le modalità che sono poco chiare, e ciò non ci consente di quantificare in alcun modo il costo reale, nè tanto meno di scegliere liberamente di "non acquistare, e dunque non pagare".
Questo per dire che spesso noi stessi non abbiamo più la percezione del reale valore di ciò che acquistiamo... e nel caso del nostro hobby va detto che molti (anche se non tutti) dei costruttori hi-end, magari non sanno far suonare un apparecchio, ma quanto meno producono oggetti che nel "costo di produzione" hanno un certo controvalore da presentare a giustificazione della cifra richiesta.
La prova in doppio cieco ( dell'articolo postato da Emmanuele) non ho capito avendolo letto velocemente e forse distrattamente se era composto da un "campione" di soli audiofili è questo spiegherebbe il risultato ( mi sia concessa la battuta) o se il gruppo era più eterogeneo....magari non è una prova neanche così semplice tanto che esimi costruttori di trombette armati di dac si sono ben guardati dall'affrontarla ma ( mia personalissima sensazione) mi piacerebbe che la stessa prova fosse replicata solo fra 2 persone: un bambino vs possessore d'impianto dai 200000k in su; solo 5 brani e per rendere la prova più facile ( per l'hiendista) mp3 vs wav.....saprei su chi puntare
Una volta con un po di sacrificio ed un paio di stipendi o con qualche rata si poteva cambiare un componente dell'impianto se ci si accontentava comporre l'impianto intero ( senza particolari pretese) oggi con un TFR ( non di un operaio o di un impiegato ma già da dirigente) forse non si riesce a comprare neanche un paio di cuffie....siamo arrivati alla FOLLIA e la disuguaglianza economica fra i ceti sociali può portare anche a questa schizzofrenia....sempre ammesso che uno con i suoi soldi ci può fare quello che meglio crede ma certi prezzi attuali per me non hanno NON POSSONO AVERE nessuna giustificazione, costi di produzione, controvalore e resa che sia...
Detta la mia Vi SALUTO come sempre con AFFETTO ( benchè virtuale)
Roberto
Re: AUDIOFILIA E BUFALE
se lo hai preso in Germania ed ha spedito con Hermes ( il corriere meno caro ma quello più FREE diciamo così nelle consegne) te lo sarai aggiudicato a 6,50€ costando la spedizione mi sembra sui 23€.... se fosse stata con DHL non ti sarebbe bastata l'intera cifra per la sola spedizione....questo non è culo....di più
E' bello quando la vita ci sorride, ogni tanto capita